Galleria Gruppo Credito Valtellinese
Milano
corso Magenta, 59
02 48008015 FAX 02 4814269
WEB
Georges Mathieu
dal 10/9/2003 al 15/11/2003

Segnalato da

Irma Bianchi Comunicazione




 
calendario eventi  :: 




10/9/2003

Georges Mathieu

Galleria Gruppo Credito Valtellinese, Milano

La retrospettiva dell'opera pittorica di Georges Mathieu e' la prima mostra importante consacrata a quest'artista, che ha segnato profondamente il rinnovamento dell'astrazione a livello internazionale nel dopoguerra.


comunicato stampa

Retrospettiva
a cura di Daniel Abadie e Dominique Stella

La retrospettiva dell'opera pittorica di Georges Mathieu, promossa dalla Galerie Nationale du Jeu de Paume e dalla Galleria Gruppo Credito Valtellinese, è la prima mostra importante consacrata a quest'artista, che ha segnato profondamente il rinnovamento dell'astrazione a livello internazionale nel dopo guerra. Georges Mathieu, infatti, ha lavorato, a partire dal 1944, per un'arte liberata da ogni costrizione formale, rimettendo completamente in discussione il concetto di astrazione geometrica. Per questo è apparso, agli occhi della critica americana (in particolare di Clément Greenberg) come il solo artista europeo di un'importanza paragonabile a quella dei pittori della Scuola di New York.

L'esposizione Georges Mathieu, retrospettiva curata da Daniel Abadie e Dominique Stella riunisce oltre cinquanta dipinti, principalmente oli su tela, ma anche alcuni acrilici, che illustrano l'evoluzione dell'opera di Mathieu dai primi quadri astratti del 1946 (Conception, Désintégration) fino agli acrilici degli ultimi anni, provenienti da collezioni private e pubbliche francesi, europee, americane ed asiatiche.
In mostra diverse tele a olio di grande formato quali 'Le massacre di Saint Barthélémy' del 1959 cm 250x600, 'Hommage à Laurent le Magnifique' del 1968 cm.200x400, 'Matta Salums' del 1978 cm.250x600.

Daniel Abadie sottolinea 'le tele che dipinse tra il 1944 e il 1947 rivelano soprattutto un approccio alla pittura totalmente libero. Colate, schizzi, tubetti spremuti direttamente sulla tela: le modalità di intendere la pittura sono altrettanto inusitate -colori e lacche industriali- che si contrappongono al materiale e alle tecniche abitualmente utilizzati. Rifiutando gli strumenti della pittura classica, Mathieu si libera contemporaneamente e definitivamente della soggezione allle regole. Oggi molti di quei quadri impressionano, perché precorrono alcuni futuri sviluppi della pittura, costituendone una prima testimonianza. [...] L'astrazione, così come l'ha praticata Mathieu fin dall'inizio della sua attività, non è soltanto rottura con la pittura figurativa, ma assenza totale di ogni riferimento ad un'immagine preesistente'.
George Mathieu nel gennaio 1947 in una lettera al critico René Guilly esprime le difficoltà che incontra a imporre il proprio stile: 'Dopo oltre dieci anni, opero nel vuoto [...]. Non cerco pietà, ma soffro dell'isolamento e mi tuffo in un gelido narcisismo'.
Dominique Stella commenta 'Mathieu ha corso tutti i rischi e continua a essere considerato da molti un personaggio controverso e flamboyant, un personaggio a cui Milano dedica un nuovo omaggio attraverso questa mostra'.

Cenni biografici
Nato a Boulogne sur Mer, nel 1921, Georges Mathieu, dopo aver studiato diritto e filosofia, consegue la laurea in inglese, che gli consentirà, dopo la guerra, di lavorare a Parigi, come responsabile delle pubbliche relazioni per la compagnia marittima americana U.S. Lines.

Comincia a dipingere quadri non figurativi nel 1944, praticando un'astrazione libera e gestuale. A partire dal 1947, si fa notare per la sua applicazione del colore direttamente dal tubetto. Nel vivo del dibattito teorico, organizza diverse mostre in favore dell'Abstraction Lyrique, di cui diventa l'ardente paladino.

Questa nuova astrazione, gestuale, lirica, informale o 'tachiste', si spoglia delle tradizioni e delle regole fino ad allora predominanti, per mettere in primo piano i fenomeni puramente pittorici. Il pensiero filosofico del tempo contribuiva a sostenere le convinzioni degli artisti impegnati a sviluppare una forma di pittura gestuale, a vivere l'esperienza pittorica in modo nuovo, con un coinvolgimento corporeo totale.

Mathieu sarà il primo ad imporre la gestualità all'interno della Scuola di Parigi, prima del 1950, dando il proprio contributo analogamente a Fautrier, Hartung, Wols, Soulages, ma anche ai pittori della Scuola di New York, in un momento in cui gli scambi tra le due capitali erano inesistenti.
Il suo lavoro per le U.S Lines, gli consente di tenersi informato sui movimenti di avanguardia che si sviluppano sulla scena artistica newyorkese attraverso l'Action Painting. E' il primo ad essere consapevole delle affinità tra la pratica dell'astrazione lirica e l'espressionismo astratto e a mettersi in contatto con le gallerie americane.

Espone per la prima volta nel 1946, al 6° Salon des moins de 30 ans,, alla Galerie des Beaux-Arts di Parigi, e nel 1950 tiene la sua prima mostra personale alla Galerie René Drouin a Parigi.
Nel 1951 Mathieu espone a Véhémences confrontées, la mostra da lui stesso organizzata insieme al critico d'arte Michel Tapié. In questa rassegna si evidenziano le estreme tendenze della pittura non figurativa, i risultati delle esperienze della pittura americana da De Kooning a Pollock, Bryen, Capogrossi, Hartung, Mathieu, Riopelle e Wols. L'anno successivo Michel Tapié pubblica il libro intitolato Un art autre.

Accompagna la mostra il catalogo di Silvana Editore realizzato in co-produzione con la Fondazione Gruppo Credito Valtellinese e l'Editions du Jeu de Paume , contenente le riproduzioni di tutte le opere esposte, oltre ad altri suoi lavori fondamentali, e i testi critici in italiano e francese di Daniel Abadie, Dore Ashtone, Koichi Kawasaki, Dominique Stella,e Kristine Stiles.

Inaugurazione giovedì 11 settembre dalle ore 18.30

Orario 10.00 - 19.00 da lunedì a sabato

Ingresso libero

Mostra promossa da
Galerie Nationale du Jeu de Paume
Galleria Gruppo Credito Valtellinese

Mostra prodotta da
Fondazione Gruppo Credito Valtellinese

Mostra organizzata da
Galleria Gruppo Credito Valtellinese
Refettorio delle Stelline

A cura di
Daniel Abadie, direttore della Galerie Nationale du Jeu de Paume
Dominique Stella

Catalogo Silvana Editore
In co-produzione Fondazione Gruppo Credito Valtellinese / Editions du Jeu de Paume
Testi di: Daniel Abadie, Dore Ashtone, Koichi Kawasaki, Dominique Stella, Kristine Stiles

Informazioni al pubblico Galleria Gruppo Credito Valtellinese
Tel: +39.02.48.00.80.15 Fax +39.02.48.14.269

Ufficio Stampa Irma Bianchi Comunicazione
Tel. +39.02.89404694 - 02.89400732 - Fax +39.02.8356467
via Arena 16/1 - 20123 Milano

Luogo Galleria Gruppo Credito Valtellinese, Refettorio delle Stelline - Milano

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