Santa Maria delle Croci
Ravenna
via Guaccimanni, 5/a
0544 36458 FAX

no border 2003/04
dal 13/2/2004 al 7/3/2004
0544 482775 FAX 0544 212092

Segnalato da

Ufficio stampa Museo d'Arte della citta' di Ravenna




 
calendario eventi  :: 




13/2/2004

no border 2003/04

Santa Maria delle Croci, Ravenna

MU - Fabrizio Rivola, Cinzia Sarto, Marco Vaglieri. Terzo e ultimo appuntamento del progetto espositivo dedicato alle sperimentazioni dell'arte giovane in Italia. Il tema di questa edizione, nella pluralita' dei linguaggi e delle visioni degli artisti invitati, e' stato lo spazio della citta' e il territorio, un argomento di grande interesse a causa delle forti modificazioni a cui sono sottoposte le concentrazioni urbane, oggi analizzate secondo uno sguardo complesso e interdisciplinare che tiene conto di relazioni, attivita', spostamenti, velocita', flussi migratori


comunicato stampa

Mu - Fabrizio Rivola, Cinzia Sarto, Marco Vaglieri

A cura di Maria Rita Bentini e Serena Simoni

Con la mostra che inaugura sabato 14 febbraio giunge al terzo e ultimo appuntamento il progetto espositivo no border, promosso dal Museo d'Arte della città di Ravenna per lo spazio di Santa Maria delle Croci e specificamente dedicato alle sperimentazioni dell'arte giovane in Italia.
Il tema di questa quarta edizione di no border, nella pluralità dei linguaggi e delle visioni degli artisti invitati, è stato lo spazio della città e il territorio, un argomento di grande interesse a causa delle forti modificazioni a cui sono sottoposte le concentrazioni urbane, oggi analizzate secondo uno sguardo complesso e interdisciplinare che tiene conto di relazioni, attività, spostamenti, velocità, flussi migratori.
Con quest'ultima mostra viene presentato il catalogo bilingue dell'intera rassegna nel quale, oltre agli interventi dei curatori e alla documentazione di artisti e opere, compaiono interviste sul tema allo scrittore Eraldo Baldini e all'architetto Piera Nobili.

Per [mu], laboratorio di comunicazione fondato a Imola nel 2000 da Mannes Laffi, l'intervento creativo nasce dalla collaborazione con altri settori ­ amministrazioni, istituzioni culturali, imprese - per realizzare eventi legati all'interazione col pubblico. [mu] lavora con le immagini e coi media: l'invenzione di un logo, un giornale-catalogo (Ad'a ,2003) di immediata leggibilità da distribuire in luoghi non frequentati dal pubblico dell'arte, così come l'intervento di affissione in spazi pubblicitari proposto a Ravenna vogliono instaurare nuove relazioni oltre agli spazi museali. Quattro maxi-manifesti pensati come nuove icone che miscelano realtà diverse ­ frammenti tratti dalla storia e dall'attualità - immettono nello spazio della strada il clichè cartolina e la fabbrica, vista la presenza delle industrie che incombe sulla città.

Marco Vaglieri (Milano, 1959) intende la propria attività artistica come esperienza di relazione che si formalizza in opere-documento, attraverso le quali verifica la natura del rapporto con altro da sé, persone e luoghi. Dagli Esercizi di cognizione orizzontale (1999) immagini e parole di incontri in cui pone a varie persone le proprie domande e inquietudini, fino ai più recenti lavori sul tema della guerra, la pratica dell'artista è relazionale. I luoghi del primo conflitto mondiale sono lo spazio fisico da lui attraversato e indagato attraverso una ricerca storica che confluisce nei due video, al momento realizzati, della trilogia progettata sul tema, Il tempo che serve (parte prima) e Il tempo che serve (parte terza). La serie delle Sette svolte (2002) associa immagini e testi poetici in un itinerario scandito dai giorni, nel quale i reperti della guerra si uniscono agli interrogativi esistenziali da disseppellire: il sacrificio, la perdita, la distruzione di sé e dell'altro.

Nel girato di trenta minuti di Viaggio in eclisse di Cinzia Sarto (1960) l'isola di Pantelleria si racconta attraverso i suoi paesaggi, tramite la gente che vi abita e i visitatori occasionali, nello scenario di un¹eclisse di luna. La memoria del luogo e le relazioni del passato lasciano spazio alle dimensione presente, legata alle immagini o alle interviste: le contraddizioni dell'isola si moltiplicano nelle notizie televisive che elencano l'ennesimo sbarco di clandestini, nelle voci dissonanti degli isolani, fra i vecchi che denunciano una realtà economica che spegne i valori tradizionali, quelle di chi ha invece trovato una dimensione relazionale più umana, fra chi definisce l'isola il luogo dei vip vacanzieri e allo stesso tempo la stigmatizza ''non Sicilia, ma Africa''.

Fabrizio Rivola (Imola, 1969) alterna fotografie e allestimenti a interventi nei luoghi, tenendo conto della relazione con le persone e con gli spazi stessi. Nella serie degli ultimi lavori il tema del paesaggio naturale, della sua identità e dell'oscillazione fra natura / artificio appare predominante: nell'intervento site-specific a San Casciano presso Firenze l'artista ha ricreato artificialmente un laghetto circondato da palmizi, rielaborando con Oasis (1999) uno stereotipo paesaggistico che contrasta con la naturalità del paesaggio toscano, mettendo in luce la fragilità dell'identità di un luogo e il rapporto complesso che esiste fra natura e cultura. In Locus Amoenus (2002) compare la variante degli aspetti percettivi: il luogo immortalato nella fotografia è giocato fra finzione e autenticità, con un risultato che non dà certezze sull'identificazione del luogo.

Immagine: Marco Vaglieri

Inaugurazione: sabato 14 febbraio, ore 18

S. Maria delle Croci - via Guaccimanni 5/7 - Ravenna
orari di apertura: da venerdì a domenica 10-13 e 15-18
ingresso libero

Info e immagini:
Museo d'Arte della Città - Ravenna
Ufficio stampa: tel 0544 482775

IN ARCHIVIO [21]
Gaia Ferrario
dal 3/9/2011 al 3/10/2011

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede