Galleria d'Arte Moderna - GAM
Torino
via Magenta, 31
011 4429518, 011 4429595 FAX 011 4429550
WEB
Tre mostre
dal 5/3/2013 al 8/6/2013
mar-dom 10-18, lunedi' chiuso

Segnalato da

Daniela Matteu




 
calendario eventi  :: 




5/3/2013

Tre mostre

Galleria d'Arte Moderna - GAM, Torino

In occasione dei suoi 150 anni la GAM apre il nuovo Gabinetto Disegni e Stampe con la mostra "La seduzione del disegno". Si tratta di cartoni, acquerelli e dipinti dalle raccolte da fine Settecento ai primi del Novecento. Nella Wunderkammer invece acquerelli e preziosi fixe' dell'artista Giovanni Migliara. Con "Vitrine. 270" Sara Enrico interroga le potenzialita' del fare pittura partendo dall'analisi della superficie.


comunicato stampa

A cura di Virgina Bertone e Monica Tomiato

La GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino apre al pubblico, nell’anno in cui la collezione civica compie 150 anni dalla sua istituzione, il nuovo Gabinetto Disegni e Stampe.

Si tratta di uno spazio destinato alla conservazione, deposito e consultazione dell’ampia raccolta grafica del Museo, realizzato grazie al sostegno della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino. Il Gabinetto Disegni e Stampe ha sede nelle sale del piano interrato del Museo già adibite a deposito di opere non esposte.

Il patrimonio grafico, che annovera oltre trentanovemila esemplari tra fogli sciolti e album, rappresenta una delle più importanti raccolte pubbliche italiane su carta, otto e novecentesca, integralmente inventariata e informatizzata grazie a un impegnativo lavoro di schedatura avviato nel 2000. L’arco cronologico dei materiali presenti si estende dagli ultimi decenni del Settecento fino a tutto il Novecento e annovera artisti italiani di primo piano - tra i quali Pietro Giacomo Palmieri, Giuseppe Bagetti, Felice Giani, Antonio Fontanesi, Domenico Morelli, Alberto Pasini, Giovanni Fattori, e ancora Leonardo Bistolfi, Felice Casorati, Filippo De Pisis, Giorgio Morandi, Renato Guttuso, Lucio Fontana, Fausto Melotti e così via - insieme ad alcune presenze straniere, da Bouchot, Delaroche e Boudin sino a Rauschenberg e Warhol.

Oltre a fogli di grande bellezza, come nel caso dei grandi paesaggi acquerellati di Giovanni Battista De Gubernatis, vi sono documenti esemplari per la storia dell’arte italiana, come il primo studio per La città che sale di Umberto Boccioni o la serie delle Compenetrazioni iridescenti di Giacomo Balla. Tra le opere più antiche conservate vi è il dagherrotipo di Enrico Jest, vero e proprio incunabolo per la storia della fotografia in Italia.

Modellato sull’esempio dei Gabinetti dei principali musei, questo ambiente consente di conservare in condizioni ottimali le raccolte e di accogliere il pubblico interessato a ricevere informazioni, condurre ricerche e consultare gli originali conservati.
La struttura rappresenta un traguardo importante, capace di rispondere alla domanda crescente di accesso al patrimonio grafico conservato nel Museo proveniente soprattutto da studenti, ricercatori e docenti delle Facoltà legate agli studi storico-artistici e architettonici e dai funzionari degli Uffici di tutela, in particolare nell’ambito del restauro di edifici storici.

Il progetto è stato formulato da Virginia Bertone, conservatore e responsabile delle collezioni GAM, in stretta collaborazione con gli architetti Diego Giachello e Marco Gini di Officina delle Idee che ne hanno curato il progetto tecnico e con l’ing. Giuseppe Bonfante, che ne ha seguito la parte impiantistica per l’adeguamento della climatizzazione e della sicurezza. L’apertura su appuntamento della nuova struttura è garantita grazie al contributo della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris.

Per valorizzare l’inaugurazione del Gabinetto Disegni e Stampe, la GAM presenta al pubblico la mostra La seduzione del disegno. Cartoni, acquerelli e dipinti dalle raccolte della GAM allestita nell’Exhibition Area al primo piano del museo.
L’esposizione, curata da Virginia Bertone - curatrice anche del doppio volume Disegni del XIX secolo della Galleria Civica d’Arte Moderna di Torino. Fogli scelti dal Gabinetto Disegni e Stampe (2009) edito da Olschki - offre al pubblico l’occasione per ripercorrere i momenti salienti della storia della collezione moderna, mettendo in evidenza la splendida collezione grafica della GAM, un patrimonio rimasto a lungo segreto. L’allestimento è stato realizzato dallo Studio Simonetti’Faletti.

