Sala S. Ignazio Contemporary Art
Arezzo
via Carducci, 7
0575 377508
WEB
Cluedo
dal 21/11/2003 al 14/12/2003

Segnalato da

L'Immagine




 
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21/11/2003

Cluedo

Sala S. Ignazio Contemporary Art, Arezzo

Assassinio in cattedrale. La linea dura della nuova figurazione. In mostra, una serie di ritratti, in un allestimento in cui lo spettatore si aggira in chiesa come alla ricerca di un assassino, di un possibile colpevole.


comunicato stampa

Assassinio in cattedrale
La linea dura della nuova figurazione
a cura di Maurizio Sciaccaluga

In mostra, una serie di ritratti, in un allestimento in cui lo spettatore si aggira in chiesa come alla ricerca di un assassino, di un possibile colpevole.

Opere dei seguenti artisti:

Matteo Bergamasco
Alberto Castelli
Enrico Cazzaniga
Andrea Chiesi
Roberto Coda Zabetta
Constantin
Leonida De Filippi
Michelangelo Galliani
Vered Gamliel
Luca Giovagnoli
Marco Grassi
Sarah Ledda
Paolo Maggis
Gian Marco Montesano
Barbara Nahmad
Alessandro Papetti
Antonio Riello
Paolo Schmidlin

Una stanza in penombra. Sul pavimento si intuisce la sagoma a gesso della vittima. Accanto c'è l'arma del delitto, un fucile impellicciato opera di Antonio Riello. Chi è il colpevole? Non è la sceneggiatura di un film giallo, né ci sono detective incaricati di risolvere il caso. È Cluedo, assassinio in cattedrale, la mostra che la città di Arezzo ospita fino al 14 dicembre nella chiesa sconsacrata di Sant'Ignazio. Il titolo è un omaggio al celebre gioco di società degli anni Settanta, e la locandina ricorda le copertine dei vecchi gialli Mondadori. A dipanare l'intricata matassa e scoprire l'identità dell'assassino sono invitati i visitatori che, seguendo il proprio istinto, decidono chi sia il colpevole. Tra i possibili indiziati ci sono diciotto personaggi, tutti presenti sulla scena del delitto. Ciascuno di loro, presunto autore dell'omicidio, è interpretato da artisti della nuova figurazione. Ci sono le bad girl di Marco Grassi (nato nel 1966), le amiche saffiche create da Barbara Nahmad (1967), che nella loro sfrontatezza lasciva sfidano lo spettatore ad osservarle mentre si accarezzano. Compaiono gli adolescenti in jeans e felpa di Paolo Maggis (1978). Ragazzi qualsiasi che l'artista ritrae con una pennellata vibrante e immediata, ragazzi dal volto sfocato, irriconoscibile, a ricordo della mancanza di identità cui loro sono costretti dalla mercificazione e dall'omologazione della civiltà dei media. Sono indiziate le famiglie di Matteo Bergamasco (1982), compresi i bambini sorpresi in atteggiamenti giocosi, le madri e soprattutto i padri dallo sguardo allucinato alle prese coi barbecue casalinghi. È sospettissimo il folle dagli occhi sbarrati ideato da Roberto Coda Zabetta (1975), i grandi dittatori della storia di Gian Marco Montesano (1949), e i personaggi di Andrea Chiesi (1966), squatter, punk e clandestini. Ogni quadro apre una nuova storia, ciascun personaggio è di volta in volta protagonista e colpevole, in un continuo gioco di cui lo spettatore detta le regole e decide le conclusioni. I diciotto artisti scelti sono accomunati dal segno aggressivo che caratterizza le loro opere, pitture caustiche, spudorate, molto sopra le righe. Una Linea dura, come ricorda il sottotitolo, che crea nella figura ansia e inquietudine.

Inaugurazione sabato 22 novembre ora 18.30

Sede: Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Arezzo - Sala S. Ignazio - Arezzo

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