Museo del Territorio
Biella
via Quintino Sella (Chiostro Di San Sebastiano)
015 2529345, 015 3506061 FAX 015 2432791
WEB
Lorenzo Puglisi
dal 3/10/2014 al 25/10/2014
mer-dom 15.30-18.30

Segnalato da

Lorenzo Puglisi



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Lorenzo Puglisi



 
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3/10/2014

Lorenzo Puglisi

Museo del Territorio, Biella

Le tele proposte per l'esposizione invitano a una silenziosa contemplazione, a un guardare interiore con il nero che esalta le figure ritratte.


comunicato stampa

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Lorenzo Puglisi apre la rassegna che il Museo del Territorio riserva, a partire dall’autunno 2014, alla generazione di artisti che, dopo i grandi maestri come Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio e Ugo Nespolo, si stanno impegnando con successo in una ricerca artistica ampia e innovativa.

E’ una generazione di quarantenni che è riuscita ad imporsi sul mercato sia con apprezzamenti da parte di galleristi e collezionisti, sia è protagonista di mostre personali in sedi importanti e ha ricevuto premi con riconoscimenti significativi.
Ma sono anche artisti biellesi che non vivono più nella nostra città o nel nostro territorio, ma che a Biella e al Biellese sono sempre legati per questioni affettive e di formazione.

Lorenzo Puglisi vive ormai da diversi anni a Bologna, ma il suo rapporto con Biella e Bioglio è molto solido. E’ un vero piacere ospitare nelle sale del nostro chiostro la sua personale: è un modo per far conoscere lui, come gli altri artisti che lo seguiranno, per far apprezzare nomi di giovani artisti che molti Biellesi non conoscono, per far tornare in città intelligenze che da qui sono partite ma che non hanno tagliato il filo che li lega alle radici d’origine. L’arte contemporanea di artisti biellesi si mescola in questo modo con il nostro patrimonio museale, si contaminano in modo positivo culture e gusti di varie epoche, con l’invito per tutti a frequentare il Museo del Territorio per renderlo sempre più vitale ed accattivante.

Lorenzo Puglisi utilizza il suo nome e cognome per titolare la sua personale: non un titolo suggestivo e ammiccante ma la sua firma, a rimarcare - questo sono io - in un bovarismo artistico che non è autocompiacimento o esasperato autoreferenzialismo.
E’ un modo molto umile di dire: ecco, guardate questo è il mio lavoro, il lavoro di Lorenzo. Fermatevi a guardare i miei volti, il nero delle mie tele.

Più che a giudicare, le tele di Puglisi invitano ad una silenziosa contemplazione, ad un guardare interiore con il nero che esalta le figure ritratte. Non serve una pittura realistica per descrivere chi si ha di fronte, qui il ritratto è espressione dell’anima, di un tormento, di un pensiero, di una melanconia. Le figure sono sempre composte, mai un gesto o una posizione delle mani che sia accelerazione di movimento. Sono in pausa, sono in attesa e ci guardano.

Allora dobbiamo rifletterci nello sguardo opaco delle figure, nell’occhio annebbiato del volto, e scoprire chi siamo, cogliere il moto interiore delle loro anime e cogliere la verità. Se i riferimenti a Goya, a Rembrandt, a Bacon sono spesso citati per i lavori di Puglisi, questo avviene perché si cerca sempre un confronto o dei punti di riferimento sulla linea del tempo artistico. La sua originalità è anche nella scelta di un annullo dello sfondo, nel nero totale che, al contrario di quanto si pensi, diviene protagonista e dialoga con i ritratti, ombre di figure che bisbigliano storie, memorie che escono dall’oscurità e si rivelano. A noi saperle ascoltare.

----- english

Lorenzo Puglisi opens the exhibition that the Museo del Territorio reserves, starting in autumn 2014, to the generation of artists who, after great masters such as Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio and Ugo Nespolo, are working successfully with an artistic research broad and innovative. It is a generation of forty years old artists who managed to penetrate the market with both appreciation by gallery owners and collectors, and is the focus of solo exhibitions in major venues and has received significant awards.

But they are also artists from Biella who no longer live in our city or in our territory, but are always linked by emotional issues to Biella and the Biellese. Lorenzo Puglisi has been living for several years in Bologna, but his relationship with Biella and Bioglio is very solid. It is a real pleasure to welcome in the halls of our cloister his exhibition: like other artists who will follow him, it is a way to have the names of these young artists appreciated by many inhabitants of Biella, in order to return to the city intelligences which began their careers from here, but that did not cut the thread that binds them to the roots of their origin.
The art of contemporary artists from Biella is mixed in this way with our museum’s heritage, is mingled in a positive way with cultures and tastes of various ages, with an invitation for all to come to the Museo del Territorio to make it more and more viable and attractive.

Lorenzo Puglisi uses his name to title his solo exhibition: not a suggestive and winking title but his signature, to emphasize - this is me - in an artistic attitude which is not complacency or exaggerated self-referentialism.
It is a very humble way to say: here, look, this is my work, the work of Lorenzo. Stop to look at my faces, at the black of my canvases.

Puglisi’s paintings invite more to a silent contemplation than to a judgment, invite to look inside oneself, with the black enhancing the portraited figures. There no need of a realistic painting to really describe who is facing us, here the portrait is an expression of the soul, a torment, a thought, a melancholy. The figures are always composed, never a gesture or a hand position that is acceleration of movement. They are still, waiting and watching us.

Therefore we have to find ourselves reflected in the glance of these figures, in their bleary eye, and discover who we are, grasping the inward movement of their souls and the truth. If the references to Goya, Rembrandt, Bacon is often cited in approaching the works of Puglisi, this happens because we are used to always find a comparison or a reference point on the time line of art history. His originality is also in the choice of a neutral background, a total black that, contrary to what one may think, becomes an active part and interacts with the portraits, shadows of figures that whisper stories, memories that come out of the darkness and reveal themselves. It is up to us being able to listen to them.

Inaugurazione 4 ottobre ore 18

Museo del Territorio
via Quintino Sella (Chiostro Di San Sebastiano) Biella
mer-dom 15.30-18.30
ingresso libero

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