Lo Spazio di Via dell'Ospizio
Pistoia
via dell'Ospizio, 26-28
0573 21744 FAX 0573 21744
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Tiziana Cera Rosco
dal 14/12/2013 al 17/1/2014
lun-sab 9.30-13 e 16-20, chiuso lunedi e domenica mattina

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Tiziana Cera Rosco



 
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14/12/2013

Tiziana Cera Rosco

Lo Spazio di Via dell'Ospizio, Pistoia

La diminuzione. Il titolo fa riferimento ad una figura dell'I Ching, il Libro Dei Mutamenti, esortando a un riequilibrio degli eccessi. Inaugurazione con lettura poetica.


comunicato stampa

Domenica 15 dicembre alle 17.30, presso Lo Spazio di via dell’ospizio, verrà inaugurata la mostra La Diminuzione di Tiziana Cera Rosco. Durante la serata Massimo Baldi presenterà la mostra e l’opera poetica di Tiziana Cera Rosco che leggerà il poema Diana - La castità.

La Diminuzione, la serie di opere presentate per la mostra del 15 dicembre, fa riferimento ad una figura dell’ “I Ching”, il Libro Dei Mutamenti, ed esorta non al senso della perdita ma ad un riequilibrio degli eccessi, propri ed altrui, perseguito con chiarezza e perseveranza. Questo ciclo di fotografie è estratto da un progetto più ampio che ha come titolo un altro esagramma dell'I Ching, Lesione Del Chiaro e porta nel suo intimo una frase di Rilke che dice “Ogni opera d’arte è di una solitudine infinita”. Il tema è quello della consegna, come avviene per la dedizione all’interno di uno sposalizio. Ma qui le parti, sempre in relazione di dialogo – anche quando scompaiono l’una dall’altra - hanno un diverso grado di esposizione e di esistenza, dal neutro nudo del manichino al connotato nudo dell’artista. Non ci sono altre figure o altre presenze. Una sorta di relazione impossibile con le cose possibili che possono, quindi, solo rimandare ad altro, a qualcosa che si cerca all’interno di tutte le relazioni, oltre le semplici comunicazioni o consolazioni. Le opere non sono il semplice scatto della fotografia. La fotografia, mai ritoccata con programmi digitali, dopo la stampa a carbone, viene lavorata con oli, resine, bitume, solventi così da creare uno strato, un velo appunto, ma un velo pieno di crepe che insidiano l’immagine ferendola e non consegnandola completamente (ogni riproduzione di opera è fatta a mano e quindi non c’è mai un’opera uguale ad un’altra anche se provengono dalla stessa immagine). L’opera si consegnerà completamente solo nel tempo. A distanza di diversi anni il velo che la ricopre crollerà man mano lasciando l’immagine originaria completamente intatta, quasi salvata dalle sue stesse ferite di esistenza. Il tema dello svelamento tramite l’esposizione ( e non l’esibizione) coincide a quello del nudo e della solitudine. Siamo consegnati a quello che creiamo. Coincidiamo con quello che creiamo. E questo ci fa più vicini all’essenza dell’uomo e più lontani da tutti gli uomini.

Durante il periodo in cui la mostra sarà visibile, verranno presentati i volumi de Le edizioni Bucefalo, un progetto di Cinquemiglia.com che pubblicano esclusivamente poesia contemporanea vivente (e nutriente), quella poesia che, con la parola dell’esperienza, cerca di mantenere vivo il dialogo essenziale con la vita. I piccoli libri sono incartati uno a uno nei sacchetti del pane ( “non di solo pane vive l’uomo”), come un nutrimento semplice ed essenziale, un genere di prima necessità. Sono stampati su carta avorio grammatura 200, legati e rilegati a mano con ago e spago e portano come “timbro” una monetina da 5 ( ereditando il numero dal progetto Cinquemiglia a cui appartengono) proveniente da ogni paese del mondo, una diversa per ogni libretto. In ogni confezione c’è un segnalibro con firma e impronta dell’indice dell’autore (ogni originale fa parte della collezione privata delle edizioni da esposizione) e ogni titolo porta una tiratura di 50 copie numerata. Il nome Bucefalo viene dal portentoso cavallo di Alessandro Magno, dal loro legame basato sul rispetto delle inquietudini ( pare che il cavallo si sia fatto domare da Alessandro che aveva notato l’irrequietezza che l’animale aveva al cospetto della propria ombra) e sulla fedeltà. Ma non solo. Un racconto di Kafka che si intitola “il nuovo avvocato”, parla di un altro Bucefalo, umano, contemporaneo, lontano dai gioghi delle battaglie e intento a leggere, alla luce della lampada, antichi volumi.

Tiziana Cera Rosco, poetessa, lavora nei campi dell’arte e dell’ideazione. È nata a Milano nel 1973, dove abita, ma è cresciuta nel parco nazionale d’Abruzzo. Lavora presso di sé con le immagini, le installazioni, la formazione, i campi della musica. È autrice dei libri: Dio Il Macedone(Lietocolle, 2009), Il Compito (La Vita Felice, curato da Milo De Angelis, 2008), Lluvia (Lietocolle, 2004), lI Sangue Trattenere (Atelier, 2003), Calco Dei Tuoi Arti (Lietocolle 2003); delle letture per voce sola: Demonio o del perdono(2003, Teatro Olimpico di Vicenza) e Segnata E Gli Idioti (2006 Teatro Out Off di Milano per la rassegna Contrasti Poetici) Da chi vuoi ritornare? (Edimburgo,2009) Così poco destino nei vostri sguardi (Teatro di Monfalcone, Monfalcone 2010); del video poema Non Salvarti (con musiche di Teho Teardo, Teatro dei Filodrammatici) e con i suoi reading ha calcato le scene di diversi teatri. Pulsar è il nome della sua ultima installazione (presentata a The Others, Torino 2011 e a Spep09 , Milano 2011, dalla Galleria Franz Paludetto), un’opera mutevole sul tema dell’errore ed è il soggetto e lo sguardo fotografico delle raccolte sulla rappresentazione del sé: The Deep (Roma, Nigredo poesia 2010); Il Doppio (Caserta, rassegna Luci Della Città 2010); The bed;  Lambs; Cercatemi e Fuoriuscite. È autrice di canzoni, tra le quali Il Garofano Nero contenuta nell’ultimo disco di Mauro Ermanno Giovanardi. È ideatrice e coordinatrice del progetto educativo Terapia Della Lettura con cui tiene corsi di Umanesimo Spinto dal 2006. Attualmente è impegnata nel commento alle Ultime Sette Parole di Cristo Sulla Croce, nella trascrittura a mano del libro dell’Apocalisse, nel reading Simultaneo Vivente e nell’installazione OperaPrima. In corso di pubblicazione per Raffaelli Editore è la “traduzione” al Libro Dei Numeri della Bibbia, un lavoro “ambiguo” sull’intoccabilità della parola. E’ codirettore artistico di Leggero Come Una Pietra, è cofondatrice del collettivo femminile Simultanee ed è fondatore di Scrivatrice, un progetto sulla trascrittura di libri a mano.

Inaugurazione Domenica 15 dicembre alle 17.30

Lo Spazio di Via dell'Ospizio
via dell'Ospizio, 26-28 -Pistoia
Orario: lun-sab 9.30-13 e 16-20, chiuso il lunedi mattina
Ingresso libero

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