Palazzo delle Esposizioni
Roma
via Nazionale, 194
06 39967500
WEB
Empire State
dal 21/4/2013 al 20/7/2013
dom-gio 10-20, ven-sab 10-22.30, lun chiuso

Segnalato da

Piergiorgio Paris




 
calendario eventi  :: 




21/4/2013

Empire State

Palazzo delle Esposizioni, Roma

Arte a New York oggi. La mostra presenta le opere di 25 artisti, tra emergenti e affermati, che esaminano il ruolo di New York nel contesto globale. Pittura, scultura, fotografia, video e installazioni suggeriscono i diversi modi in cui e' possibile per gli artisti re-immaginare il rapporto tra la loro comunita' e la citta'.


comunicato stampa

a cura di Alex Gartenfeld e Norman Rosenthal

Una rassegna intergenerazionale che indaga il tema del potere urbano, tracciando un quadro delle prospettive future

Il 23 aprile 2013, al Palazzo delle Esposizioni di Roma, apre al pubblico “Empire State. Arte a New York oggi”, una mostra che si propone di esplorare i miti e le realtà mutevoli della città di New York intesa come “la nuova Roma”.

L’ambiziosa rassegna intergenerazionale che occuperà le sale del Palazzo delle Esposizioni proporrà al pubblico le opere di venticinque artisti newyorkesi, tra emergenti e affermati, ciascuno dei quali sarà presentato in modo approfondito anche grazie alla presenza di lavori inediti, qui esposti per la prima volta.

Il percorso espositivo suggerirà i diversi modi in cui è possibile per gli artisti re-immaginare il rapporto tra la loro comunità e la città, focalizzando l’attenzione sulle eterogenee reti di potere che ne condizionano la vita. Tramite la pittura, la scultura, la fotografia, i video e le installazioni, gli artisti di “Empire State” esaminano il ruolo di New York nel contesto globale, in un momento in cui la vita urbana è ovunque oggetto di una ridefinizione sempre più veloce.

Concepita da Alex Gartenfeld, curatore indipendente, scrittore ed editor residente a New York, nominato quest’anno curatore presso il Museum of Contemporary Art (MoCA) di Miami, e dal curatore britannico Sir Norman Rosenthal, “Empire State” rimarrà aperta al pubblico fino al 21 luglio 2013.

Questo l’elenco degli artisti presenti in mostra: Michele Abeles, Uri Aran, Darren Bader, Antoine Catala, Moyra Davey, Keith Edmier, LaToya Ruby Frazier, Dan Graham, Renée Green, Wade Guyton, Shadi Habib Allah, Jeff Koons, Nate Lowman, Daniel McDonald, Bjarne Melgaard, John Miller, Takeshi Murata, Virginia Overton, Joyce Pensato, Adrian Piper, Rob Pruitt, R. H. Quaytman, Tabor Robak, Julian Schnabel e Ryan Sullivan. Le opere esposte sono per la maggior parte frutto di nuove commissioni, integrate dai lavori più significativi eseguiti in anni recenti.

“Manhattan è un accumulo di possibili disastri che non avvengono mai”, ha scritto il celebre architetto e teorico Rem Koolhaas. Riguardo a New York, la leggenda più diffusa di un possibile disastro è quella della sua eclisse. Eppure, nell’era della globalizzazione, mentre gli esperti ne annunciano regolarmente il declino, la Grande Mela rimane una forza egemone delle arti visive, in costante dialogo e interazione con la più eterogenea concentrazione di artisti, musei, organizzazioni, gallerie e spazi pubblici. Dall’interno di questa struttura sociale e creativa, gli artisti di “Empire State” aprono spazi di potere e portano alla luce alcuni dei canali attraverso i quali la marea di comunicazione, immaginazione e persuasione fluisce all’interno della loro comunità per poi defluire nel mondo esterno.

