Sabrina Raffaghello Arte Contemporanea
Alessandria
via Treviso, 17
0131 1953267 FAX 0143 821190
WEB
Vittore Fossati
dal 17/5/2013 al 27/7/2013
mar - ven 10-13 e 16-19 sab su appuntamento

Segnalato da

Sabrina Raffaghello



approfondimenti

Vittore Fossati



 
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17/5/2013

Vittore Fossati

Sabrina Raffaghello Arte Contemporanea, Alessandria

Belle Arti. La personale continua un ciclo di mostre dedicate ai grandi maestri della fotografia italiana. Fossati rinuncia all'inquadratura a favore di una 'rotondatura' come richiamo ad una visione infantile.


comunicato stampa

La personale di Vittore Fossati continua un ciclo di mostre personali dedicate ai grandi maestri della fotografia italiana.

Il titolo di questa mostra potrebbe indurre a pensare a qualcosa di accademico, un’escursione colta della fotografia nel mondo dell’arte. Poi dalle stesse fotografie si scopre che Belle Arti è anche il nome di un’essenza di trementina, e allora il titolo si può configurare in un modo più lieve, ironico, più aderente al tono di queste immagini. Le citazioni, se di citazioni si può parlare, non richiamano tanto la storia dell’arte quanto una memoria privata, più intima. Le immagini sembrano quasi citare le lezioni che si facevano a scuola di educazione artistica, le ore di osservazioni scientifiche, di applicazioni tecniche. Erano momenti in cui si usciva dai libri, gli esercizi che si facevano di solito, e si aveva quasi la sensazione di scoprire e inventare qualcosa di nuovo. Il mondo diventava un teatrino fuori dagli schemi rigidi di numeri e frasi da imparare, non era più soltanto qualcosa che c’è, era qualcosa che si fa, che si può inventare. Insomma, ci si sentiva più liberi.

C’è un momento, nella vita di ognuno, in cui sentirsi liberi è un modo per dire che si sta sognando, e per sognare bisogna spesso costringere il mondo in un microcosmo autonomo, staccato dal resto. E’ quello che probabilmente fa ogni bambino quando impara a giocare, che unisce fraternamente anche cose diverse, non necessariamente dei giocattoli, in un mondo subalterno a lui, un mondo che ha l’impressione di dominare, di dirigere a suo piacimento e per il suo esclusivo piacere, per una bellezza che forse solo lui riesce a vedere. E’ il mistero dell’infanzia che torna nelle ore più felici dell’adolescenza, quando appunto ci si sente più liberi, come potrebbe essere stato durante le ore di educazione artistica a scuola, o in compagnia di un amico con cui ci si appassionava ad inventare qualcosa. C’è anche un archetipo di questa sensibilità, ed è la palla di vetro con la neve dentro. Non a caso Orson Wells l’ha utilizzata per evocare il mistero che si dovrebbe svelare per comprendere il senso ultimo della vita del protagonista del suo film più famoso. E anche le immagini rotonde di Fossati rievocano questo archetipo, a volte anche esplicitamente, come nel caso della fotografia delle casette innevate appoggiate sul tavolo.

Comunque è proprio nella scelta di rinunciare all’inquadratura a favore di una “rotondatura” che diventa esplicito il richiamo a una visione infantile, che ha nella palla di vetro con la neve dentro un suo possibile emblema. Una buona inquadratura suggerisce anche lo spazio che il fotografo ha arbitrariamente escluso dalla propria immagine, mentre il cerchio, la sfera, suggeriscono un mondo già compiuto, chiuso in sé, un mondo che volontariamente esclude tutto quel che ci potrebbe essere attorno. E’ un microcosmo autonomo, come dicevo, staccato da tutto il resto, come quando ci si concentrava da bambini in un gioco qualsiasi e ci si dimenticava di tutto.

Inaugurazione sabato 18 maggio alle ore 18

Sabrina Raffaghello Arte Contemporanea
Antico Spedal Grande Chiesa SS Antonio e Biagio
via Treviso 17 Alessandria
dal martedì al venerdì 10-13 e 16-19 sabato su appuntamento

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