Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce
Genova
via Jacopo Ruffini, 3
010 580069 FAX 010 532482
WEB
Tony Conrad
dal 7/3/2013 al 27/4/2013
mar-ven 9-18.30, sab-dom 10-18.30

Segnalato da

Stefania Maggiolini



approfondimenti

Tony Conrad
Mario Labo'



 
calendario eventi  :: 




7/3/2013

Tony Conrad

Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova

Farsi la citta'. L'artista americano si muove nella scena underground newyorkese e da li' osserva le masse metropolitane e registra espressioni di dissenso, organizza rituali comunitari e decostruisce i meccanismi del cinema documentario. Contemporaneamente alla mostra inaugura il progetto di Peep-Hole, 'The Book Society', una reading room dove vengono presentate alcune realta' editoriali presenti in Europa.


comunicato stampa

Farsi la città è la prima mostra personale in Italia di Tony Conrad figura epica della scena underground americana.

La mostra presenta una serie di lavori realizzati da Tony Conrad a partire dagli anni Sessanta e Settanta che indagano la dimensione urbana dello spazio pubblico e le interazioni che vi hanno luogo. Conrad si muove nella scena underground newyorkese e da lì osserva i movimenti delle masse metropolitane e registra le sue espressioni di dissenso, organizza rituali comunitari e decostruisce i meccanismi del cinema documentario. L’ambiguità del titolo, dissacrante e allo stesso tempo propositivo, nasce dall’approccio ambivalente dell’artista nei confronti delle strutture del potere e del loro perverso rapporto con i media. La valenza sessuale nasconde l’idea di un rapporto intimo e appassionato nei confronti della città, carico di un potenziale utopico oggi sempre più raro nel mondo dell’arte, unito però a una volontà sperimentale e dissacrante.

Autore di una produzione artistica complessa e articolata, Conrad da sempre cammina sul sottile filo che lega innovazione e provocazione, sviluppando ricerche di avanguardia nell’ambito della composizione musicale, del cinema sperimentale e della video arte. Nato a Concord (New Hampshire) nel 1940, arriva a New York all’inizio degli anni sessanta, dove partecipa alle esperienze più radicali della musica e del cinema indipendenti. In quegli anni è membro attivo - insieme a La Monte Young, John Cale, Angus MacLise, Maria Zazeela e altri – del Theatre of Eternal Music, gruppo che ha sviluppato le ricerche musicali di John Cage e Fluxus in senso minimalista producendo sonorità estese ed ipnotiche. Le loro speri- mentazioni, etichettate come dream music, si sviluppano grazie all’eliminazione della figura del compositore attraverso l’improvvisazione.

Se i contributi di Tony Conrad in ambito musicale sono noti e amati da un pubblico di appassionati, Farsi la città presenta una parte ancora poco conosciuta della sua ricerca artistica: film, video e lavori audio che esplorano il tema della comunità e della partecipazione, riflettendo sul ruolo degli apparati mediatici nella società contemporanea. Caleidoscopio di suoni, colori, e immagini, questa mostraci porta ‘virtualmente’ in un viaggio nella New York degli anni ‘70. Farsi la città restituisce, senza indugi nostalgici, il ritmo vitale di una città che si era ormai imposta come capitale della cultura occidentale attraverso lo sguardo sbieco di un artista consapevolmente posizionato ai margini della scena.

Opere in Mostra

Bryant Park Moratorium Rally (1969) è una installazione audio a due canali che mette a confronto diverse modalità di percezione di una manifestazione politica contro la guerra in Vietnam che si svolse proprio sotto casa dell’artista. Sfruttando quella che lui stesso definisce la posizione ideale per un artista, vale a dire “trovarsi nel bel mezzo del tumulto democratico”, Conrad colloca un microfono fuori dalla finestra del suo appartamento prospiciente Bryant Park e un altro microfono di fronte alla televisione, sintonizzata su un canale che trasmetteva l’evento in diretta. Il risultato è dissonante e dimostra come la manifestazione sia più reale in televisione. Bryant Park Moratorium Rally registra il gap fra i mass media e la realtà e riflette sulla spettacolarizzazione delle forme del dissenso.