La mostra concentra l’attenzione sulla parte più antica della raccolta: quella che dagli ultimi decenni del Settecento giunge ai primi del Novecento. A guidare il percorso è il filo rosso della formazione di questo patrimonio, una storia che precede di alcuni decenni l’istituzione vera e propria del Museo Civico (1863), contribuendo a determinarne la nascita. Il susseguirsi degli acquisti e delle donazioni offre lo spunto per presentare circa centoquaranta tra i fogli più rappresentativi della collezione: dai disegni a penna di Pietro Giacomo Palmieri agli acquerelli di Giuseppe Pietro Bagetti, dai taccuini di Massimo d’Azeglio ai grandi carboncini di Antonio Fontanesi, sino ai fogli di Alfredo d’Andrade, Domenico Morelli e Leonardo Bistolfi.

Ad arricchire il percorso espositivo sono gli spunti sulle diverse funzioni assolte dal disegno, sulle caratteristiche di materiali e tecniche, sulla storia del gusto e sul collezionismo torinese: un intrecciarsi di temi che ha per sfondo lo svolgersi dei primi decenni di vita della Pinacoteca Moderna, l’antica denominazione dell’attuale GAM.

L’esposizione pone in risalto l’apertura del Gabinetto Disegni e Stampe e per questo è anch’essa realizzata grazie al generoso contributo della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino.

Si rinnova infine, sempre a partire dal 7 marzo 2013, l’appuntamento in Wunderkammer, lo spazio al secondo piano del museo che presenta ciclicamente al pubblico disegni, acquerelli, grafiche, incisioni dell’Ottocento e del Novecento. La mostra Giovanni Migliara. Acquerelli e preziosi fixé, a cura di Monica Tomiato, è dedicata ad uno tra i più apprezzati artisti che esposero a Brera nei primi decenni dell’Ottocento.

Stimato da d’Azeglio come da Hayez, Giovanni Migliara fu il sapiente artefice di vedute e ambientazioni che sorprendevano per la verità ottica e la ricercata cura dei dettagli: qualità che egli seppe declinare anche in una chiave notturna e gotica in cui già riverbera una sensibilità romantica. La precoce presenza delle sue opere presso un raffinato collezionista piemontese come Pietro Baldassarre Ferrero ha ispirato questa Wunderkammer che si lega in modo coerente alla mostra principale che la GAM dedica alla sua raccolta grafica ponendo l’accento su alcuni acquarelli e rari fixé eseguiti dall’artista alessandrino.
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Sara Enrico - Vitrine. 270°

A cura di Stefano Collicelli Cagol

Un progetto della GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino realizzato d’intesa e con il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte all’interno della rassegna Alle radici della democrazia.

La GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino presenta il terzo appuntamento della seconda edizione di Vitrine, il progetto dedicato alla giovane ricerca artistica sviluppata in Piemonte. L’edizione di quest’anno è stata affidata a Stefano Collicelli Cagol che ha selezionato cinque artiste legate in modi diversi al Piemonte, nate tra gli anni Settanta e Ottanta. Dopo Paola Anziché e Helena Hladilova, la terza artista selezionata è Sara Enrico che presenta alla GAM a partire dal 7 marzo un progetto inedito visibile fino al 18 aprile 2013.

Sara Enrico interroga il significato e le potenzialità del fare pittura partendo dall’analisi della superficie pittorica e dei colori in essa disposti. In un primo tempo la ricerca dell’artista si è focalizzata nell’esplorare le relazioni esistenti tra la pastosità dei colori a olio con la fisicità della tela, da lei variamente manipolata. Piegando la tela su sé stessa con il colore già steso e intervenendo con la pressione delle mani a ridistribuirlo, l’artista ha ottenuto composizioni regolate dalla casualità, simili – per la simmetria che le contraddistingue – a macchie di Rorschach.

Da questa ricerca, tesa a ripensare concettualmente la pittura come medium artistico attraverso il confronto con gli elementi che la costituiscono, Sara Enrico si è gradualmente concentrata sulle possibilità offerte dalle nuove tecnologie digitali. Nelle opere più recenti, infatti, l’utilizzo dello scanner permette all’artista di sondare le potenzialità ancora inesplorate della superficie pittorica.

