Ponte alle Grazie
Firenze
Lungarno Serristori

Terzo giardino, 2013
dal 9/7/2013 al 14/9/2013
WEB
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Progetto Riva




 
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9/7/2013

Terzo giardino, 2013

Ponte alle Grazie, Firenze

Progetto e realizzazione di Studio ++ Un intervento d'arte pubblica sulla riva dell'Arno che insite su un'area abbandonata di circa 5000 mq, consiste nel tracciare dei percorsi nella folta vegetazione spontanea in modo da rendere attraversabile lo spazio.


comunicato stampa

Il Terzo Giardino è un intervento d’arte pubblica sulla riva dell’Arno che insite su un’area abbandonata di circa 5000 mq in pieno centro storico a Firenze, nella sponda opposta alla Biblioteca Nazionale.

L’intervento consiste nel tracciare dei percorsi nella folta vegetazione spontanea in modo da rendere attraversabile lo spazio abbandonato, che ritorna fruibile per la città.

L’operazione vuole permettere di osservare una bellezza pura ed inaspettata frutto di un lento ed autonomo accularsi dei processi naturali che si muovono silenziosamente nel paesaggio.

L’abbandono e la ricchezza biologica dell’area d’intervento permettono di classificarla tra quegli spazi che Gilles Clément ha definito Terzo Paesaggio, da cui quindi il titolo dell’opera: Terzo Giardino.

Così come per la definizione del paesaggista francese, anche questo progetto collega la bellezza e la potenzialità evolutiva dell’abbandono nel paesaggio ad un significato etico e sociale, in cui il concetto di terzo, è riferito ad una dimensione solo convenzionalmente subalterna e amorfa, ma che nella realtà possiede un proprio senso estetico ed una profondità di significati, a patto che le si conceda attenzione.

La restituzione di un luogo abbandonato alla città attraverso un’opera d’arte pubblica che incide sull’immaginario di Firenze, rende esplicito in senso simbolico del terzo, dell’informale, del dimenticato, del non riconosciuto ed in movimento.

La dimensione pubblica del Terzo Giardino sottolinea un’apertura verso la città ed i suoi abitanti, che ha il fine implicito di condividere un modo contemporaneo d’intervenire sullo spazio pubblico, affinché sia chiarito quel processo caotico ed evolutivo di sintesi tra uomo, cultura condivisa e processi naturali che è generatore dell’identità di un paesaggio.

Il nostro intervento si basa sulla ricchezza biologica e il valore paesaggistico delle rive dell’Arno. Ricchezza biologica come capacità della natura di creare bellezza, valore paesaggistico come principio di interazione tra uomo ed evoluzione biologica che interviene attivamente in questa bellezza.

L’obiettivo è di creare uno spazio che permetta di immergersi nel paesaggio per comprenderlo e allo stesso momento entrare e farne parte. Lavorando per sottrazione vengono tracciati dei percorsi nel folto manto della vegetazione spontanea della spiaggia sotto piazza Poggi.

Forma, dimensioni e struttura di questi percorsi nascono per fare osservare e comprendere sia la vegetazione che il rapporto di questo spazio con la città. Il richiamo formale e funzionale è quello al Giardino dei Semplici come esperienza culturale e storica per l’osservazione e lo studio della natura, quello teorico si lega alle teorie sul Terzo Paesaggio di Clément e alla convenzione Europea del Paesaggio firmata a Firenze nel 2000.

I percorsi del giardino si diramano da uno spazio che si confronta con la Biblioteca Nazionale sull’altra sponda del fiume, stabilendo un rapporto tra due punti di osservazione e conservazione della cultura.

Il paesaggio si fa metafora della realtà e l’arte strumento per leggerla e comprenderla. Percorrendo e immergendosi nei percorsi l’uomo chiarisce il ruolo attivo nella composizione e trasformazione del paesaggio e amplia in senso contemporaneo il significato di osservazione.

Fabio Ciaravella (1982), Umberto Daina (1979) e Vincenzo Fiore (1981) si formano alla Facoltà di Architettura di Firenze dove nel 2006 fondano Studio plus plus. La ricerca del collettivo si concentra sulla formulazione di un metodo di analisi e rappresentazione della realtà in stretto e simbiotico legame con i concetti di ‘relazione di limite’ e ‘tempo rinviato’. Le proprietà intrinseche dei materiali e le leggi fisiche a cui sono sottoposti, le relazioni tra le nuove tecnologie con la quotidianità contemporanea, il progetto, sono i principali strumenti adoperati per costruire nuovi impianti cognitivi e nuovi dispositivi fascinativi di perdita dei sistemi di riferimento convenzionali. L’attività del collettivo si è rivolta inoltre a fornire attraverso un confronto con il mondo accademico, un contributo nella discussione contemporanea sul paesaggio e sullo spazio pubblico, ponendo il linguaggio dell’arte come possibile mediazione nella canonica dicotomia tra l’impostazione scientifico-oggettiva e quella estetico-percettiva dello spazio.
http://www.studioplusplus.com

L'evento è parte della seconda edizione del Progetto RIVA curato da Valentina Gensini.
Anche quest’anno RIVA propone una rete di artisti, curatori, architetti e operatori culturali al fine di creare una piattaforma operativa ed interdisciplinare. Un network sinergico che unisce competenze ed ambiti di lavoro molto diversi.

Inaugurazione mercoledì 10 Luglio ore 19.00 con performance sonora di Juliet & The Flat Grandmothers.

Lungarno Serristori
sotto Ponte alle Grazie Firenze
Ingresso libero

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dal 9/7/2013 al 14/9/2013

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