Benché entrambi realizzati nel 1972, i film Waterworks (1972-2012) e Loose Connection (1972-2011) sono stati digitaliz- zati e presentati in pubblico solo nel 2012. Waterworks è il lungometraggio di una celebrazione per il solstizio d’estate organizzata da Conrad e dalla moglie Beverly Grant a Times Square. Concepito come un evento di quartiere, Waterworks registra l’esistenza di una comunità eccentrica ed estemporanea che sceglie di reclamare il cuore pulsante di New York come spazio per l’espressione della propria spiritualità. Loose Connection è, invece, una “rivisitazione concettuale dell’idea di documentario”, un’operazione di alterazione del meccanismo cinematografico effettuata in piena epoca strutturalista. Conrad costruisce uno speciale otturatore per la sua cinepresa Super 8 le cui riprese inducono una forte sensazione di disorientamento nello spettatore. L’evento filmato – l’artista e la sua famiglia che vanno a fare la spesa al supermecato -, in sé assolutamente ordinario, assume così una natura quasi psichedelica.

Più recente, invece, è Studio of the Streets (1990-1993) un progetto collaborativo di attivismo sociale realizzato nella città di Buffalo dove Conrad vive e insegna dal più di vent’anni. Inizialmente concepito per ottenere finanziamenti comunali per la creazione di una “televisione ad accesso pubblico”, autogestita dai cittadini, Studio of the Streets si è presto evoluto in un sistema di “animazione” delle voci della comunità: ogni venerdì pomeriggio, per tre anni, i passanti sono stati fermati sulle scale del Municipio di Buffalo ed invitati ad esprimere i propri desideri, bisogni, necessità. Le interviste, così raccolte e regolarmente mandate in onda su una rete locale, sono diventate un programma di successo. Precursore di modalità partecipate e condivise di informazione come i social-network o la web tv Conrad è riuscito a creare un “interpersonal feedback loop”, un gruppo che trasmette a se stesso la propria immagine. Studio of the Streets è stato presentato in Europa nella Documenta IX del 1992.

Infine, soli lavori in mostra a non fare uso della tecnologia, la serie Yellow TVs (1973) – legata ai famosi Yellow Movies presentati all’ultima Biennale di Venezia –, chiama in causa la pittura per portare alle estreme conseguenze e mettere in discussione le regole del cinema strutturalista, percepite come autoritarie. L’interesse per un’estensione temporale dilatata – long duration – espresso in primo luogo nelle composizioni musicali, viene trasferito in ambito visivo introdu- cendo con prepotenza l’elemento temporale nella percezione della pittura. Negli anni Sessanta Andy Warhol aveva già raggiunto risultati vertiginosi con film come Empire (485 minuti) e Four Stars (1500 minuti), così Conrad decide di cimentarsi nella produzione di film potenzialmente eterni, in continua evoluzione, che vanno addirittura oltre la durata della vita umana. Il colore e gli inchiostri utilizzati per campire aree delineate da cornici scure, che riprendo il formato degli schermi televisivi, sono destinarsi a scurirsi progressivamente nel tempo, con una lentezza tale da non essere percepibile. È un paradosso voluto, quindi, che le Yellow TVs risultino più “leggibili” oggi, a distanza di decenni, che non all’epoca della loro prima esposizione.

Tony Conrad (Concord, 1940) vive e lavora tra Buffalo e New York.

