Riso - Museo d'Arte Contemporanea della Sicilia
Palermo
corso Vittorio Emanuele, 365 (Palazzo Riso)
091 587717 FAX 091 6090166
WEB
Forme d'acqua
dal 16/12/2003 al 31/1/2004

Segnalato da

Paola Nicita




 
calendario eventi  :: 




16/12/2003

Forme d'acqua

Riso - Museo d'Arte Contemporanea della Sicilia, Palermo

Visioni, vicende e pratiche nel Mediterraneo. Per la prima volta Palazzo Riso ospita grandi installazioni realizzate da importanti artisti contemporanei, mettendo in luce un aspetto inedito. L'acqua che divide e unisce, simbolo di civilta' millenarie, diviene un nuovo elemento di riflessione, una possibilita' ulteriore per guardare al di la' di barriere e confini naturali o mentali.


comunicato stampa

Visioni, vicende e pratiche nel Mediterraneo

Manifestazione realizzata in occasione dei 25 anni dei Beni Culturali in Sicilia
Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Caltanissetta
Fondazione Istituto di alta cultura 'Orestiadi' di Gibellina

In collaborazione con:
Galleria Regionale della Sicilia, Palazzo Abatellis, Palermo
Museo Regionale della Ceramica, Caltagirone
Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali, Palermo
Fondazione Internazionale Pro Herbario Mediterraneo
Università degli Studi di Palermo:
Presidenza della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali
Museo Paleontologico G. Gemmellaro
Orto Botanico
Dipartimento Beni Culturali, Storico-Archeologici, Socio-Antropologici e Geografici
Folk Studio, Palermo

Ideazione, coordinamento e direzione generale Giuseppe Gini, Giuseppina Favara
Progetto Emanuela Palmisano, Michele Buffa, Eliana Mauro, Enzo Fiammetta
Comunicazione e immagine Aryadeva, Palermo
Responsabile Tecnologia Giorgio Tiranti
Responsabile tecnico Claudio Mannoia
Responsabile logistico Tonino D'Aloisio
Datascapes Barbara Galassi, Antonio Scarponi

Coordinamento tecnico-amministrativo Emanuele Palmisano, Eliana Mauro, Gaetano Sardina
Responsabile del procedimento Daniela Vullo, Alessandro Ferrara, Salvatore Bello
Collaboratori Eugenio Tallo

Artisti
Marc Edwditch
Mario Crispi
Antonio De Luca
MaO
Fluid Video Crew
Mauro Folci
Matteo Fraterno
Simon Hajjag
Armin Linke
Giovanni Lo Cascio
Melo Minnella
Multiplicity
Osservatorio Nomade
Gianluca Riccio
Stefano Savona
Ingrid Simon
Abdalla Saleh
Stalker

La mostra 'Forme d'Acqua'- spiega Fabio Granata, assessore regionale ai Beni Culturali- è un esempio emblematico del dialogo che può intercorrere tra presente e passato. Per la prima volta Palazzo Riso ospita grandi installazioni realizzate da importanti artisti contemporanei, mettendo in luce un aspetto inedito. L'acqua che divide e unisce, simbolo di civiltà millenarie, diviene un nuovo elemento di riflessione, una possibilità ulteriore per guardare al di là di barriere e confini naturali o mentali.

L'allestimento coordinato da Enzo Fiammetta direttore del Museo delle Trame del Mediterraneo di Gibellina, è stato realizzato dallo studio Ellelab (Eleonora Costa, Gabriella Azzolini, Maria Teresa Bruca, Sara Braschi), studio di giovani architetti romane, con Lorenzo e Valerio Romito.
La comunicazione e l'immagine dell'esposizione sono curati da Aryadeva di Palermo.

L'inaugurazione vedrà un intervento musicale dal vivo, con strumenti ad acqua, con la partecipazione di Mario Crispi, Giovanni Lo Cascio e Simone Hajjag, musicista siciliano conoscitore delle tradizioni musicali mediterranee e raccoglitore di ambienti sonori.