Il titolo della mostra fa riferimento da un lato all’inno hip-hop creato nel 2009 dal re del rap Jay-Z con la musicista Alicia Keys e dall’altro a Empire, un trattato sul capitalismo globale guidato dagli Stati Uniti, pubblicato nel 2000 da Antonio Negri e Michael Hardt. Inoltre, “Empire State” può per certi versi essere considerata la risposta del XXI secolo al celebre ciclo pittorico “The Course of Empire” di Thomas Cole, un artista americano nato in Inghilterra. Realizzate a New York tra il 1833 e il 1836, le imponenti tele di Cole raffigurano l’ascesa e il declino di una città immaginaria situata, proprio come Manhattan, alla foce di un bacino fluviale. Nel 2013, a Roma, “Empire State” utilizza allegorie simili per illustrare le trasformazioni socio-economiche degli Stati Uniti e le loro ripercussioni sul ruolo, la fiducia in sé e la distribuzione del potere nella nazione. L’Empire State Building, un tempo il grattacielo più alto del mondo, è ancora un’attrazione turistica, ma oggi la sua mole sembra piccola in confronto ai mega edifici costruiti nei centri urbani in rapida espansione in remoti angoli del mondo.

Gli artisti di “Empire State” hanno dimestichezza con la critica istituzionale e gli studi sui media e l’economia, adottano tecniche ibride e interdisciplinari e utilizzano la tecnologia e l’astrazione per offrire nuovi modelli espressivi e interpretativi. I padiglioni a specchio di Dan Graham, ad esempio, gettano un ponte tra arte minimalista e architettura per riflettere e moltiplicare la forma umana. Nei tredici nuovi dipinti della serie “Antiquity”, Jeff Koons utilizza la tecnica con incredibile maestria per manifestare il proprio interesse nei confronti del classicismo e della mitologia greca e romana. Le nuove fotografie di Michele Abeles includono le sue vedute di installazioni, in un costante processo di revisione e adeguamento al contesto della propria autobiografia.

Per una nuova e singolare opera su commissione, Keith Edmier reinventa il monumentale baldacchino barocco della basilica di San Pietro seguendo il linguaggio vernacolare dell’antica Pennsylvania Station, pietra miliare della mitologia newyorkese. Progettata da McKim, Mead & White e realizzata nel 1910, all’apice della rivoluzione industriale americana, la “Penn Station” era uno straordinario capolavoro di architettura neoclassica d’impronta romana che attestava il ruolo di New York quale capitale culturale e commerciale del Nuovo Mondo. Fu ignominiosamente demolita nel 1963, al culmine della smania newyorkese per la “modernità”. Sostituita da una costruzione anonima e scomposta che ha l’effetto di un pugno in un occhio, la Penn Station sopravvive nell’immaginario collettivo come la testimonianza perduta di un impero passato e futuro.

Forse però l’aspetto più importante di “Empire State” sta nel far emergere una genealogia di artisti. Dovendo confrontarsi con un mondo dell’arte che assume sempre più una dimensione imprenditoriale e si espande a livello globale come una novella Bisanzio, gli artisti stanno attivando una serie di reti in perenne movimento: relazioni, collaborazioni e scambi che vanno al di là delle barriere imposte dalla generazione, dal genere, dall’ottica o dalla tecnica individuale. Così, R. H. Quaytman propone una nuova selezione dei suoi ritratti di artisti newyorkesi, espressione visiva dell’atto del lavorare in rete e dell’invisibile disegno tracciato dal potere e dallo scambio. La mostra presenta inoltre – per la prima volta in un contesto internazionale – l’opera di Tabor Robak, la cui arte circola principalmente in rete e solleva domande fondamentali sul nostro modo di definire la comunità internazionale dell’arte e sui suoi privilegi. Gli artisti di New York non sono nuovi alla manipolazione dell’autorialità attraverso i collettivi, e un numero significativo di quelli presenti in “Empire State” sono stati coinvolti in gruppi del genere. Tra questi ultimi, Orchard, Reena Spaulings, 179 Canal e Art Club 2000.

“Empire State” sarà accompagnata da un catalogo, edito da Skira, che comprende ampi contributi firmati dai curatori e da Tom McDonough, John Miller e Eileen Myles, un saggio visivo di Matt Keegan e testi originali su ciascun artista di critici e curatori di spicco come Vinzenz Brinkmann, Bonnie Clearwater, Kim Conaty, Bruce Hainley, Hans Ulrich Obrist, Tina Kukielski e altri.