Mostre personali
2013 WiP, Greene Naftali, New York
2012 Invented Acoustical Tools: Instruments 1966-2012, Galerie Daniel Buchholz, Berlin
2009 Re-Framing Creatures, Galerie Daniel Buchholz, Berlin Brunelleschi, Burchfield Penney Art Center, Buffalo, NY
2007 Beholden to Victory, Overduin & Kite, Los Angeles Yellow Movies, Greene Naftali, New York
2006 Yellow Movies, Galerie Daniel Buchholz, Cologne

Mostre collettive
2012 Coming Soon, Centre d’art contemporain de Genève, Geneva Wish You Were Here: The Buffalo Avant-Garde in the 1970s, Albright-Knox, Buffalo, NY
2011 Light Years: Conceptual Art and the Photograph, 1964-1977, The Art Institute of Chicago, Chicago the language of less (then & now), Museum of Contemporary Art, Chicago Quodlibet III – Alphabets and Instruments, Galerie Buchholz, Köln Ab- sentee Landlord, curated by John Waters, Walker Art Center, Minneapolis, Minnesota
2010 Picture Industry (Good Bye To All That), Regen Projects, Los Angeles, CA, Radical Conceptual: Positionen aus der Sammlung des MMK, Musem für Moderne Kunst, Frankfurt Am Main, Germany Film Matters, curated by Barbara Piwowarska, Beton7 Centre for the Arts, Athens, Greece
2009 Paul McCarthy’s Low Life Slow Life, CCA Wattis Institute for Contemporary Arts, San Francisco, CA Collecting History: Highlighting Recent Acquisitions, Museum of Contemporary Art, Los Angeles See this Sound, Lentos Kunstmuseum Linz, Linz, Austria (catalogue) Making Worlds, 53rd Venice Biennale, directed by Daniel Birnbaum The Quick and the Dead, Walker Art Center, Minneapolis, MN
2008 Works on Paper by Gallery Artists and Ricci Albenda, Greene Naftali, New York The Art of the Real, organized by Robert Nickas, Kunstmuseum aan zee, Oostende, Belgium Here is Every, 4 Decades of Contemporary Art, curated by Cornelia Butler, Museum of Modern Art, New York Yokohama Triennale: Time Crevasse, Yokohama, Japan Paul McCarthy: Film List (screening series), Whitney Museum of American Art, New York Sonic Youth etc Sensational Fix, LiFE, St. Nazaire, France; MUSEION, Bolzano, Italy; Kunsthalle Düsseldorf, Germany Reykjavik Experiment Marathon, performance and exhibition. Reykjavik Art Museum, Iceland, curated by Hans Ulrich Obrist and Olafur Eliasson
2007 Between Thought and Sound: Graphic Notation in Contemporary Music, curated by Alex Waterman, Debra Singer, and Matthew Lyons, The Kitchen, New York (catalogue) Stay forever and ever and ever, South London Gallery, London, England, curated by Andrew Renton.
2006 Day for Night: Whitney Biennial, Whitney Museum Of American Art, New York (catalogue) Motore Immobile, Greene Naftali Gallery, New York

Selected Performances
2011 Renaissance Society, University of Chicago, Chicago
2008 Tate Modern, London, organized by Stuart Comer Reykjavik Experiment Marathon, Reykjavik Art Museum, organized by Hans Ulrich Obrist and Olafur Eliasson
2007 Window Enactment, performance for Performa 07, Greene Naftali, New York