Forme d'acqua
Visioni Vicende e Pratiche nel Mediterraneo

Negli spazi espositivi di Palazzo Belmonte Riso di Palermo e del Dar Bash Hamba di Tunisi, la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Caltanissetta e la Fondazione Istituto di alta cultura 'Orestiadi' di Gibellina hanno ideato un percorso che, con ritmi e atmosfere mutevoli, mostra visioni, vicende e pratiche dell'acqua nel Mediterraneo.
Il tema dell'acqua è il filo conduttore che si snoda lungo un percorso di installazioni, video multimediali, videoproiezioni e più tradizionali apparati ostensivi, proponendo un viaggio che tocca i temi dell'immagine e dell'immaginario, dello spazio architettonico, del giardino, della storia naturale, della cultura materiale, della storia dell'arte, ma anche del complesso e talvolta contraddittorio rapporto degli individui con l'elemento acqua, forza creatrice e disgregatrice, che unisce e divide, fisicamente e culturalmente.
Il percorso non è antologico e affronta, per frammenti e schegge visive e materiche, un argomento di grande vastità, con l'intento di soffermare l'attenzione su un tema antico ed attuale: così come dal modo in cui le culture hanno affrontato nel tempo il tema dell'acqua molto ci viene rivelato della loro profonda identità, molto si rivela oggi della nostra, quando dall'emergenza ambientale, dal confronto sul piano geopolitico fra paesi ricchi e paesi poveri, dall'accesso equo e solidale a questa fondamentale risorsa e dal suo rispetto derivano prospettive e limiti per il nostro modello di sviluppo.
Visioni
La Fondazione Orestiadi di Gibellina propone le opere di un gruppo di artisti cui è stato affidato il compito di rappresentare le proprie visioni sul tema dell'acqua:

Il suggestivo dispositivo di accesso alla mostra: telai e colonne realizzate con tessiture di materiali naturali che, irrorati d'acqua, producono al lume delle candele un elegante gioco di percolazioni. (Marc Bowditch, artista canadese residente in Italia).

La stanza sonora, interamente realizzata con 3000 bottiglie di plastica, è una grande clessidra ad acqua in cui il suono del liquido che goccia a goccia passa da un contenitore all'altro, crea un luogo d'ascolto al cui interno il gocciolio dell'acqua diviene sinfonia.
(Mario Ciccioli e Antonio De Luca, con il contributo di Mario Crispi, artisti che da anni ascoltano e interpretano il suono degli elementi della natura).

Touch screen, una installazione video con forte carattere interattivo: su un grande telo sospeso vengono proiettate dall'alto immagini d'acqua, che fissano un orizzonte all'altezza dello sguardo; il visitatore, procedendo al di sotto dello schermo e alzando il telo con le mani si trova immerso in uno spazio liquido in cui si materializzano figure di altri corpi immersi nell'acqua.
(MaO, studio di progettazione, ricerca e sperimentazione romano).

Lo spazio esterno è attraversato da una via d'acqua, in cui, con diaproiezioni e videoproiezioni viene riproposta l'immagine di un giardino e delle sue vie d'acqua, proprio di varie culture, in particolare quella islamica. Le immagini riflesse nell'acqua e proiettate sulle strutture del palazzo danno all'installazione il carattere evocativo di un giardino antico. Nel cortile del palazzo è realizzato un giardino delle Esperidi, in cui esemplari di arancio amaro, il primo degli agrumi importati in Occidente, sono disposti in comparti geometrici, accompagnando lo sguardo verso una fontana effimera, con giochi d'acqua e luci.

Vicende
La sezione introduce il tema del Mediterraneo, che sul rapporto con l'acqua ha definito le culture e le civiltà dei popoli che lo hanno abitato e dove si sono costruiti dialoghi e scambi, ma anche separazioni e chiusure. Fra i temi rappresentati quello dell'immigrazione clandestina, fenomeno innescato dai processi della globalizzazione
La sezione Vicende si occupa del Mediterraneo e della sua attualità caratterizzata da fenomeni innescati dai processi di globalizzazione, primo tra tutti il fenomeno dell'immigrazione clandestina. La sezione promossa dalla Fondazione Orestiadi è curata da Lorenzo Romito con Gianluca Riccio.
In realtà si è sviluppata negli ultimi anni una ricerca, proprio in Italia, che vede un approccio multi disciplinare alle questioni sociali e di attualità politica. Approccio che copre un ampio spettro tra la cronaca, la geografia, la ricerca antropologica, la denuncia e la poesia.
Esistono a tal riguardo due importanti progetti di riferimento in Italia, uno è Multiplicity (www.multiplicity.org), a Milano progetto coordinato da Stefano Boeri, architetto ed urbanista milanese, l'altro è l'Osservatorio Nomade (osservatorionomade.net) promosso da Stalker (stalkerlab.it) a Roma e aperto alla collaborazione di artisti quali, Fluid Video Crew, Matteo Fraterno, Ingrid Simon e che costituisce una costellazione di luoghi di azione e ricerca territoriale. A cavallo ed in relazione con i due progetti lavorano diversi ricercatori e artisti tra cui un fotografo e video maker quale Armin Linke (www.arminlinke.com), Mauro Folci, Stefano Savona. A questo panorama italiano si aggiunge Abdalla Saleh artista egiziano, da 35 anni in Svezia, che presenta un interessantissimo lavoro video sulla realizzazione di 'Tosca' un faraonico progetto di canalizzazione delle acque del Nilo.
Per questa sezione vengono utilizzati a Palazzo Riso gli spazi interni del piano terra, spazi caratterizzati dalle quattro vetrine che affacciano su Corso Vittorio Emanuele secondo un progetto di esposizione che prevede la presenza dei lavori di Fluid Video Crew, Mauro Folci, Matteo Fraterno,Ingrid Simon, Stalker, l'Osservatorio Nomade, Multiplicity, Armin Linke e Stefano Savona, che peraltro è un documentarista palermitano.
La presenza dell'Osservatorio Nomade a Palermo è corredata dalla possibilità di investigare sul tema dell'acqua alcune situazioni siciliane, infatti è pratica usuale che un invito all'Osservatorio Nomade a partecipare ad una mostra divenga una occasione per l'apertura di un osservatorio sul campo. In tal senso il neonato Osservatorio Nomade/Palermo sta realizzando due progetti. Uno, dal titolo Acqua Persa, è uno lavoro analitico sui dati, i dati sulla disponibilità e il consumo dell'acqua in Sicilia, su cui modellizare una rappresentazione cartografica e diagrammatici elaborata da Barbara Galassi e Antonio Scarpone, l'altro lavoro sulla Sicilia, di natura diversa, percettiva e soggettiva, è il progetto Stalker (per Stalker hanno realizzato il progetto Alex Valentino, Celine Matè Giorgio e Giorgio D'Ambrosio per una discesa dell'Oreto da testimoniare su base audiovisuale e cartografica così come gli Stalker ci hanno abituato a vedere raccontati i loro attraversamenti.

