Diverse sedi
Malonno (BS)

Case Sparse
dal 8/7/2014 al 12/7/2014
WEB
Segnalato da

Comune di Malonno




 
calendario eventi  :: 




8/7/2014

Case Sparse

Diverse sedi, Malonno (BS)

Opere site-specific lungo percorsi comunali scelti. Video d'artista, azioni e finissage della residenza con il lavoro dei 5 artisti partecipanti.


comunicato stampa

L’abitudine ai boschi
due proiezioni di video d’artista a Malonno
Mercoledì 9 Luglio ore 20.30
Auditorium ex-scuole elementari di Lava, Malonno (Bs)

h. 20.30 Lorenzo Casali e Micol Roubini, Atlante Silvestre, 2012
h. 20.45 Riccardo Giacconi e Andrea Morbio, Simone Pianetti (1858 – ?), 2011

L’abitudine ai boschi si compone di due racconti che descrivono la vita di due comunità sulle montagne della Valle Camonica e della Val Brembana. Atlante Silvestre (16’, 2012) ci accompagna alla scoperta delle abitudini più quotidiane dei boschi di Breno, costruendone un ritratto per immagini e suoni che ne attraversa le sfumature più delicate. Simone Pianetti (1858 – ?) (59’, 2011) ricostruisce la figura di un personaggio controverso, per alcuni un eroe anarchico, per altri un brutale assassino, che nel 1914 uccise 7 persone a Camerata Cornello (BG). Dalle ricerche dei due autori emerge il ritratto di un paese fortemente radicato alle proprie abitudini, che nel tempo ha accolto la storia del Pianetti trasformandola in leggenda locale.

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Anniversario Temporaneo
di Orestis Mavroudis
Venerdì 11 Luglio dalle ore 18.00
loc. Còrnola, Malonno (Bs)

Poiché non c’è alcuna data comunemente accettata per la scomparsa del monolite Cornèl de la Regina, il 12 luglio 1988 si propone come data provvisoria per la sua sparizione. Questa sarà valida fino a quando l’intera comunità non deciderà di sostituirla.
Nella località Còrnola di Malonno, la notte tra l’11 e il 12 luglio 2014, si celebrerà l’anniversario di tale sparizione.
Durante la festa, alla quale sono invitati tutti, una serie di eventi farà emergere la memoria di questo luogo, per aiutare gli abitanti a ricordare i dettagli che nel corso degli anni si sono dimenticati.

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FINISSAGE DELLA RESIDENZA
Opere di Elisabetta Falanga, Giuseppe Fanizza, Marco La Rosa, Orestis Mavroudis, Seiji Morimoto
Domenica 13 Luglio 2014
partenza ore 16.00 dal piazzale antistante il cimitero di Malonno (dove è possibile parcheggiare).
A fine percorso è previsto un rinfresco con buffet.

A conclusione dell’edizione 2014, Case Sparse vi invita a partecipare al finissage della residenza, per presentare il lavoro dei cinque artisti chiamati a confrontarsi con Malonno e il suo centro storico. Obiettivo della seconda annualità del progetto è stato entrare in stretto rapporto con la cittadinanza e i suoi luoghi, i suoi monumenti, le sue dinamiche, le sue attività produttive e la sua storia. In particolare Orestis Mavroudis, con Anniversario Temporaneo, si è confrontato con la storia controversa di un monolite preistorico, scomparso in circostanze sfumate nella memoria collettiva locale e divenuto nel tempo un simbolo dell’identità di Malonno. Poiché non è stata rintracciata alcuna data comunemente condivisa, il 12 luglio 2014 si celebrerà l’anniversario temporaneo della sua scomparsa, fino a quando gli abitanti non decidano di sostituirla. Anche Giuseppe Fanizza in De che M’en vo si è focalizzato sugli elementi più immateriali che definiscono l’identità e il confine del paese. Attraverso una ricerca sulle leggende e i significati delle santelle, piccole architetture votive di cui è disseminato il territorio, l’artista ha scelto di sottolineare la funzione di protezione di alcuni di questi elementi, che tracciavano un confine fisico e immaginario tra l’interno e l’esterno dal paese, tra la casa e l’ignoto, tra la vita e una dimensione sovrannaturale. La mappa è il risultato della ricerca anche di Marco La Rosa in Senza Titolo, 2014. I moduli che l’artista ha realizzato segnano la misura del suo rapporto di conoscenza con Malonno che ha attraversato lasciandosi guidare dalle proprie emozioni. L’opera ritorna come un dono, un’immagine, una mappa di alcuni dei luoghi che hanno segnato la sua esplorazione. Assunta a misura quasi universale l’opera rappresenta la dimensione di sospensione tra l’esserci e un altrove possibile, una soglia di mondo. Elisabetta Falanga si è confrontata con la dimensione contemplativa della montagna e dalla sua intrinseca fissità. In Quel prato è il mio tormento e la mia misura, benché io non sia mai stato un uomo verde, l’artista ha segnato un nuovo profilo d’osservazione che porta lo spettatore a un cambiamento di prospettiva. Come un corpo sdraiato la scultura si staglia nel paesaggio assimilando due ritmi e due grandezze apparentemente inconciliabili, quella umana e quella naturale e invitandoci a prendere in considerazione l’immobilità come uno stato di ascesa al tutto. Il lavoro di Seiji Morimoto infine suggerisce uno stato d’attesa, La prossima primavera sarà felice, spazio immaginario in cui l’opera si attiva in una dimensione sonora quasi corale. Sarà infatti in quella stagione in cui i dispositivi installati sui rami degli alberi saranno abitati dai volatili del bosco, rendendo viva l’installazione.

La residenza sarà raccontata attraverso una mostra che si terrà presso GlogauAIR, in collaborazione con BerlinerPool, archivio mobile e network per artisti, spazi e curatori a Berlino dal 1 al 7 settembre 2014. La mostra è finalizzata ad amplificare in un contesto internazionale ciò che avviene nel locale e accoglierne le possibili declinazioni, in parte già sperimentate con l’invio di alcune tracce visive dagli artisti in residenza durante le prime due settimane di luglio.

La mostra includerà anche i video di documentazione delle opere realizzate in residenza di Fatima Bianchi.

Case Sparse | Tra l’Etere e la Terra è un progetto triennale che invita gli artisti a confrontarsi con il territorio di Malonno (Brescia), producendo opere site-specific lungo percorsi comunali scelti, andando a costituire, al termine dei tre anni, un parco di arte-natura. Ogni anno gli artisti sono chiamati a misurarsi e a narrare un aspetto essenziale dell’identità del luogo (2013_ il bosco, 2014_il centro storico e le miniere, 2015_il fiume) in un dialogo continuo tra fare artistico e ritmi e cicli di una comunità.

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