RGB (skin) e untitled (Jacquard) nascono entrambe dalla scansione di un ritaglio di tela. Nel primo caso, il ritaglio è stato movimentato dall’artista mentre era in funzione lo scanner. Il file ottenuto è stato quindi rielaborato digitalmente attraverso Photoshop© – un noto programma di computer per il fotoritocco delle immagini – che ha generato i patterns fluorescenti a partire dal bianco della tela utilizzata. In un secondo momento, riprendendo le sperimentazioni sulla simmetria e sulla piega delle opere precedenti, Enrico è intervenuta eliminando alcune aree di colore dall’immagine ottenuta digitalmente. L’artista ha poi riportato la composizione finale su tessuti in fibre artificiali esposti a Vitrine.

Ricordando il profilo dei cartamodello, questi patterns stampati suggeriscono l’associazione della superficie pittorica con l’idea di seconda pelle, di rivestimento e di abito. In untitled (Jacquard) la stessa tela usata per RGB (skin) è stata distesa sullo scanner da cui è stata tratta un’immagine digitale poi tradotta con un laborioso processo in uno Jacquard. Enrico ha ottenuto il prezioso tessuto grazie alla collaborazione di un tecnico specializzato nell’utilizzo di questo particolare telaio. Il macchinario (inventato dal francese Joseph-Marie Jacquard agli albori della rivoluzione industriale) viene solitamente considerato l’antesignano del calcolatore, da cui discendono i computer. Fu il primo meccanismo infatti a cui venne applicata una scheda perforata in grado di guidare i movimenti del telaio per ottenere la tessitura di un pattern complesso.

Questa lontana parentela rafforza così la relazione tra pittura, artigianato, produzione tessile e nuove tecnologie proposta dall’artista nei suoi nuovi lavori. Il tessuto Jacquard nasce dalla complessa iterazione di trama e ordito, gli strumenti essenziali per la creazione di un tessuto. Allo stesso modo, le opere dell’artista mantengono un rapporto di essenzialità nell’esplorare le potenzialità insite agli strumenti base della pittura: la tela e i colori. Pensate appositamente per lo spazio di Vitrine, le opere di Sara Enrico forniscono l’occasione per una riflessione sui rapporti tra arte e artigianato e tra arte e tessuto, particolarmente interessante visto lo stretto legame esistente tra il Piemonte e il settore tessile. Inoltre, le opere dell’artista presentate nell’atrio della GAM di Torino permettono di ripensare il valore della pittura oggi e le sue possibili declinazioni attraverso le nuove tecnologie.

L’opera RGB (skin) è stata realizzata in collaborazione e grazie al sostegno di Miroglio Textile Srl.

Sara Enrico nata a Biella nel 1979, vive e lavora a Torino. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Torino e si è specializzata in restauro di dipinti antichi a Palazzo Spinelli a Firenze. Dal 2008 al 2012 è stata membro di Progetto Diogene a Torino. Selezione mostre: STEREO. Andrea De Stefani / Sara Enrico, GUM studio, Torino, 2013; Le figlie di Eva, FaMa Gallery, Verona, 2013; Per te solo il cuore dimentica ogni suo affanno, GAMUD, Udine, 2012; Officine dell’arte, Viafarini DOCVA, Milano, 2011; Aghilysti, Artissima Lido, GUM studio, Torino, 2011; Ancora un altro esempio della porosità di certi confini, Galleria Alessandro De March, Milano, 2011; 3 mm al giorno, Cripta 747, Torino, 2011; Less concreteness, MARS, Milano, 2010; Fort/Da, CARS Art Space, Omegna, 2010. Nel 2011 ha partecipato al workshop di Stefano Arienti a Viafarini, Milano e nel 2012 è stata in residenza presso VIR viafarini-in-residence, Milano e Villa Gorgo a Nogaredo al Torre (Udine) per PAINTING DETOURS.

Ufficio Stampa: Daniela Matteu -  Tanja Gentilini tel. 011 4429523
e-mail daniela.matteu@fondazionetorinomusei.it; ufficio.stampa@fondazionetorinomusei.it

Anteprima per la stampa: mercoledì 6 marzo alle ore 12
Inaugurazione: 6 marzo, ore 18.30

Galleria d'Arte Moderna - GAM
via Magenta, 31, Torino
Orario: martedì - domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un’ora prima
Ingressi: € 10 - ridotto € 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni

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