Circolo degli Artisti
Torino
via Bogino, 9 (Palazzo Graneri della Roccia)
011 8128718
WEB
Bruno Beccaro
dal 26/2/2013 al 11/3/2013
lun-ven 15.30-19.30

Segnalato da

Massimo Premoli



approfondimenti

Bruno Beccaro



 
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26/2/2013

Bruno Beccaro

Circolo degli Artisti, Torino

In un battito d'ali. La luminosita' delle tele nasce dagli sfondi puri, privi di qualsiasi orpello decorativistico, annegati nel bianco, affinche' il soggetto emerga in tutta la sua ricchezza.


comunicato stampa

Natura etica nella pittura di Bruno Beccaro
Chi si accosta per la prima volta alla pittura di Bruno Beccaro è colto dall’emozione fondamentale dello sbalordimento. L’impressionante splendore della tecnica, di una purezza raffinata e abbagliante, lascia sgomenti perché immediatamente ci interroga e ci impone una rapidissima inchiesta riassuntiva di tutto ciò che abbiamo visto finora.

Ci sfilano davanti gli infiniti, inquietanti, confusi, mistificanti tentativi di “sperimentalismo”, di “ avanguardismo”, di “surrealismo” e chi più ne ha più ne metta, ci passano nella mente nomi famosi, riveriti, giunti al sommo del successo mediatico e di cassetta e all’improvviso ci sentiamo impoveriti spiritualmente per aver tentato di prestar loro credito, per averli sopportati e non aver gridato – il re è nudo-. Possiamo accettare che si cerchino strade nuove nel mondo dell’espressivo, in pittura come in letteratura, ma gli sgorbi, ahimè, non possono diventare arte, né l’incapacità comunicativa essere presentata come poesia o come filosofia.

L’innovazione di Beccaro è essersi dedicato, con profonda fede nel cammino controcorrente, alla ricerca della perfezione, della luce, del significato.

La luminosità delle tele nasce dagli sfondi assolutamente puri, privi di qualsiasi orpello decorativistico, annegati nel bianco, affinché il soggetto emerga in tutta la sua potente ricchezza, con la maestà della grazia e dell’eccellenza. Null’altro deve disturbare l’occhio se non l’immagine che s’affaccia, emerge, s’impone.

Ma qual è il significato, il senso che ogni opera d’arte contiene? Beccaro lo cerca nel mondo della natura, negli animali, nelle piante, nelle cose che esistono accanto all’uomo e lo accompagnano nel tempo e nelle vicende. Soprattutto l’Autore è ispirato dai volatili, gli abitanti dell’aria, gli ospiti del cielo del quale riproducono la leggerezza, l’imponenza, l’impossibilità di percorrere sentieri errati. Il cielo ha mille strade e nessuna, non ha strettoie e confini, il suo impero è la libertà. E così i suoi abitatori, gli uccelli, tutti gli uccelli, quelli che si muovono a sciami, quelli che vanno solitari, ognuno porta in sé, perfino nelle proprie ossa cave, l’aria del cielo. Bruno Beccaro li dipinge tutti, e indugia ad osservare ogni minimo gioco di luce e di potenza sulle loro penne spiegate nel volo, e li ritrae mentre sono navigatori aerei o mentre sfiorano l’acqua della palude che lampeggia al loro glissare, e sono sagome sfilate e appena toccate dalla punta del pennello, o mute e grassocce anatre dal collo color pavone, o in sosta su terribilmente affascinanti alberi dalla scorza di perla, allungati in braccia tentacolari sul nulla di uno sfondo inesistente. La bellezza formale, che raggiunge i vertici dei grandi Maestri del passato in virtù di un equilibrio compositivo e cromatico senza sbavature, conduce allo svelamento del mondo ideale.

La natura illustrata non scade nel naturalismo poiché Beccaro sa sottrarsi al facile tecnicismo di maniera, ma varca la soglia del significato. L’aria rarefatta, squillante, in cui colloca le sue creature è l’aria della metafisica, l’aria di Platone, dei grandi mistici e, se vogliamo, di Kant. Ci attraversa la mente una domanda che è desiderio infinito, mistero insondabile: era forse così il creato, prima della colpa? Poteva essere diverso da questo? E perché tanto successivo disastro, tanta sofferenza, tanta oscurità? Il Pittore non sa e non vuole rispondere a queste domande. Con la sua immaginazione, col suo bisogno umano di ideali alti ci trasporta nei mondi dove ciò che è etico si disseta alla fonte del bello secondo l’antico precetto greco del Kalòs-kagathòs che ha informato il nascere e lo sviluppo della cultura occidentale.
Elettra Bianchi

inaugurazione 27 febbraio ore 18.30

Circolo degli Artisti
via Bogino, 9 (Palazzo Graneri della Roccia) - Torino
Orari: da lunedì a venerdì, ore 15.30 / 19.30
Ingresso libero

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