Palazzo Reale
Milano
piazza Duomo, 12
02 0202, 02 88451 FAX 02 88450104
WEB
Anton Van Dyck
dal 18/2/2004 al 4/7/2004
02 88450292 FAX 02 88450104

Segnalato da

Maria Grazia Vernuccio




 
calendario eventi  :: 




18/2/2004

Anton Van Dyck

Palazzo Reale, Milano

Riflessi italiani. Trentasei capolavori riuniti nella suggestiva Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale in una mostra unica allestita per la prima volta da Luca Ronconi. Milano rende omaggio ad Anton van Dyck con una importante esposizione che documenta l'influenza dell'arte italiana nella pittura dell'artista fiammingo.


comunicato stampa

Riflessi italiani

Trentasei capolavori riuniti nella suggestiva Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale in una mostra unica allestita per la prima volta da Luca Ronconi. Il prossimo 19 febbraio 2004 Milano rende omaggio ad Anton van Dyck con una importante esposizione che documenta l'influenza dell'arte italiana nella pittura dell'artista fiammingo.

Promossa dal Comune di Milano, dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano, e da MondoMostre, curata da Maria Grazia Bernardini, l'esposizione si avvale del contributo di Credit Suisse e di Fastweb, che hanno creduto e investito in questo progetto culturale.

L'iniziativa prende spunto da un'operazione congiunta tra la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano e il Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale dell'Arma dei Carabinieri che ha assicurato allo Stato Italiano uno dei grandi capolavori dell'arte di van Dyck, un Compianto su Cristo. L'opera, databile intorno al 1630, rivela un indubbio influsso dell'arte italiana, che l'artista amava in modo particolare, da Tiziano a Correggio, da Paolo Veronesi agli emiliani. La mostra - curata da Maria Grazia Bernardini della Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano - documenta, con trentasei capolavori assoluti, quell'aspetto dell'arte vandyckiana che più rivela le riflessioni dell'artista sulla nostra cultura figurativa.

Anton van Dyck fu uno dei massimi protagonisti dell'arte fiamminga del primo Seicento, pittore amato e ricercato dalle grandi famiglie notabili di tutta Europa, in particolare dalla corte inglese, per la sua altissima abilità quale ritrattista. Van Dyck si staglia nel panorama artistico del suo tempo per la raffinatezza della sua pittura, la grazia, la sobrietà, la delicatezza di pennellate. Discepolo preferito di Rubens, il cui influsso sarà una costante in tutta la sua arte, Van Dyck si differenzia dal maestro proprio in queste qualità di estrema eleganza: nei suoi ritratti raffigura i personaggi in pose aristocratiche ed eleganti, negli abiti sontuosi dell'epoca; nelle opere a soggetto storico egli ricerca un naturalismo aspro ma mai chiassoso o fragoroso; nelle opere a soggetto religioso egli esprime i sentimenti più intimi e devoti in maniera delicata e tenue. Le sue opere si impongono sempre per una altissima qualità cromatica e per un' estrema raffinatezza di velature.
Nel suo soggiorno in Italia, tra il 1621 e il 1627, durante il quale visitò numerose città, Genova, Venezia, Torino, Roma, Palermo, egli restò affascinato in particolare dall'arte veneta e da Tiziano. In questi anni eseguì un numero impressionante di ritratti, tra i quali sono da annoverare il Ritratto del Cardinale Bentivoglio, che già i contemporanei definirono 'una meraviglia dell'arte' e il ritratto di 'Dama genovese con il figlio', straordinario per la resa del morbido e luminoso velluto nero dell'abito, per la prima volta in Italia. Ricevette anche numerose commissioni per pale d'altare, tra le quali la più importante è la pala per l'Oratorio del Rosario a Palermo.

La mostra, che ha già il merito di presentare ben trentasei capolavori del grande artista, acquista una valore aggiunto, quello di sottolineare la ricerca e le meditazioni del pittore fiammingo sulla nostra arte, che poi progressivamente abbandonerà, una volta tornato ad Anversa ed in Inghilterra, ma che rappresenta una fase importantissima della sua attività artistica, durante la quale esegue alcuni tra i massimi capolavori dell'arte in assoluto.