Selected Bibliography
2013 Ochmanek, Annie. “Tony Conrad: 80 WSE, New York University.” Artforum. January: 212.
2012 “Galleries-Downtown.” The New Yorker. October 8, 2012: 22. “Media Study.” Artforum. September 2012: 419. Baden, Eric. “Wish You Were Here: The Buffalo Avant-Garde in the 1970s.” Art Papers. July/August: 40-41. Conrad, Tony. Interview with Heather Pesanti, Heather. Wish You Were Here: The Buffalo Avant-garde in the 1970s. Buffalo: Albright-Knox Art Gallery. 25-27. Cotter, Holland. “Tony Conrad: ‘Doing the City: Urban Community Interventions.’” The New York Times. 28 September: C29. Dabkowski, Colin. “Back to the ‘70s with ‘Wish You Were Here.’” BuffaloNews.com. March 29: Web. Doran, Ann. “Tony Conrad.” Art in America. 21 December: Web. Joseph, Branden W. The Roh and the Cooked. Köln: Verlag der Buchhandlung Wather König, 2012: 38. Joseph, Branden W. “Previews: ‘Wish You Were Here: The Buffalo Avant-Garde in the 1970s.’w” Artforum. January: 109. Kino, Carol. “Renaissance in an Industrial Shadow.” The New York Times. May 6: AR18. Miller, John. “Tony Conrad: Dong the City Urban Community Interventions.” Artforum. October 2012: 111. Woodward, Richard B. “They Shuffled Off to Buffalo.” The Wall Street Journal. April 26: D4.
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2010 Fox, Dan. “XXX Macarena.” Frieze. Issue 130, April: 33.
2009 Conrad, Tony, “Best of 2009: Artists’ Artist: Martin Kippenberger,” Artforum, December , p.94. Diederichsen, Diedrich, “Venice ’09: When Worlds Elide,” Artforum, September, pp.240- 245. Cooke, Lynne, “Venice ’09: Play Grounds,” Artforum, September, pp.232-237. Schwabsky, Barry, “Hubbub and Stillness: The 2009 Venice Biennale,” The Nation, July 1, 2009. Interview with David Grubbs, “Always at the End: Artist composer and filmmaker Tony Conrad in conversation with fellow musician David Grubbs,” Frieze, June/July/August 2009, pp.142-147. Kimmelman, Michael, “Small World Crammed on Biennale’s Grand Stage,” New York Times, June 11. Higgie, Jennifer, “3rd Yokohama Triennial,” Frieze, January/February, p.140.
2008 Vasulka, Woody and Peter Weibel (Ed.) Buffalo Heads: Media Study, Media Practice, Media Pioneers, 1973-1990. ZKM, MIT Books. Smith, Jason, “Minor Keys: Jason Smith on Branden W. Joseph’s Beyond the Dream Syndicate,” Artforum, October, pp.99-102. Obrist, Hans Ulrich, “Tony Conrad with Hans Ulrich Obrist,” Uovo Iss. 17, April/May/June 2008, pp.28- 45. de Bruyn, Eric, “Pressure Points: On ‘Beyond the Dream Syndicate: Tony Conrad and the Arts after Cage’ by Branden W. Joseph,” in Texte Zur Kunst, June 2008, pp.164- 168. “Books: Beyond the Dream Syndicate: Tony Conrad and the Arts After Cage,” in Modern Painters, May 2008, pp/ 98-99. Licht, Alan, “Reality Show”, Art Review, January, p. 48-51. 2007 Dodero, Camille, “No Context: Tony Conrad at Performa,” The Village Voice (online ed), Nov. 1. Coggins, David, “Tony Conrad at Greene Naftali,” Art in America, May. Ratner, Megan, “Tony Conrad,” Frieze, April. Diaz, Eva, “Tony Conrad,” Modern Painters, April. “1,000 Words: Tony Conrad Talks About ‘Yellow Movies’ 1972-73,” introduced by Branden W. Joseph, Artforum, March. Smolik, Noemi, “Tomma Abts/Tony Conrad,” Artforum, March. Cotter, Holland, “Tony Conrad,” New York Times, February, p. E28. Chasin, Noah, “Tony Conrad”, TimeOut, February 15-21. Johnson, Paddy, “Tony Conrad,” Flavorpill. com, February 6-12. Walley, Jonathan, “The Paracinema of Anthony McCall and Tony Conrad,” Avant-Garde Film ed. Alexan- der Graf and Dietrich Scheunemann (Editions Rodopi: New York, NY) 2007, pp.355-379. Lanctot, Nicole, “Critic’s Picks: Tony Conrad,” Artforum.com, January 30
2006 Huldisch, Henriette, “Tony Conrad,” in Whitney Biennial 2006: Day for Night, Whitney Museum of American Art.
2005 Joseph, Branden W. “Concept Art and Instrumental Reason: On Tony Conrad’s Early Work,” Texte Zur Kunst, December, p. 74 - 85. Sanders, Jay, “Tony Conrad,” BOMB, Summer p. 64 - 71.

