Foro Boario
Modena
via Bono da Nonantola
059 239888
WEB
Da Modigliani al Contemporaneo
dal 29/11/2003 al 7/3/2004
059 239888 FAX 059 238966
WEB
Segnalato da

Roberta Lombardo Hurstel




 
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29/11/2003

Da Modigliani al Contemporaneo

Foro Boario, Modena

Scultura dalle Collezioni Guggeheim. La mostra copre un arco di tempo dal 1882 ad oggi ed e' articolata in varie sezioni: La Figura Umana, La Forma Animale, Le Avanguardie, Verso L'Antiscultura: il contemporaneo, ognuna delle quali si sviluppa secondo un ordine cronologico.


comunicato stampa

La Fondazione Cassa di Risparmio di Modena in collaborazione con Peggy Guggenheim Collection
presenta

SCULTURA DALLE COLLEZIONI GUGGENHEIM
A cura di Luca Massimo Barbero

Inaugurazione sabato 29 novembre 2003 ore 18

L’esposizione, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, in collaborazione con la Collezione Peggy Guggenheim e il Museo Solomon R. Guggenheim, intende focalizzare l’attenzione del pubblico su alcuni temi emblematici della ricerca scultorea del XX secolo.
Le grandi navate del Foro Boario sono state il punto di partenza per concepire la mostra come un vero e proprio percorso tra le sculture e permettere al pubblico di camminare ed osservare le opere come in un parco ideale.
La mostra, sicuramente non concepita per essere esaustiva, si presenta come una selezione riassuntiva delle collezioni della Fondazione Solomon R.Guggenheim. Vengono esposte, riunite per la prima volta, sculture provenienti dalle collezioni che costituiscono il patrimonio dell’importante fondazione americana: la Collezione del Guggenheim di New York, il Museo di Bilbao e quella che fu la collezione privata di Peggy Guggenheim.

La mostra, che copre un arco di tempo dal 1882 ad oggi, è articolata in tre sezioni principali: La Figura Umana: l’evoluzione dalla tradizione – La Forma Animale: un bestiario moderno; Le Avanguardie: la ricerca astratta; Verso L’Antiscultura: il contemporaneo, ognuna delle quali si sviluppa secondo un ordine cronologico.
Quasi per provocazione e per manifestare la vitalità delle collezioni del museo americano, la mostra apre con un’opera inedita di Maurizio Nannucci, una scritta luminosa al neon, concepita per la Fondazione Guggenheim ed il Foro Boario appositamente per quest’occasione.
Nannucci, artista noto a livello internazionale per le sue ricerche provocatorie e “concettuali”, è ricordato dal grande pubblico proprio per i suoi interventi al neon richiesti dai più grandi architetti internazionali. Ha collaborato con Renzo Piano per l’Auditorium di Roma e per il futuro Time Building di New York, e con altri maestri che riconoscono nel segno dell’artista un nuovo tipo di “scultura/ambiente” innovativo ed attuale.

E’ quindi questa scritta ad anticipare, come un diaframma temporale, la prima sezione della mostra dedicata alla Figura Umana, una sezione che ha come filo conduttore la “tradizione evolutiva” di un tema, le sue variazioni, gli sviluppi. Un prezioso insieme questo d’inizio, con sculture di Degas, Rodin e Maillol, i tre autori riconosciuti dalla critica come gli iniziatori in Francia della nuova scultura. Le opere provengono dalla Collezione permanente del Guggenheim di New York. Cardine di questa sezione è la scultura di Amedeo Modigliani, una testa divenuta emblema dell’autore, una delle sue opere più note.
Il tema del corpo e del ritratto, e le mutazioni subite grazie alla ricerca degli artisti, sono illustrati dalle opere di Moore, Arp, Ernst, Giacometti, Armitage, Richier e dall’interessante gruppo di vetri concepiti da Pablo Picasso per la Fucina degli Angeli di Egidio Costantini (Murano). Oltre una ventina di preziosi pezzi varcano la soglia della Collezione Peggy Guggenheim per mostrare la loro trasparente e solida colorazione blu. Corpi mitologici e metamorfosi animali ed umane testimoniano la curiosa ricerca senza limiti del maestro spagnolo.
Quasi per continuità, le trasformazioni picassiane fanno da preambolo ad una sezione particolare, dedicata al Bestiario. La scultura da sempre ritrova nella forma animale una fonte di ispirazione fondamentale. Ecco così riunite opere che seguono questa tradizione dagli esordi del XX secolo sino alla passata attualità. Tra le altre, sono da segnalare i Leoni di Mirko (autore che Peggy Guggenheim sceglie per la sua collezione già dagli anni ‘50) e le sculture di Eduardo Paolozzi e Luciano Minguzzi. Curiose ed interessanti anche due opere di artisti contemporanei come Louise Bourgeois e Joseph Beuys. Centro ideale della sezione è la grande Maiastra di Costantin Brancusi, dorato uccello mistico della mitologia romena, considerato uno dei capolavori dell’artista.
Alexander Calder rappresenta un ennesimo diaframma ideale nel percorso. Le sue note opere “mobili” costituiscono l’inizio della sezione dedicata alla ricerca dell’astrazione, alla perdita di confini stilistici di corpo e natura. Dal Museo di New York giungono i capolavori delle avanguardie di inizio secolo, da Gabo a Moholy-Nagy; altri ne approdano grazie alla collaborazione del Museo con le Fondazioni Nasher e Noguchi, che hanno reso disponibili opere simbolo della ricerca sull’astrazione. Tra le altre, sono presenti in questa sezione sculture di Lipchitz, Duchamp-Villon, Pomodoro, Nivola, Pevsner, Vantongerloo.

Un altro momento di riflessione, una mutazione di indirizzo, è riconoscibile nello spazio dedicato a due maestri, Joseph Cornell e Marcel Duchamp: una piccola sezione, intitolata “Provocazione/verso l’antiscultura”. Cornell è considerato un maestro della scultura composta da oggetti quotidiani riuniti a formare metafisiche e surreali scatole-teatrino, come la famosa opera contenente un pappagallo impagliato che provocò gli ambienti americani negli anni Quaranta. Duchamp, per anni amico e consigliere di Peggy Guggenheim, è presente con la storica Boite en Valise, dove l’artista raccoglie come in un inventario le microriproduzioni di tutte le sue opere. Per renderle “viaggianti”, l’artista le racchiude in un misterioso oggetto-valigia eseguito dalla ditta Louis Vuitton. Questa esposta a Modena è la valigia N°1-De Luxe dedicata a Peggy poco prima che la mecenate americana abbandonasse l’Europa per gli Stati Uniti.

Questi due maestri affascinanti ed enigmatici aprono idealmente la sezione dedicata al Contemporaneo, insieme a Carl Andre, Flavin (presente con una sua importante opera al neon), Kounellis, Penone e Michelangelo Pistoletto. La sezione ospita anche opere provocatorie, come Untitled (Public Opinion) di Felix Gonzales Torres, del 1991: una divertente quanto irriverente piccola montagna di liquerizie che invita simbolicamente il pubblico all’assaggio.
La mostra consente di attraversare fisicamente le esperienze creative di molti autori che hanno segnato il secolo appena trascorso e che si trovano tutte raccolte in una collezione affascinante e sempre ricca di sorprese, qual è quella della Fondazione Guggenheim.

Ufficio stampa
Roberta Lombardo Hurstel Tel. 0033 1 53260426 Fax 0033 1 53300026
Cecilia Lazzeretti - Fondazione Cassa di Risparmio di Modena Tel. 059-239888 Fax 059-238966


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