Franz Paludetto
Roma
via degli Ausoni, 18
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Pezzo unico - Piece unique
dal 25/3/2013 al 29/4/2013
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Segnalato da

Franz Paludetto




 
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25/3/2013

Pezzo unico - Piece unique

Franz Paludetto, Roma

Elina Brotherus, Giulia Caira e Daniela Perego propongono tre dittici di autorappresentazione. In ogni coppia di frame e' condensato il racconto di un peculiare eterno femminino, dove l'io narrante si identifica con l'io narrato.


comunicato stampa

Il terzo appuntamento romano della rassegna PIÈCE UNIQUE propone tre artiste con altrettanti dittici di autorappresentazione. In ogni coppia di frame è condensato il racconto di un peculiare eterno femminino, dove l’io narrante si identifica con l’io narrato, o ne veste i panni, per rivelare un qualche sé all’apparecchio fotografico.

I due lavori di Elina Brotherus, sequenze della stessa scena, datano al periodo in cui l’artista - prima di spostare l’attenzione sul rapporto tra figura umana e paesaggio – lavorava con scarno stile documentaristico sull’esperienza relazionale soggettiva e sulla presenza/assenza dell’amore. La stringente referenza autobiografica plasma un’onesta allegoria, quasi in cerca di un antidoto figurato a un dato turbamento esistenziale.

Il passo successivo è quello verso cui muove Daniela Perego. Nell’immergere se stessa nelle tensioni della metropoli contemporanea, l’artista si fa unità di misura emozionale dello spazio e crea un’esperienza condivisa, tramite la propria ambivalente figura di soggetto/spettatore posto di spalle. Aleggia un senso di incomunicabilità, di vulnerabile e sospesa estraneità.

Quando Giulia Caira esce dal set casalingo dei primi lavori, è invece per rappresentare contrasti sociali o familiari, come l’esplosione di malessere in uno studio di psicoterapia sistemico-relazionale, dove la paziente è concepita come portavoce del disagio diffuso nel suo sistema di rapporti. L’artista stessa inscena i momenti di quest’ardente nevrosi, in uno scenario di coazione claustrofobica esacerbata, nella percezione, dall’aperta dichiarazione d’immanenza distaccata dell’osservatore.

Che il teatro sia privato o pubblico, la casa oppure la strada, questi double self risolvono la storica dicotomia fotografica in favore dello ‘specchio’ di sé, contrapposto alla prerogativa di ‘finestra’ sul mondo: l’autoscatto coglie un tessuto emotivo, è manifestazione di temperamento personale e rimando a significati universali.

Sono, questi, dialoghi in forma epidermica di monologo e – come abbozzi essenziali di storyboard – narrano senza fare cronaca. Privi di autocompiacimento e secondo diversi gradi di fervore, suggeriscono complessità e solitudini irrisolte, accostano e poi dissestano stereotipi. All’osservatore, la possibilità di toccare e condividere palpitanti, caleidoscopiche intimità che sanno respirare la realtà per poi restituire una dimensione altra.

Inaugurazione martedì 26 marzo 2013, ore 19

Franz Paludetto
via degli Ausoni, 18, Roma
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Ingresso libero

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