Galleria Spazio Museale Sabrina Falzone
Milano
via Giorgio Pallavicino, 29
02 4406347
WEB
Enrico Carniani + Il Bello e l'effimero
dal 1/3/2013 al 10/3/2013
mar-ven 16-19, sab 10-12 chiuso lunedi' e festivi

Segnalato da

Sabrina Falzone




 
calendario eventi  :: 




1/3/2013

Enrico Carniani + Il Bello e l'effimero

Galleria Spazio Museale Sabrina Falzone, Milano

La fusione tra estetica e razionalita' e' specchio della dicotomia del linguaggio di Carniani, protagonista di "Proiezioni". La collettiva "Il bello e l'effimero" e' invece una riflessione sul tempo.


comunicato stampa

Enrico Carniani

Proiezioni

Algide trasfigurazioni lineari rivelano l’audacia espressiva del maestro Enrico Carniani, artista contemporaneo capace di trasmettere al pubblico una intensa emozionalità senza ricorrere al lirismo né alla pietas. Egli, infatti, riesce ad arrivare al cuore della gente esclusivamente mediante la fermezza del lineamentum, che contraddistingue la sua modalità esecutiva. Tale sicurezza segnica è supportata ed avvalorata dal rigore geometrico che regna sovrano sul costrutto dell’opera d’arte, dettando ritmi, cadenze e persino apici espressivi con la semplice padronanza del segno.
Cresciuto nell’ambiente artistico sin dall’infanzia, Enrico Carniani s’inserisce nel contesto dell’astrattismo geometrico italiano, seppur rivisitato attraverso una forma più avanzata e finanche avveniristica, la quale rende l’arte di Carniani un modello aulico di rinnovamento stilistico nel nostro paese.

La sinuosa fusione tra estetica e razionalità diventa specchio di una complessa dicotomia del linguaggio artistico di Carniani, che se da un lato si fonda sul principio del “logos” e della “ratio”, dall’altro esso non riesce ad arginare completamente la componente emotiva. Quest’ultima appare profondamente radicata nello slancio compositivo, peraltro peculiare della produzione pittorica dell’autore toscano.

All’assetto statico della ricerca formale, immersa in una inflessibile immobilità, si contrappone un concitato dinamismo segnico, ben espresso non soltanto dall’entusiasmo compositivo e da un forte senso di libertà che aleggia sulla superficie dipinti, ma soprattutto si coglie nell’audacia prospettica nonché nell’incontro di elementi formali che s’intersecano in un gioco intellettuale elegantissimo.
Per Carniani la composizione geometrica costituisce un spunto tangibile per dipingere in modo alternativo ciò che sente; è un sentire che approda sul sentiero della fantasia fino ad immergersi in un universo parallelo: l’utopia. E’ in questa dimensione fantastica che il pittore, di origini fiorentine, ritrova il suo mondo perduto e incorporeo: l’elevazione del suo inconscio. La dimensione ideale, in cui Carniani lavora con encomiabile zelo, sembra assorbire le proprie passioni e le tensioni emozionali nel vuoto ancestrale in un processo apparente di congelamento lirico. In tal senso, gli scenari dipinti dal maestro appaiono in un primo momento come dei luoghi asettici e lontani nell’adozione di una particolarissima poetica dell’assenza. Ma se si osservano le sue opere con maggiore perizia critica, scopriamo che ogni dettaglio a stento trattiene l’impeto passionale del suo autore.
Le dimensioni del tempo e dello spazio vengono annullate in virtù di un esistenzialismo universale, che si esprime peraltro anche sul piano bidimensionale. Negli studi pittorici di Enrico Carniani l’esigenza delle proporzioni, l’equilibrio formale ed il ricorso costante alla simmetria rappresentano e simboleggiano una straordinaria tensione all’armonia assoluta.

Mediante l’utilizzo di variegate tecniche miste, colori acrilici e collage, nonché attraverso una poliedrica percezione formale, l’artista da bravo autodidatta accoglie nel suo lessico più che mai razionale motivi curvilinei, audaci diagonali, simboli concentrici e linee verticali. Con eclettica intuizione Carniani mette a confronto il rigore del lineamentum con strutture modulari morbide e gentili, che edulcorano la geometria ideale dell’autore.

Guidato dall’istinto, anziché dalla tecnica e dal repertorio esecutivo, Enrico Carniani approda ad un astrattismo intellettuale, ricostruendo un nuovo immaginario cosmico teso alla ricerca dell’Infinito.

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Il bello e l'effimero

Il progetto espositivo "Il bello e l'effimero" propone una particolare riflessione sul tempo e sul suo significato esistenziale. L'esposizione indaga con acuta sensibilità non soltanto la relazione tra l'uomo e la vita e tra l'esistenza umana e la sua fugacità ma anche il rapporto tra il concetto di "bello" e la sua brevitas. Dall'espressione della bellezza femminile nel ciclo "Underskin" di Enrico Porro, realizzato con acrilico e fusaggine su tela, il percorso espositivo approda alle accattivanti fotografie di Alberto Allamprese, che rivolgono una singolare attenzione all'universo quotidiano dell'umanità. Nascita e morte sono oggetto di ricerca nell'arte innovativa di Francesco Granelli e meta suprema della pittura su cartone di Bruno Carati.

Le tre età dell'uomo contengono una riflessione sulla memoria nei lavori firmati Stefania Dal Molin. Se da un lato la mostra ci rivela la monumentalità scultorea di Gianantonio Cristalli, dall'altro i dipinti di Madalina Dina antepongono l'ironia al senso atavico di malinconia, che ha contraddistino gran parte della tradizione storico-artistica.

Espongono gli artisti: ALBERTO ALLAMPRESE BRUNO CARATI GIANANTONIO CRISTALLI STEFANIA DAL MOLIN MADALINA DINA FRANCESCO GRANELLI ENRICO PORRO

www.galleriasabrinafalzone.com

Inaugurazione Sabato 2 marzo ore 18

Galleria Spazio Museale Sabrina Falzone
Via Giorgio Pallavicino, 29
Orari: da martedì a venerdì h. 16.00/19.00, sabato h. 10.00/12.00, chiuso lunedì e festivi
Ingresso libero

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