Fondazione Ambrosetti c/o Palazzo Panella
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Culture Altre
dal 29/10/2003 al 27/5/2003

Segnalato da

Emanuela Filippi



 
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29/10/2003

Culture Altre

Fondazione Ambrosetti c/o Palazzo Panella, Palazzolo sull'Oglio (BS)

A cura di Loredana Parmesani. L'analisi del complesso rapporto tra l'arte generalmente intesa e i linguaggi a lei prossimi includerà quest'anno anche quella relativa alla crisi delle culture occidentali, le 'prime culture'. Questa sera: 'Site of cultural resistance: then and now', relatori: Alexander Brener e Barbara Schurz.


comunicato stampa

a cura di Loredana Parmesani

30 ottobre 2003, ore 20.30

L'analisi del complesso rapporto tra l'arte generalmente intesa e i linguaggi a lei prossimi includerà quest'anno anche quella relativa alla crisi delle culture occidentali, le 'prime culture'.
Nell'arte, nel design, nella musica, nello spettacolo, nella moda, nella letteratura, nella poesia, persino nella filosofia, il forte pensiero occidentale sembra abdicare di fronte alla prorompente avanzata di quelli che sono sempre stati definiti terzi o quarti mondi, terze o quarte culture. Basta visitare le ultime edizioni della Biennale di Venezia, frequentare le sfilate di moda internazionali, accostarsi alla letteratura e alla poesia che maggiormente suscitano interesse, muoversi in un qualsiasi Festival del Cinema, partecipare alle varie mostre del design più innovativo o semplicemente camminare per le strade di una qualsiasi città o cittadina dell'Italia, dell'Europa o dell'America, per rendersi conto che il panorama culturale e reale è radicalmente cambiato.
E' interessante ciò che sta accadendo: i mondi si aprono, le culture si mescolano, le forme si ibridano, dando vita a mondi, culture e forme che si presentano ricche di improvvise possibilità. Il lavoro di artisti, designer, scrittori, musicisti, stilisti, vive così in un continuo dialogo fra realtà differenti, fra pensieri che sembrano giungerci da 'mondi altri', fra immagini e forme che sempre più mostrano la loro totale apertura a immaginari non più ben definiti e codificati, ma da individuare e di cui fare tesoro.

La Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, con il ciclo di conferenze 2003/2004, continua perciò l'indagine sui linguaggi prossimi all'arte prendendo però in considerazione quanto siano influenzati dalle culture altre.

'Site of cultural resistance: then and now'
Relatori: Alexander Brener e Barbara Schurz

Alexander Brener, russo di origine israeliana, è un artista osannato dagli uni, biasimato dagli altri e comunque sicuramente molto discusso. Il suo 'atto artistico', prima di essere etichettato ora come danneggiamento, distruzione deliberata, aggressione fisica, mentale ed ideologica; ora come protesta sociale creativa, performance a carattere politico ed economico, gesto di comunicazione di conoscenza, ha sollevato interrogativi e polemiche. Ma della bomboletta spray con l'effige del dollaro sull'opera Suprematismus di Casimir Malevic allo Stedelyk Museum di Amsterdam nel '96 e, prima ancora, della performance davanti a un quadro di Van Gogh al Puskin di Mosca e di un'altra analoga sotto il monumento a Puskin, si è già a lungo parlato e discusso.
La Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea intende invece chiedere ad Alexander Brener, suo ospite giovedì 30 ottobre insieme all'artista e compagna Barbara Schurz, quale ruolo assegni all'arte oggi e con quale teoria. Dopo aver posto lo stesso interrogativo a giovani critici ed artisti italiani con la mostra 'Il possibile dal punto zero', lo chiede ad Alexander Brener, non solo come artista di 'Culture altre', ma anche come militante che negli anni '90 'resisteva' contro l'onnipotenza del soldo e del commercio nel mondo dell'arte.
Spiegava nelle interviste rilasciate a Flash Art che il suo lavoro diventava la polemica e l'aggressione a un mondo artistico ormai privo ai suoi occhi di qualsiasi forma e per questo in cerca di una nuova configurazione. Definiva il sistema culturale contemporaneo molto 'rapace e furbo' e intendeva impedire che gli uomini, artisti e non, ne fossero inghiottiti. Il far parlare di sé anche come di un pazzo dissacratore, sembrava essere l'unico modo per scuotere dall'immobilismo l'opinione pubblica.
Diceva Brener nel '97: 'Voglio che l'arte sia ricca. Il linguaggio simbolico è stato veramente usurpato. All'inizio dell'arte contemporanea si cercava di fornire alla creatività una visione molto ricca di significato. Questo linguaggio è stato poi reso estremamente statico.
Solo attraverso il movimento l'arte si troverebbe a recuperare una condizione sana e normale di vita'.
Se il segno del dollaro tracciato da Brener intendeva significare una realtà in cui tutto è tradotto in denaro e la stessa opera d'arte un'informazione sul denaro, che cosa si può intendere oggi come opera d'arte nella nostra società'

Intervento della serata:
Alexandere Brener e Barbara Schurz anticipano il contenuto dell'incontro di giovedì 30 ottobre:
Dalla nascita della Nuova Sinistra e dal concetto di Controcultura nel 1960, la questione centrale della 'Resistenza Culturale' è stata la congiunzione della teoria critica istituzionale (marxismo, psicanalisi, post-strutturalismo, teorie femministe) con l'attivismo politico (lotte anti-colonialiste, rivolte studentesche, azioni pacifiste, black power, movimenti delle donne, mobilitazioni per i diritti di gay e lesbiche). La dialettica tra teoria e pratica ha influenzato profondamente il campo dell'arte (arte femminista, critica istituzionale, arte pubblica, ecc.).
Tuttavia, dalla metà degli anni Ottanta, prende piede un processo di totale istituzionalizzazione e commercializzazione di ogni tipo di arte. Attualmente il sistema artistico non è nient'altro che un meccanismo di completa normalizzazione e depoliticizzazione.
E' per questo che il compito attuale degli 'artisti politicizzati' è di andare oltre il sistema dell'arte dominante per attaccarlo; bisogna riconoscere la necessità di relazionare con altri tipi di pubblico, di solidarizzare con gli oppressi, gli esclusi, le persone e i gruppi sociali emarginati.

Che tipo di teoria possiamo quindi utilizzare' Che tipo di azione può essere intrapresa' Quale prospettiva temporale può avere questo tipo di progetto'

Cenni biografici:
Alexander Brener è nato nel 1961 in Kazakistan. Attualmente vive e lavora a Mosca, anche se spesso afferma di non avere casa per libera scelta. Si considera comunque un artista russo perchè cerca di parlare con tutti. Durante il regime comunista si occupava di poesia e il suo approdo all'arte figurativa è avvenuto dopo essere immigrato in Israele. Qui si esibiva in performance di strada, in nessun modo però collegate all'ambiente culturale israeliano.
Legato anche artisticamente dagli anni '90 a Barbara Schurz, lavora a progetti espositivi e conduce un'attività giornalistica, affrontando thopos quali la Resistenza Culturale e l'Autoorganizzazione.

Prossimi appuntamenti:
20 novembre 2003 Michelangelo Frammartino
18 dicembre 2003 Antonio Marras
29 gennaio 2004 Enzo Umbaca
26 febbraio 2004 Franco Battiato*
24 marzo 2004 Mandyae N'Diaye
29 aprile 2004 Luigi Ontani
27 maggio 2004 Beppe Finessi
*Sono in fase di definizione sia l'incontro con Franco Battiato sia quello con lo scrittore Tahar Ben Jelloun

Corso di aggiornamento per Docenti: 'Modi e forme dello scrivere', a cura di Michele Rossi
(giovedì 6, 13, 20, 27 novembre; giovedì 4, 11 dicembre 2003)

Ufficio Stampa:
Emanuela Filippi
02/45479017

Palazzo Panella, Palazzolo sull'Oglio.

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Paolo Borrelli
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