L'allestimento della mostra porterà la firma di Luca Ronconi, Direttore Artistico del Piccolo Teatro di Milano. Il grande regista si cimenta per la prima volta con l'allestimento di una mostra anche se il teatro ha da sempre attinto all'opera di Anton van Dyck per la ricchezza delle vesti dei personaggi ritratti.

Dopo il successo delle ultime mostre su Van Dyck di Washington (Anthony van Dyck, National Gallery, 1991, 320.000 visitatori), Genova (Van Dyck e Genova, Palazzo Ducale, 1997, 214.000 visitatori) e Londra/Anversa (Anthony van Dyck, Royal Academy, 1999, 400.000 visitatori), Anton van Dyck - Riflessi italiani vuole esplorare l'insieme dell'attività pittorica di van Dyck attraverso i suoi grandi capolavori ad illustrare come l'incontro con Tiziano, Correggio ed in generale con l'arte italiana del tardo Cinquecento abbiano sul discepolo del fiammingo Rubens un effetto dirompente, trasformandolo in un pittore italiano.
Per la prima volta verranno riuniti trentasei grandi capolavori: i due ritratti della National Gallery di Washington, le opere della National Gallery di Londra e di Dublino, del Prado, della Gemaldegalerie di Berlino, di Strasburgo, Bruxelles e Anversa, di Palazzo Corsini, dei Musei Capitolini e di Brera, per non citare il capolavoro assoluto del pittore belga, quel Ritratto del cardinale Bentivoglio che eccezionalmente la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino accetta di prestare ad una mostra di van Dyck.

Il catalogo, edito da Skira, prevede una serie di saggi che riflettono la struttura della mostra, suddivisa in due sezioni principali: la prima è incentrata sul dipinto Compianto sul Cristo, l'opera acquisita dallo Stato italiano, la seconda sulle opere che testimoniano i rapporti tra l'artista e l'Italia, ritratti di committenti, dipinti eseguiti durante il periodo italiano e dipinti di evidente influsso italiano eseguiti nelle Fiandre. I saggi previsti sono a cura di Claudio Strinati, Maria Grazia Bernardini, Luciano Arcangeli, Piero Boccardo, Vincenzo Abbate, Carla Enrica Spantigati, Kathlijne van der Stighelen.

L'evento si avvale della collaborazione del Corriere della Sera, di The Westin Palace, e di ATM, Trenitalia.

Enti promotori: Comune di Milano - Assessorato Cultura e Musei Soprintendenza Speciale al Polo Museale Romano Mondomostre

Curatore della mostra: Maria Grazia Bernardini

Orari: Tutti i giorni tranne lunedì dalle 9.30 alle 20.00
Giovedì fino alle 22.00, La biglietteria chiude un'ora prima

Direzione della mostra: Domenico Piraina - Tel. 02.875672

Organizzazione Mostra: Palazzo Reale
Giulia Sonnante - Tel. 02.875672

MondoMostre srl
Tel. 02.7420961 - Fax 02.20404052

Prevendita telefonica, Infoline e internet: 02.54912

Prenotazione obbligatoria Ad Artem
Gruppi, scuole e visite guidate: Tel. 02.6597728

Costo del biglietto di ingresso: Interi euro 9; Ridotti e gruppi euro 7,5; Scuole euro 4,5

Catalogo: Skira

Ufficio Stampa: Comune di Milano
Maria Grazia Vernuccio - Sara Bosco - Tiziana Tiepo
Tel. 02 88450293-2 Fax 02 88450104

Mondomostre
Sveva Fede
Tel. 0575 24841 Fax 0575 370368

Skira
Lucia Crespi - Mara Vitali Comunicazioni
Tel. 02 781221 Fax 02 76022576

Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano
Antonella Stancati
Tel. 06 69994212 Fax 06 69940275

Sede: Milano, Palazzo Reale, Sala delle Cariatidi

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