Fabio Fornasari
Ennio Bertrand
Roberta Chioni
Enrico T. De Paris
Mariano Equizzi
Silvia Fiorentino
Anna Girolomini
Gabriele Lamberti
Gaetano Muratore
Marcello Pecchioli
Rudi Punzo
Tobia Rava'
Cao Shujing
Massimo Trenti
Vittorio Valente
Andrea Zago
Stefano Zaratin
Lucilla Boschi
Gabriele Perretta
La collettiva mostra opere in cui il medioevo e l'attualita' tecnologica sono strettamente legati. Una wunderkammer avvia una sorta di contaminazione degli ambienti, collezionando i temi in maniera virale. Eventi speciali 24, 25 e 26 gennaio.
a cura di Marcello Pecchioli e Lucilla Boschi
I Codici dell’Apocalisse declina un'idea che da tempo è nelle menti degli autori, il Tecnomedioevo, una
ipotesi di ricostruzione di un pensiero che, partendo da dati storici, li contamini con elementi che arrivano
dall'immaginario tecnologico più contemporaneo e affronti le paure che hanno stimolato nell’uomo la
creazione di immagini, immaginari, storie e racconti. Un dialogo tra la produzione di molteplici artisti e Palazzo
Grassi in Bologna, nel corso dei secoli in principio casa medievale, poi residenza senatoria e cardinalizia, e
attualmente sede del Circolo Ufficiali dell'Esercito. Fondamentale proprio l'origine medievale e il ricco apparato
iconografico del luogo.
Il ponte tra i Codici dell'apocalisse e Palazzo Grassi è un'installazione di una stanza nella stanza, una
wunderkammer che realizza una sorta di contaminazione degli ambienti: collezionando e mostrando i temi, in
maniera virale lascia tracce lungo le sale del Palazzo e crea relazioni con le singole stanze.
Il sistema virale della wunderkammer si sviluppa tramite la presenza di opere in cui i riferimenti
al medioevo e alla modernità tecnologica sono in stretto legame.
Tra l’eredità di Giovanni Dondi dall’Orologio, il modello del Codex Vindobonensis 2554, l’arazzo di Bayeux, le
allucinazioni di Andrej Rublëv e il ruolo giocato dalle espressioni fictionali e neo-mediali, I Codici
dell’Apocalisse si configura come un nuovo laboratorio della modernità futura, in anni in cui si vanno
ridefinendo il ruolo di un “evo attuale” e la sua plumbea immagine tecnica, scientifica ed estetica.
Il XX e l’inizio del XXI secolo come epoche storiche che suscitano una particolare attività intellettuale, sia per la
straordinaria densità di eventi che per la loro complessa articolazione.
La volontà è dunque quella di indagare l’estetica che da Cartesio, Leibniz e il new-gothic giunge sino al
Novecento, elaborata a partire dai primi decenni del secolo dalle avanguardie storiche e dalle nuove
epistemologie, fino alle tendenze più recenti.
Installation art Fabio Fornasari
Artisti presenti in mostra: Ennio Bertrand, Roberta Chioni, Enrico T. De Paris, Mariano Equizzi, Silvia Fiorentino,
Anna Girolomini, Gabriele Lamberti, Gaetano Muratore, Marcello Pecchioli, Rudi Punzo, Tobia Ravà, Cao Shujing
Massimo Trenti, Vittorio Valente, Andrea Zago, Stefano Zaratin.
Promosso da Associazione Culturale “Age of Future” - Bologna
24 gennaio
Dalle ore 20 sarà possibile visualizzare una video rassegna dedicata al Tecnomedioevo, a cura di Marcello Pecchioli.
25 gennaio
In occasione della notte bianca, verranno realizzate due performance dal vivo:
ore 20,00 e ore 22,00: Tiziano Popoli nella performance acusmatica Voce di Tuono.
ore 21,00 e ore 23,00: Rudi Punzo nella performance di sound e light art Presto/Prestissimo.
26 gennaio
Dalle ore 20 Gabriele Perretta presenterà i seguenti video:
Laudomia scape, di Giulio di Mauro e Matt Howden
Neverending, di Francesco di Loreto
Durante la serata verrà inoltre presentata: Glosse marginali a una teoria della percezione mediale di Gabriele Perretta, edizioni Zeta, inserto n. 106 (2014), con l’azione di un poema sonoro di Carlo Marcello Conti.
Immagine: Enrico De Paris, Genesis, 2012
Ufficio stampa
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Inaugurazione 24 gennaio ore 18.30
Palazzo Grassi Circolo Ufficiali dell'Esercito
via Marsala, 12 Bologna
Orari ordinari di apertura della mostra tutti i giorni h 12.00 - 20.00
Orari di apertura ART CITY Bologna
venerdì 24 gennaio h 12.00 – 22.00
sabato 25 gennaio h 12.00 – 24.00
domenica 26 gennaio h 10.00 – 22.00
Ingresso libero