2004 Kelley, Mike, “Beholden to Victory (1980-1983),” in Minor Histories, MIT Press. Monographs and Catalogues Joseph, Branden W. Beyond the Dream Syndicate, Tony Conrad and the Arts after Cage, Zone Books, 2008. Vasulka, Woody and Peter Weibel (Ed.) Buffalo Heads: Media Study, Media Practice, Media Pioneers, 1973-1990. ZKM, MIT Books. Tony Conrad: Yellow Movies. ed.s Christopher Müller and Jay Sanders. Greene Naftali Gallery: New York, 2008.

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The Book Society #01
Book Works

8 marzo 2013, ore 18.00
Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova

The Book Society è un progetto dedicato alle forme più sperimentali di produzione in ambito editoriale che Peep-Hole organizza in collaborazione con il Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova.

La pubblicazione, nelle sue molteplici declinazioni - dal catalogo al libro d’artista alla rivista, etc. - è uno spazio all’interno del quale non solo si trasmettono ma si sviluppano e creano contenuti. Moltissime case editrici indipendenti, del passato o recenti, e le tante pratiche artistiche basate sul testo che indagano l’atto di “traduzione” dalla forma visiva a quella testuale, hanno accelerato lo sviluppo di questo formato come uno dei più interessanti nel panorama artistico attuale.

Partendo da un riflessione su questo fenomeno e dalla volontà di darne testimonianza, il progetto The Book Society consiste nella creazione all’interno del Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce di una reading room dove verranno presentate alcune delle realtà editoriali più interessanti attualmente presenti in Europa. Nell’arco di due anni diversi editori si alterneranno nella presentazione delle loro pubblicazioni e realizzeranno un seminario con studenti e giovani artisti/curatori/designer sul processo che riguarda la realizzazione di una pubblicazione. Nel 2013 parteciparanno al progetto Book Works (Londra), Paraguay Press (Parigi), Archive Books (Berlino).

La reading room è realizzata con i mobili progettati nel 1934-1935 dall'architetto razionalista Mario Labò per la Biblioteca Universitaria di Genova.

The Book Society inaugura venerdì 8 marzo in concomitanza di Farsi la città, la prima mostra personale in Italia di Tony Conrad.

La prima reading room è dedicata a Book Works, che presenterà una selezione di libri d'artista, un cortometraggio sulla storia della casa editrice, una serie di poster di Jonathan Monk insieme ad altri materiali relativi al recente progetto itinerante Again, A Time Machine.

Fondata a Londra nel 1984, Book Works è un'organizzazione non-profit specializzata in libri d'artista e progetti editoriali. Riconosciuto come uno dei principali editori d'arte indipendenti, Book Works realizza nuove produzioni di artisti emergenti sulla base di inviti diretti, di proposte selezionate e di progetti curatoriali. Book Works ha inoltre un laboratorio specializzato in legatura a mano e nella produzione di libri e multipli d'artista.

UFFICIO STAMPA
Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura
telefono +39 010.5574012/4047/4826 ufficiostampa@palazzoducale.genova.it - staffmostre@comune.genova.it

Anteprima stampa: venerdì 8 marzo ore 11.30-13.30

Inaugurazione: venerdì 8 marzo, ore 18

Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce
via Jacopo Ruffini 3, 16128 Genova
Orario: da martedì a venerdì: 9-18.30; sabato e domenica: 10-18.30
Chiuso il lunedì

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