Pratiche
Sezione didattico-scientifica

Un prodotto multimediale realizzato da Valerio Romito traccia il percorso dell'acqua, partendo dalla ricerca, dalla distribuzione e dall'uso che delle acque - nelle diverse epoche - le popolazioni siciliane hanno saputo sviluppare, mediante tecniche sempre più efficaci ed affinate.
Vi è illustrata tra l'altro il funzionamento dei sistemi di adduzione e distribuzione sviluppati sotto la dominazione araba e che tanto hanno contribuito a segnare la cultura agricola della Sicilia fino ai nostri giorni.Continua il viaggio dell'acqua, partendo dalla sua intima relazione con la terra, che vede la Sicilia sorgere dal grande mare primordiale fino ad assumere la sua forma attuale. In un multimediale viene ripercorso questo viaggio, con l'ausilio di fossili e minerali provenienti dal Museo Paleontologico Gemmellaro. Il percorso dell'acqua prosegue con la ricerca, la distribuzione, gli usi nelle diverse epoche in Sicilia, e delle tecniche efficaci e raffinate evolutesi nel tempo. Tra le macchine irrigue che più hanno contribuito alla rivoluzione agricola troviamo i sistemi di superficie, ancora usati nelle campagne siciliane, costituiti dalla senia - antico sistema per attingere acqua dai pozzi, oggi sostituito dalle pompe idrauliche - e dalla gebbia, vasca di accumulo da cui l'acqua veniva distribuita nei campi attraverso saie, vattali e salibbi. Segue il funzionamento dei qanat, il cui complesso più esteso e articolato è quello che innerva il sottosuolo della Piana di. Palermo.
Il tema della ritualità intende, invece, presentare l'acqua in rapporto con il sacro e come si siano elaborati differenti approcci in cui quest'elemento ha assunto un significato simbolico, come è rappresentato nel rituale della Teofania di Mezzojuso, esempio di cerimonia religiosa nel mondo mediterraneo e mediorientale. Un filmato amatoriale illustra le fasi salienti del rito di benedizione dell'acqua, mentre in dissolvenza scorrono le immagini del fotografo Melo Minnella. Alcuni oggetti illustrano, infine, attraverso la diversa funzione cui erano chiamati ad assolvere, in una comparazione che parte dalla preistoria sino all'Ottocento, come l'esigenza di contenere questo liquido abbia determinato nel tempo differenti tipologie, che rimandano ai mondi materiali e simbolici di intere civiltà.

INAUGURAZIONE: Palazzo Riso, 16 dicembre 2003, ore 18.

Immagine: Mauro Folci, Errata, 1998-1999, installazione, palline da ping-pong con biografie di Curdi, dimensione ambiente

Ufficio Stampa
Aryadeva
3395859655

Palermo, Palazzo Belmonte Riso
17 dicembre 2003- 31 gennaio 2004

Tunisi, Dar Bash Hamba
Marzo-Aprile 2004

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