Galleria Poggiali e Forconi
Firenze
via della Scala, 35 a
055 287748 FAX 055 2729406
WEB
Enzo Cucchi
dal 22/11/2013 al 7/2/2014
Mar-Sab 10-13 /15-19

Segnalato da

Silvia Macchetto



approfondimenti

Enzo Cucchi



 
calendario eventi  :: 




22/11/2013

Enzo Cucchi

Galleria Poggiali e Forconi, Firenze

Cosmogonia. Tre grandi arazzi circolari eseguiti sulla speciale tela di lino Canvas Artist Hahnemuehle nei quali compaiono tasche di cotone, inserti di tessuto e cuciture. Un lavoro che rappresenta l'approfondimento della fascinazione misteriosa del mito della creazione e dell'evoluzione dell'universo.


comunicato stampa

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Enzo Cucchi inaugura sabato 23 novembre 2013 alla Galleria Poggiali e Forconi di Firenze COSMOGONIA, un nuovo progetto appositamente pensato e realizzato per la galleria: un excursus sulla dottrina della visione della realtà reso attraverso l’uso di diversi media e materiali.

Per la prima volta, Cucchi (Morro d’Alba, Ancona, 1949) presenta Cosmogonie, tre grandi arazzi circolari (diametro 190 cm), eseguiti su tela di lino Canvas Artist Hahnemüehle (una speciale tela ricoperta con un getto d'inchiostro opaco che garantisce una definizione eccellente dei colori e delle immagini) nei quali compaiono tasche di cotone, inserti di tessuto e cuciture. Un lavoro che rappresenta l’approfondimento della fascinazione misteriosa del mito della creazione e dell’evoluzione dell’universo.

Trittico, il secondo lavoro presente in galleria, continua l’indagine dell’artista sulla visione della realtà, traendo ispirazione dalla frase che riassume la filosofia di Leibniz “altrove è tutto come qui”. Protagonista di quest'opera grafica composta da tre litografie disegnate su pietra, è, infatti, il mistero immobile della realtà esteriore personificato dai tre gatti presenti alle sue estremità dell'opera. Gli animali sono rappresentati da tre semi-sfere realizzate utilizzando come media la carta japon, una particolarissima carta realizzata manualmente secondo l'antica tradizione cartaria giapponese e applicata a delle sezioni sferiche di cellulosa preparata a mano.

Come un fil rouge che unisce tutte le opere in mostra, l'analisi sul mistero dell’esistenza della realtà si ritrova anche in Prisca: tre litografie cubiche, composte da sei facce per ogni cubo, dove ogni faccia è fatta da un disegno originale di Cucchi. Un totale di diciotto disegni originali, dove la roccia, la casa, gli alberi e i lupi esplorano un comune terreno dove vivere e muoversi. Gli sguardi delle teste presenti sui cubi soffiano come un vento sulle immagini, dandogli concretezza (la realtà esiste perché noi la osserviamo), come diceva Sandro Penna: "sapresti descrivermi un sogno che non è mai stato fatto?".

Dall’universo mitologico e lucidamente onirico, spirito di un altrove, cui attinge da sempre Enzo Cucchi, denso di richiami alla sua terra d’origine e da essa a una visione in cui compaiono segni e rimandi primigeni, emergono le due sculture in bronzo e i due olii su tela e ceramica dalla serie Quadri Politici Svizzeri, che in mostra giacciono solitari come presenze assolute invitando alla disciplina della visione.

A proposito di cosmogonie Enzo Cucchi attinge a uno scritto di Giorgio Lakhovsky fisico esoterico dei primi del '900, un testo denso di mistero tratto da una registrazione effettuata l'11 novembre 1935 a Rapid city (Stati Uniti) dai capitani Albert W. Stevens e Orville A. Anderson, mentre compiono la loro ascensione nella stratosfera. Salendo a 22.600 metri d'altitudine queste le osservazioni: "Sotto di noi le nubi e l'atmosfera sono d'un bianco splendente; sopra, la stratosfera così turchina da sembrar nera come la gagate. La luce sul lato della navicella esposta ai raggi del Sole è molto più nera che dalla parte dell'ombra". Ciò prova, evidentemente che: la luce non viene dal Sole, che è nero, ma dall'atmosfera che è illuminata dai raggi elettromagnetici invisibili del Sole.” Catalogo edito dalla Galleria Poggiali e Forconi.

Enzo Cucchi, nasce a Morro d’Alba (Ancona) nel 1949, si forma da autodidatta dedicandosi alla pittura e alla poesia. Dalla metà degli anni Settanta, trasferitosi a Roma, dopo una ricerca orientata verso il concettualismo, si è rivolto alla pittura, lavorando a stretto contatto con Sandro Chia e Francesco Clemente. Con loro e con Nicola De Maria e Mimmo Paladino è divenuto uno dei protagonisti della transavanguardia. Enzo Cucchi ha realizzato numerose mostre personali e ha partecipato a mostre collettive nei più importanti musei italiani e stranieri come la Kunsthalle di Basilea, il Solomon R. Guggenheim di New York, la Tate Gallery di Londra, il Centre Georges Pompidou di Parigi, il Castello di Rivoli, Palazzo Reale a Milano, il Sezon Museum of Art di Tokyo, l'Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, il Musée d'art moderne di Saint- Etienne Metropole, il Museo Correr di Venezia, la Triennale di Milano. Ha partecipato, inoltre alla 39. Biennale di Venezia e a Documenta7 a Kassel. Le sue opere si trovano nelle più importanti collezioni pubbliche e private in Italia e nel mondo.

Ufficio stampa
Silvia Macchetto Tel. +39 338 3429581 - Cecilia Collini Tel. +39 349 6444004 press@silviamacchetto.com

Inaugurazione sabato 23 novembre 2013 ore 18.30

Galleria Poggiali e Forconi
Via della Scala, 35/A , Firenze
Orario: Martedì – sabato 10 – 13 /15.00 -19
Ingresso libero ----english

Galleria Poggiali e Forconi is proud to present COSMOGONIA, a new project specially conceived and developed by Enzo Cucchi for the gallery, an excursus on the doctrine of the vision of reality rendered through the use of different media and materials. Cucchi (Morro d’Alba, Ancona, 1949) presents for the first time Cosmogonies, three large circular tapestries (diameter 190 cm), on Hahnemüehle Canvas Artist fabric (a special type of canvas with a matt inkjet coating that guarantees an outstanding definition of colour and image), scattered with cotton pockets, inserts of fabric and stitching. The work represents an exploration of the mysterious fascination of the myth of creation and of the evolution of the universe. The work Triptych continues the artist’s investigation of the vision of reality, drawing inspiration from the sentence “elsewhere it is in all things just like here” that summarises Leibniz’s philosophy. Indeed the protagonist of this graphic work, made up of three lithographs drawn on stone, is the immobile mystery of external reality personified by the three cats at the extremities of the work.

The animals are represented by three half-spheres made using the medium of Japanese tissue, a very special type of hand made paper, according to the ancient Japanese paper-making tradition and applied to the hand-prepared spherical sections of cellulose. As a fil rouge linking all the works on display, the analysis of the mystery of existence of reality is found again in Prisca: three cubic lithographs with six faces on each cube, bearing an original drawing by Cucchi, for a total of eighteen drawings, where the rocks, the house, the trees and the wolves explore a common terrain in which living and moving. The gaze of the heads on the cubes blow like a wind over the images, giving them tangibility (reality exists because we observe it), as Sandro Penna used to say: "can you describe to me a dream that has never been dreamed?".

From the mythological and dreamlike universe, spirit of an elsewhere that Enzo Cucchi has always drawn on, dense with references to the place he came from and thence to a vision in which primordial signs and symbols appear, emerge two bronze sculptures and two oils on canvas and ceramic of the Swiss Political Paintings series, which lie solitary like absolute presences, inviting to vision’s discipline. Apropos cosmogonies, Enzo Cucchi draws on a work by Giorgio Lakhovsky, an esoteric physicist of the early XX century, a text dense with mystery taken from a recording made on 11 November 1935 at Rapid City (South Dakota, USA), by Captain Albert W. Stevens and Captain Orville A. Anderson, while they were making the ascent into the stratosphere. Rising to an altitude of 22,600 meters, the two men declared: “‘Below us, the clouds and the atmosphere are of a dazzling white; above, the stratosphere is a blue so dark that it seems black as jet. The light on the side of the balloon exposed to the rays of the Sun is much darker than the part in shadow.’ Evidently, this proves that: light does not come from the Sun, which is black, but from the atmosphere which is illuminated by the invisible electromagnetic rays of the Sun.”

A catalogue is published by the Galleria Poggiali e Forconi.

Press Office
Silvia Macchetto Tel. +39 338 3429581 - Cecilia Collini Tel. +39 349 6444004 press@silviamacchetto.com

Galleria Poggiali e Forconi
Via della Scala, 35/A , Firenze

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