Galleria Franco Soffiantino
Torino
via Rossini, 23
011 837743 FAX 011 8134490
WEB
Untitled
dal 19/2/2004 al 24/4/2004
011 837743 FAX 011 8134490

Segnalato da

Franco Soffiantino




 
calendario eventi  :: 




19/2/2004

Untitled

Galleria Franco Soffiantino, Torino

Visione esistenza resistenza. Gli artisti lavorano, consapevolmente o meno, considerando utopia e visionarieta'. Propongono una distorsione lisergica dell'oggetto, del soggetto, del concetto stesso di opera d'arte. Insistono sulla riflessione su se stessi, sulla centralita' dell'individuo, sull'uomo in tutte le sue manifestazioni emotive, spirituali, politiche e sociali. Jens Haaning, Aleksandra Mir, Dan Peterman, Steven Pippin, Luca Vitone; a cura di Gigiotto del Vecchio


comunicato stampa

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(visione esistenza resistenza)

a cura di Gigiotto del Vecchio

Jens Haaning, Aleksandra Mir, Dan Peterman, Steven Pippin, Luca Vitone

La scelta di non titolare la mostra rientra nell'intento realizzativo del progetto: lasciare alle opere, assolute protagoniste, libero spazio espressivo, partendo dai concetti di visione, esistenza, resistenza. Tre parole, concettualmente semplici, ma, parte di una serie di chances per la realizzazione, evidentemente complessa, di un ''mondo migliore'' fatto di semplici relazioni, fantasia, riflessioni culturali ma anche di antagonismo e dura opposizione. Gli artisti lavorano, consapevolmente o meno, considerando utopia e visionarietà. Propongono una distorsione lisergica dell'oggetto, del soggetto, del concetto stesso di opera d'arte. Insistono sulla riflessione su sé stessi, sulla centralità dell'individuo, sull'uomo in tutte le sue manifestazioni emotive, spirituali, politiche e sociali.
''Visione esistenza resistenza''. Elementi, dunque, propri a ciascuno degli artisti che, pur appartenenti ad un'ampia fascia generazionale, potrebbero essere considerati elementi propedeutici ad un progetto di palingenesi.

JENS HAANING
Jens Haaning si concentra sulla composizione della società e su come ''il potere'' si esprime e comunica all'interno di essa. Più i livelli di immigrazione e di alienazione aumentano e più aumenta il razzismo e l'isolamento. Haaning è uno dei pochi artisti scandinavi ad aver confrontato, con incredibile sintesi intellettuale e poetica, la propria condizione con quella di chi vive ai margini della struttura civile e sociale. Vive e lavora a Copenhagen.

ALEKSANDRA MIR
Il lavoro di Aleksandra Mir spesso prende forma dai processi sociali e da questi acquisisce forma e significato. L'opera d'arte è per l'artista polacca, ormai americana d'adozione, un esercizio che si forma nella vita di ogni giorno. Un organismo umanistico e giocoso dagli ampi presupposti sociali. Da tale punto di partenza l'opera e la discussione si estendono verso condizioni più generali quali tradizione, regola, categorizzazione. In questo modo Mir riesce a connettere la cultura del tempo libero e la vita lavorativa in una dimensione che è allo stesso tempo metafora e circostanza produttiva. E' stata selezionata tra i partecipanti alla prossima Biennale del Withney Museum di New York. Vive e lavora a New York.

DAN PETERMAN
Il lavoro di Dan Peterman focalizza la propria attenzione sul costante movimento e sulla trasformazione di materiali riutilizzabili quali plastica, alluminio e rifiuti infiammabili. L'utilizzo per le proprie sculture o installazioni, attraverso il riciclo, di ciò che l'uomo decide di buttare, tende a sottolineare l'analisi delle sotto e sovrastrutture sociali attraverso il rifiuto. Ma non solo: anche attraverso i materiali di utilizzo comune nella nostra società. Quello di Peterman si spinge nella direzione di un gesto artistico estremo, il riciclaggio dei materiali per la creazione di opere d'arte in una sorta di pronto soccorso ecologico della cultura visiva. Vive e lavora a Chicago.

STEVEN PIPPIN
Il lavoro di Steven Pippin, tra il 1982 ed il 1991, consiste in fotografie scattate utilizzando macchine fotografiche non convenzionali. Sono le ''pin - hole cameras'', come lui stesso le definisce, realizzate convertendo parti di arredamento quali lavatrici ed altri oggetti. Pippin ha, ad esempio, fatto diventare un'ordinaria vasca da bagno una camera con cui ha fotografato il suo corpo nudo. Dal 1991decide di realizzare anche delle macchine fantastiche ma comunque funzionali al concetto di impressione dell'immagine o di movimento. Steven Pippin è nato a Redhill nel 1960. Ha studiato ingegneria ed arte. Nel 1999 è stato selezionato per il prestigioso Turner Prize, in occasione del quale ha realizzato Laundromat-Locomotion. L' opera e' scaturita dalla trasformazione di dodici lavatrici a gettoni in macchine fotografiche al fine di esplorare la relazione tra visione ed movimento attraverso la fotografia. Vive e lavora a Londra.

