Eidos Immagini Contemporanee
Asti
piazza Roma, 11
0141 354176
WEB
Arnulf Rainer
dal 11/12/2013 al 11/1/2014
mar-dom 10.30-12.30 e 16-19.30

Segnalato da

Mario Soria




 
calendario eventi  :: 




11/12/2013

Arnulf Rainer

Eidos Immagini Contemporanee, Asti

Il corpo, la croce. L'esposizione indaga un periodo circoscritto della produzione di Rainer. Esemplari foto-pittorici dei cicli "Face farces", i nudi di "Frauensprachezyklus" e un assaggio del rarissimo ciclo di Hiroshima.


comunicato stampa

a cura di Raffaella A. Caruso

L’esposisizione indaga un particolare e circoscritto periodo, quello che dal 70 arriva attraverso le Face farces ed i nudi del Frauensprachezyklus arriva all’82 con il rarissimo ciclo di Hiroshima .

Un approccio non didattico né diacronico quello del curatore, viscerale piuttosto anche se come scrive nel catalogo che accompagna l’esposizione “qui non si parla di sangue versato o di viscere sparse, né di animali immolati in riti propiziatori. Qui si parla di intimo, della costante ricerca di un io che rende Rainer sicuramente più accostabile a Bacon che a Nitsch”.
A lungo infatti tanta critica ha assimilato questo lavoro dalle radici dichiaratamente automatiste all’azionismo viennese, ma l’aspetto performativo rimane in Rainer assolutamente intimo ed ancorato alla pittura o come ancora scrive la Caruso “se ad esso è assimilabile, lo è solo nel senso di un interesse quasi fisico per la Morte, quale passaggio ed uscita dal corpo e da sé per raggiungere il sé.”

Subito lo spettatore è guidato ad individuare nelle sovrascritture, quasi scarificazione della fotografia sottostante, il momento fondante della sua ricerca, nell’ossessivo disagio per la realtà fenomenica :”Non smetto mai di lavorare sui miei quadri. Mi tormenta un’eterna insoddisfazione…i miei dipinti, anche i primi e migliori, ricevono un mediamente un nuovo, e perlopiù nero, colpo di pennello e crescono perciò come alberi”.

Raffaella Caruso individua dunque nella continua e costante ricerca dell’identità, la vena primigenia di questo lavoro. Ecco dunque le Face Farces, isolate dal 1970 al 1975, in cui la sofferenza, l’abbandonarsi del corpo sconfitto ad essa, la percezione di un dolore che è scossa vivificante, lontano dall’anestesia della quiete, sono in Rainer un atto estetico estremo, come se gli spasmi del corpo, psicotizzato dall’uso di droghe ricongiungessero l'Uomo al Dio della Croce. La vis pittorica ed immaginifica di questi lavori fotografici (Rainer mai accetterà il la staticità del medium fotografico) è ancora più evidente nella serie dei Frauensprache, dove l’immagine è erotizzata non dalla nudità della modella ma da un colore pieno che la tocca e la possiede…
In un sentire così fisico e panteistico, l’approccio alla croce ed alla sofferenza in Rainer dunque non può essere quello di un credente, ma piuttosto quello di un esteta iconoclasta che la usa senza tabù e ne accetta il potere grande.

L’uccisione dell’Uomo in Croce così è per Rainer il Male come pura essenza: non diverso è il genocidio perpetrato due millenni dopo ad Hiroshima. Una serie intensa e rarissima di sole 72 opere, disperse ormai tra Musei e collezioni, di cui qui lo spettatore potrà trovare breve ma intenso saggio. Qui la sovrascrittura sebbene intensa, fitta, incisa diventa immota come un dolore, così forte e costante, da essere muto e senza speranza.

Immagine: Face Farces, 1970-75
tecnica mista su fotografia
cm 60x50
esemplare unico
Courtesy eidos Immagini Contemporanee

Opening 12 dicembre ore 18

Eidos Immagini Contemporanee
Piazza Roma 11, Asti
Orario: martedi- domenica 10.30- 12.30, 16-19.30
Ingresso libero

IN ARCHIVIO [2]
Shinya Sakurai
dal 1/4/2015 al 3/5/2015

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede