Una Stanza per la Fotografia
Torino
corso Moncalieri, 238
011 6615629
WEB
Giovanni Presutti
dal 6/3/2013 al 5/4/2013
lun - sab 16 - 19

Segnalato da

Daniela Trunfio



approfondimenti

Giovanni Presutti



 
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6/3/2013

Giovanni Presutti

Una Stanza per la Fotografia, Torino

Dependency. Fotografie. Vittime del consumo, vittime del vizio, i personaggi di Presutti giocano una straordinaria, ironica e amara commedia umana, in cui forse c'e' un ruolo, anche marginale, per ognuno di noi.


comunicato stampa

La fuga da ciò che odi è anche uscire fuori di sè.
L’unico possibile risultato èperdere definitivamente sè stessi.
Questa è la fine di molte vite nelmondo contemporaneo.
Il mio obiettivo è ricercare la nostra parte "borderline "
e rappresentarla in un modo paradossale. (Giovanni Presutti)

La nostra contemporanietà, ormai impregnata di Materia più che di Sostanza, di Avere più che di Essere, si risolve molto spesso, nella ricerca di qualcosa che dall’esterno ci aiuti a colmare, vincere, calmare le nostre mancanze interiori. La Dipendenza quindi come strumento di sopravvivenza. L’eccesso di comportamenti e l’assuefazione, come disvelamento di debolezze, e fragilità.

Pertecipi di una sorta di terapia di gruppo, le immagini patinate di Giovanni Presutti, si lasciano ammirare nella precisione e raffinatezza della loro composizione, ci fanno sorridere per l’apparente paradosso, ma l’ironia lascia il posto alla riflessione; il gioco teatrale si fa serio e non evita di toccarci un po’ da vicino invitandoci a calcolare la distanza tra il fuori (il mondo contemporaneo) e il dentro (le nostre ansie, incertezze, debolezze). Ed è proprio la “misura” di questa distanza che indica ,forse, anche la nostra posizione nei confronti della dipendenza.
Dependency, rappresenta un originalissimo modo di affrontare tematiche d’impatto sociale, scavalcando quelli che sono i tradizionali canoni della fotografia documentaria, dandone un’immagine forse più astratta ma per questo, non meno convincente.

Leggere le immagini di Presutti è fare un viaggio in tre tappe passando dalla superficiale bellezza di immagini dalla perfetta composizione, al voyeurismo di uomini e donne che soccombono alle proprie debolezze, alla sensazione di essere, forse con un certo disagio, gli attori stessi delle fotografie.

Il volto scompare, come in un porno amatoriale, spesso coperto da una maschera o da una borsa o da una mano o dai capelli. Il collezionista di libri è piegato sulla scrivania, quasi schiacciato dalla mole dei volumi che ricoprono interamente le pareti del suo studio. Il volto del “technology addicted” diventato un I-pad che mostra un cartone animato. I libri-mattoni, creano una parete dalla quale sporgono solo due mani imprigionate. Lo Spiderman nostrano che consuma la sua voglia di suprematismo accucciato di fornte a una striscia di cocaina. Non solo nevrosi ma anche inquietudini come quelle “della donna mai cresciuta” che non vuole vedere stanza della sua infanzia, e “l’intellettuale”, forse vinta, da una cultura inafferrabile. Vittime del consumo, vittime del vizio, i personaggi di Presutti giocano una straordinaria, ironica e amara commedia umana, in cui forse c’è un ruolo, anche marginale, per ognuno di noi.

Giovanni Presutti (Firenze 1965). Dopo la laurea in Legge si diploma nel 1998 presso la Scuola Art’E di Firenze. Nel 2004 frequenta il Master di reportage alla scuola John Kaverdash di Milano e dal 2003 al 2005 partecipa al progetto Reflexions Masterclass sotto la supervisione di Giorgia Fiorio e Gabriel Bauret. Successivamente ha una intensa attività espositiva in Italia e all’estero (tra le città in cui ha esposto Parigi, Londra, Madrid, San Pietroburgo, Roma, Milano, Torino, Firenze, Venezia, Napoli) presso gallerie, musei e centri culturali sia pubblici che privati. Ha partecipato alla 2011 Biennale di Venezia (Torino, 2011) e festival di fotografia Rencontres D'Arles (2012). Ha vinto numerosi premi e tra i più recenti: Obiettivo Reporter (2011), Memorial Giacomelli (2011), Donkeyartprize (2012), Ponchielli (2012 finalista), Arte Laguna (2011 e 2012 finalista). E’ stato selezionato per Descubrimientos Photoespana (2012). Pubblica su varie riviste tra cui Vanity Fair, Sette e l'Espresso. Nel 2008 esce il suo primo libro “Mirror” (Polyorama). Dal 2009 è tra gli autori del progetto Photo Ltd collezionismo foto d'autore curato da Daniela Trunfio e fa parte del collettivo Synap(see).
www.giovannipresutti.com.

inaugurazione 7 marzo ore 19.00

Una Stanza per la Fotografia
corso Moncalieri, 238 - Torino
Lun - sab 16 - 19

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