LUCA VITONE
Importante in Luca Vitone e' il rapporto con l'aspetto sociale sia in quei lavori che ridefiniscono o si confrontano con lo strumento cartografico come rappresentazione della configurazione di un territorio, sia in quelli che si relazionano con la città. Citta' vista come luogo dove si intrattiene l'esperienza del viver quotidiano in rapporto con la nostra memoria personale e collettiva ma anche come luogo in cui si definisce l'incontro con l'altro o il paesaggio in cui ritroviamo l'elemento del pittoresco contemporaneo. Questo, però, e' solo un aspetto della sua produzione. Importante e', infatti, anche una serie di lavori legati ad un percorso più esistenziale. Sono viaggi più personali, itinerari più intimi in cui si identifica la necessità di appartarsi, di intrattenere una relazione circoscritta a due persone. Luca Vitone ha partecipato all'ultima edizione della Biennale di Venezia, nella sezione Utopia Station, a cura di Hans Ulrich Obrist, Molly Nesbit, Rirkrit Tiravanija. Vive e lavora a Milano

Immagine: Steven Pippin, Toilet Paper Stealing Machine, 2000. Valigetta con batteria all'interno 33 x 42,5 x 17 cm

Inaugurazione venerdì 20 febbraio ore 18.00

FRANCOSOFFIANTINO ARTECONTEMPORANEA
Via Rossini 23 10124 Torino
da martedì a sabato 16.00 ­ 19.30

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Untitled (Vision Existence Resistence)

Curated by Gigiotto del Vecchio

Jens Haaning Aleksandra Mir Dan Peterman Steven Pippin Luca Vitone

The choice of not giving a title to the exhibition is intentional and can be seen within the realization of the project: to leave the works, the absolute protagonists, free, expressive, space, starting with the concept of vision, existence and resistance. Three words, conceptually simple starting with a series of occasions for the evidently complex realization of a ''better world'' made up of simple relationships, imagination, cultural reflections but also of antagonism and fervent opposition. The artists work, whether they know it or not, taking into consideration utopia and vision. They propose a hallucinogenic distortion of the object, subject and concept of the work. They insist upon inward reflection and introspection of the individual and of man in all his emotive manifestations, spiritual, political and social. ''Vision existence resistance'' the elements from these artists all of differing ages, can be considered educational elements for a project on new birth.

JENS HAANING Jens Haaning concentrates on the composition of society and how ''power'' is expressed and communicated within it. The more the levels of immigration increase the more racism and isolation increase. Haaning is one of the few Scandinavian artists to have confronted, with incredible synthesis both intellectually and poetically, his own condition with that of those who live an emarginated existence within society.

ALEKSANDRA MIR Aleksandra Mir's work often takes form and significance from the processes of society. For this adopted American artist born in Poland, art is an exercise which is carried out daily. A human and playful organism with great social presuppositions. From this starting point the works and the discussions extend themselves towards more generic conditions such as, tradition, rules and regulations and categorizations. In this way Mir is able to unite free-time culture to working lif,e in a dimension which at the same time is a metaphor and a moment of production. She was chosen to participate in the Withney Museum Biennial, New York. She lives and works in New York.

DAN PETERMAN Dan Peterman's work makes you focus on constant movement and the transformation of re-usable materials such as plastic, aluminium and inflammable waste. The use of recyclable material in his sculptures and installations, that which man decides to throw away, tends to emphasize the the under and over structure of society through waste. But not only waste, he also uses commonly used materials in our society. Peterman's work pushes you towards an extreme artistic gesture, the recycling of material for the creation of works of art in a sort of ecological first-aid on visual culture. He lives and works in Chicago.

STEVEN PIPPIN The works of Steven Pippin between 1982 and 1991 are photographs taken with a non-conventional camera. A ''pin-hole camera'' as he calls it made by converting pieces of furniture such as washing-machines and other objects. For example, Pippin converted an ordinary bath into a camera with which he photographed his own nude body. In 1991 he decided to create fantastic but functional cameras, their conception was the impression or movement of the image. Steven Pippin was born in Redhill in 1960. He studied engineering and art. In 1999 he was chosen for the prestigious Turner Prize and for this he created the ''Laundromat-Locomotion''. This works consists of 12 washing machines transformed into cameras, the objective is to explore the relation between movement and vision through photography. Pippin lives and works in London.

LUCA VITONE that which is important in Luca Vitone's work is the relationship between the social aspect, in those works which redefine or compare using a cartographic instrument such as a representation of a configuration of a piece of land, to those works which are realized with a city. A city, seen as a site where one lives the experience of daily life within a relationship of a personal and collective memory but also a site in which one defines a meeting or a place in which elements of contemporary painting can be found. This, however, is only one aspect of his work, it is in fact an important element, a series of work linked to an existential course. These are personal journeys, intimate itineraries in which he identifies the need to belong, the necessity to live a relationship between two people. Luca Vitone participated in the last Venice Biennial, in the Utopia Station section curated by Hans Ulrich Obrist, Molly Nesbit and Rirkit Tiravanija. Luca Vitone lives and works in Milan.

Giggiotto Del Vecchio art critic and free lance curator, lives and works in Naples.

Opening: friday 20 february h. 18.00

Address: Via Rossini 23 10124 Torino
Opening hours: from Tuesday to Saturday 16.00 - 19.30

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