Galleria In Arco
Torino
piazza Vittorio Veneto, 1-3
011 8122927 FAX 011 8122927
WEB
Scacco Matto
dal 24/9/2014 al 9/1/2015

Segnalato da

Graziano Menolascina




 
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24/9/2014

Scacco Matto

Galleria In Arco, Torino

Opere di Fortunato Depero e Peter Halley. Il teatro Futurista di Depero, dove gli attori sono sostituiti con individualita' astratte, mentre Halley, ispirandosi alle teorie di Foucault, esplora l'approccio del Concettualismo Geometrico.


comunicato stampa

a cura di Graziano Menolascina, Giancarlo Carpi

Il teatro Futurista di Fortunato Depero, dove l’azione scenica sostituisce gli attori con individualità astratte inserite in uno spazio scenico colorato, le geometrie elementari dei suoi atomi incontrano la fluorescenza dei colori di Peter Halley tra geometrie del quotidiano all’invadenza che non si limita allo spazio fisico.

Peter Halley decodifica l’indagine di Foucault sulle strutture geometriche degli edifici, mirate a vigilanza ed esercizio del potere da cui ne scaturisce un quadrato minimalista monocromo, al centro del quale inserisce un altro quadrato - diviso da tre strisce verticali, la finestra con le sbarre - una tra le sue icone più riconoscibili. Informazioni e immagini sono la teoria fondamentale del Neo-Geometric Conceptualism, espressione artistica che denota l’opera di Halley insieme a quelle di Ashley, Koons e Bickerton. Questi concetti si esprimono nella sua opera come spazi chiusi e definiti, interconnessi da condotti, cavi e linee di comunicazione.

In Fortunato Depero parte delle opere mostrano il percorso di Depero (con Balla) verso l’astrattismo analogico futurista (Danza di Chiofissi) che sviluppa la scomposizione analitica della figura/spazio in “Ritmi di ballerina + clowns”, quadro esposto con i raggisti a Roma nel 1914. Lo spazio - geometricamente ricomposto in interni di accento metafisico (1916-17) - emana superfici colorate e dinamiche che prolungano nel quadro l’emozione dello spettatore. Il quadro stesso è ricollocato nella sua realtà dopo il precedente oggettuale dei “complessi plastici”.
Vi compaiono successivamente gli automi nello spirito dell’arte meccanica degli anni venti, come nel dipinto “I bevitori e la locomotiva” del 1925. Sono figure sintetiche riutilizzabili nelle arti minori – dalla copertina, al manifesto, alla tarsia – nelle quali emerge quella natura pubblicitaria dell’arte che Depero comprese come esito della “Ricostruzione futurista dell’Universo”.

Inaugurazione 25 settembre

Galleria in Arco,
piazza Vittorio Veneto, 1-3, Torino.
Orario: 10.30-13.00 e 16-19.30.
Ingresso libero.

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