I curatori

Il curatore indipendente Alex Gartenfeld risiede a New York ed è Senior Online Editor per le riviste “Art in America” e “Interview”. Co-fondatore di due spazi espositivi indipendenti a New York, ha organizzato numerose mostre, tra cui quelle allestite presso Zabludowicz Collection, Team Gallery e Harris Lieberman. A febbraio 2013 è stato nominato curatore presso il Museum of Contemporary Art (MoCA), North Miami.

Norman Rosenthal è un celebre critico d’arte e curatore indipendente che risiede a Londra. Responsabile delle mostre alla Royal Academy of Arts dal 1977 al 2008, ha organizzato decine di eventi espositivi applauditi dalla critica, tra cui alcune rassegne epocali come “A New Spirit of Painting” (1981) e “Sensation” (1997).

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Conversazioni newyorkesi

Sette incontri per offrire uno sguardo ravvicinato sulla città di New York, sulle sue condizioni di vita, sulla politica, sull'arte e la letteratura. Radiografie di un "impero" tracciate da lucidi osservatori e da appassionati estimatori, tutti testimoni di un'esperienza vissuta in prima persona all'interno della metropoli.
INGRESSO LIBERO FINO A ESAURIMENTO POSTI

23/04/2013 18:30
Incontro con gli artisti di Empire State. Arte a New York oggi - incontri
ingresso libero
Norman Rosenthal e Alex Gartenfeld

09/05/2013 18:30
New York: apogeo e decadenza dell'Occidente - incontri
Ingresso libero
Federico Rampini

16/05/2013 18:30
Mapping the city. Come cambia la città con l'arte contemporanea - incontri
ingresso libero
Laura Barreca

23/05/2013 18:30
Gotham Story - incontri
ingresso libero
Tommaso Pincio

06/06/2013 18:30
Leggende metropolitane. La "Scuola di New York", oggi e ieri - incontri
ingresso libero

13/06/2013 18:30
Sol LeWitt - incontri
ingresso libero
Adachiara Zevi

20/06/2013 18:30
Downtown - incontri
ingresso libero
Cornelia Lauf e Daniela Salvioni

Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica
Promossa da: Roma Capitale - Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico; Azienda Speciale Palaexpo
Organizzata da: Azienda Speciale Palaexpo
Con il patrocinio di: Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia e American Academy in Rome
In coproduzione con: Civita
Sponsor Palazzo delle Esposizioni: Gioco del Lotto – Lottomatica
Media partner: Gruppo LT Multimedia; Dimensione Suono Roma
Sponsor tecnici: Bettoja Hotels; COOP Culture; Roma Multiservizi

Catalogo: Skira

Immagine: LaToya Ruby Frazier, Houston & Lafayette NYC (Braddock PA Levi BIllboard). Stampa alla gelatina ai sali d'argento 2010, 152.4 x 127 cm, Image courtesy the artist

Ufficio stampa Azienda Speciale Palaexpo
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Nicoletta Ciardullo - mob. +39 345 0905622; e-mail: n.ciardullo@gmail.com
Studio Martinotti cell. +39 348 7460312 martinotti@lagenziarisorse.it

Per ulteriori informazioni, richieste di interviste o di immagini da pubblicare, si prega di contattare Andrea Schwan, Andrea Schwan Inc., info@andreaschwan.com, +1 917 371.5023

Conferenza stampa di presentazione: lunedì 22 aprile ore 12 presso la Sala Cinema del Palazzo delle Esposizioni. Saranno presenti i curatori Alex Gartenfeld e Norman Rosenthal e gli artisti

Palazzo delle Esposizioni
via Nazionale 194 – 00184 Roma
Orari: Domenica, martedì, mercoledì e giovedì: dalle 10.00 alle 20.00; venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 22.30; lunedì chiuso
Costo del biglietto: Intero € 12,50; ridotto € 10,00. Permette di visitare tutte le mostre in corso al Palazzo delle Esposizioni.

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Tre mostre
dal 14/10/2015 al 13/2/2016

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