Dieci.due!
Milano
via Volvinio, 30 (passo carraio)
02 58306053
WEB
Frames e poiesis
dal 11/2/2013 al 27/2/2013
mart-sab 15.30-19.30

Segnalato da

Emanuele Magri




 
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11/2/2013

Frames e poiesis

Dieci.due!, Milano

Una prima ricognizione su opere di videopoesia in cui la rilevanza del testo poetico e' pari a quella dell'immagine: documentari di reading poetici, animazioni video, computer grafica.


comunicato stampa

Un progetto di Emanuele Magri

a cura di Biagio Cepollaro e Emanuele Magri

Paolo Albani, Gherardo Bortolotti, Alessandro Broggi, Dome Bulfaro, Andrea Cavalleri, Biagio Cepollaro, Elena Chiesa, Gianluca Codeghini, Caterina Davinio, Roberto Dedenaro, Raffaele Maria Dolci, Giusi Drago, Francesco Forlani, O. Garofalo, Paolo Gentiluomo, Gino Ginel, Marco Giovenale, Meri Gorni, Giuliano Guatta, Alessandro Leone, Emanuele Magri, Alberto Mori, Asia Nemchenok, Mireille Saliba, TeoTelloli, Matilde Tortora, Giacomo Verde

con due postazioni dedicate ai festival di Treviglio Poesia e Doctorclip Roma Poetry film festival

Mercoledì 20 Febbraio 2013 h. 1830 conversazione con Biagio Cepollaro e Emanuele Magri con Francesco Forlani di Nazione Indiana e gli autori

Una prima ricognizione su opere di VideoPoesia in cui la rilevanza del testo poetico sia pari a quella dell'immagine.

La “videopoesia” appare nella ricerca artistica nell’ambito della neonata, fertile, sperimentale videoarte, e quasi subito si manifesta una linea di ricerca che percorre le relazioni, associazioni, fusioni tra il nuovo linguaggio video e il linguaggio poetico, anch’esso attraversato e scardinato da sperimentazioni e rovesciamenti.

Da allora, la videopoesia, così come la videoarte, si moltiplica in opere, generi, ricerche, forme linguistiche, mezzi tecnici, pratiche creative ecc. Sotto il termine-ombrello si trova caoticamente e fecondamene di tutto: documentari di reading poetici, animazioni video, computer grafica, ecc. Noi intendiamo limitare la nostra ricerca a quelle opere, per ora italiane, in cui, testo poetico e video hanno lo stesso peso e sono fatte o dai singoli poeti o dai poeti con videomaker o artisti ma in perfetta sintonia. Definire queste opere poesiavideo?

La ricognizione idealmente inizia con due opere “storiche”, assunte quasi simbolicamente come collegamento al passato, dal futurismo in poi, e come premesse dell’oggi: “the enemy” di Caterina Davinio del 1997 e ”il punto sulla situazione poetica” di Paolo Albani. Seguono 14 opere scelte, tenendo conto anche di caratteristiche di durata e fruizione in una mostra, tra quelle ritenute più significative in due sensi. Innanzitutto, come opere in sé, nel proprio interesse specifico frutto di interrelazione stimolante (per contrasto, equilibrio, scarto etc) tra il linguaggio della poesia (parola, ritmo…) e quello del video (immagine, montaggio, elaborazioni elettroniche….). Ma anche come esempi notevoli di una ricchezza di linguaggio praticata e possibile, delle differenze di oggetto (dall’interiorità alla denuncia sociale), di utilizzo della tecnologia (dalla più sofisticata alla più semplice), di elaborazioni creative (dalla poesia al video o viceversa), di responsabilità autoriale (collaborazione tra poeta e videomaker ).

La relazione stretta tra il testo poetico e il video (l’eguale rilevanza che i due specifici rivestano per l’opera di poesiavideo) può anche essere considerata una sorta di isotopia. Occorre poter riscontrare lo stesso elemento strutturale e formale con eguale valore semantico in entrambi gli ambiti per poter definire come opera di poesiavideo un determinato lavoro. ....

inaugurazione dalle 18 alle 21 del 12-02-12

Dieci.due!
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Aperta dalle 15,30 alle 19,30 da martedi a sabato

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