Palazzo delle Papesse
Siena
via di Citta', 126
0577 22071 FAX 0577 42039
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Atlantide
dal 16/9/2000 al 17/9/2000
0577 47920
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Segnalato da

Maria Cammelli



 
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16/9/2000

Atlantide

Palazzo delle Papesse, Siena

Arte, architettura, paesaggio e tradizioni. Artisti contemporanei per la città ed il territorio di Siena. A cura di Michela Bracciali, Gianfranco Maraniello, Stefano Chiodi. Atlantide richiama alla mente la terra sommersa dalle acque e allo stesso tempo, allude ad una Siena capovolta e ai suoi canali sotterranei, quindi ad una città utopica dove società e natura, architettura e paesaggio convivono armoniosamente. Il progetto Atlantide di Palazzo delle Papesse, al quale hanno già partecipato artisti come Federico Fusi, Alfredo Pirri, Chiyoko Miura, Massimo Bartolini, si propone come laboratorio permanente sulla città e il territorio della provincia di Siena.


comunicato stampa

Arte, architettura, paesaggio e tradizioni.
Artisti contemporanei per la città ed il territorio di Siena
A cura di Michela Bracciali, Gianfranco Maraniello, Stefano Chiodi

Atlantide richiama alla mente la terra sommersa dalle acque e allo stesso tempo, allude ad una Siena capovolta e ai suoi canali sotterranei, quindi ad una città utopica dove società e natura, architettura e paesaggio convivono armoniosamente.

Il progetto Atlantide di Palazzo delle Papesse, al quale hanno già partecipato artisti come Federico Fusi, Alfredo Pirri, Chiyoko Miura, Massimo Bartolini, si propone come laboratorio permanente sulla città e il territorio della provincia di Siena.
In questo nuovo appuntamento vengono presentate opere e installazioni appositamente pensate e realizzate per Siena e per il suo Centro di Arte Contemporanea.
Gli artisti Botto e Bruno, Emilio Fantin, Sara Rossi, Bianco-Valente hanno indirizzato la propria ricerca artistica traendo ispirazione dalla città e dal paesaggio di Siena e dalle forti e coinvolgenti tradizioni che la caratterizzano. Dal lavoro di questi giovani artisti emerge il profondo dialogo instaurato con il territorio fatto di relazioni e punti di vista personali, ma che per i contenuti affrontati assume significato universale.
Molte delle ricerche artistiche presentate nella nuova edizione di Atlantide si sono confrontate con l'acqua, sia come presenza preistorica del mare a Siena sia come fonte di vita.
Con questo nuovo appuntamento Palazzo delle Papesse rinnova e conferma il proprio interesse ad operare sul territorio in stretto dialogo con altre strutture come il Museo dell'Acqua di Siena con il quale ha instaurato un'importante collaborazione.
Nel sito Web del Centro di Arte Contemporanea sarà realizzata una sezione interamente dedicata ad Atlantide. In essa verranno trattati dinamicamente, con immagini e testi d'arte, l'architettura del paesaggio e delle tradizioni di Siena e della sua provincia. La creazione di questo sito tematico è il primo atto di collaborazione con l'Accademia Multimediale con la quale Palazzo delle Papesse sta elaborando siti web su Le repubbliche dell'arte; Collezionismi; FWD Italia; Espresso.

Botto e Bruno
Mirror è l'opera realizzata per Palazzo delle Papesse da Botto e Bruno.
I due artisti torinesi che solitamente prediligono le pareti per la realizzazione dei loro lavori, hanno utilizzato con Mirror il pavimento, ottenendo una rappresentazione orizzontale. In una sorta di grande tappeto, posto all'ingresso del palazzo, pozzanghere riflettono architetture anonime nelle quali si intravedono sagome di figure che tracciano uno spazio di illusione, tra la realtà accettata e l'impossibilità di rappresentarla.
L'idea è quella di far partecipe il pubblico dell'opera stessa. Lo spettatore è invitato a calpestare l'installazione, a divenire egli stesso parte del "virus che si impossessa degli spazi".
Botto e Bruno hanno già esposto al centro di Arte Contemporanea per FWD: ITALIA. In tale occasione hanno affrontato per la prima volta nel loro percorso artistico un'opera di dimensioni monumentali, elaborando per mezzo del computer un'immagine nuova e virtuale dell'architettura della città e delle sue zone periferiche.

Emilio Fantin
Sogni è l'installazione sonora realizzata da Emilio Fantin per Palazzo delle Papesse.
L'artista di origine bolognese ha reso fruibile l'opera attraverso l'ascolto dei suoni prodotti da piccoli registratori che incastonati nelle pareti del museo sono invisibili al pubblico.
E' un percorso sonoro inatteso che guida lo spettatore all'interno del Palazzo delle Papesse. I suoni di sogni privati, intimi, raccontati all'artista da alcuni contradaioli della città di Siena sono i protagonisti dell'installazione di Fantin. L'argomento scelto è il Palio, metafora emblematica della città e della sua storia. Racconto immaginario di una storia senza tempo che si rinnova continuamente nella memoria collettiva della città. I sei sogni presentati sono testimonianza dell'alterità generazionale, di come persone di età diversa si possano nutrire dei medesimi desideri segreti.
Il progetto di Fantin è stato realizzato per la prima volta nel 1996 alla Kunstlerwerkstatt di Monaco di Baviera e successivamente per le Magasine di Grenoble.

Sara Rossi
La giovane artista Sara Rossi presenta a Palazzo delle Papesse un lavoro sul mare, sulle nuvole, sulle alchimie e sulla trasformazione degli elementi.
Il video, inedito e realizzato per il futuro Museo dell'Acqua di Siena, è incentrato sulla sublimazione degli elementi che danno vita ad "un paesaggio di trasformazioni allo stato gassoso".
Le esili campanelle di Chance sono invece ispirate ai sotterranei riflussi delle acque, alle pozze di fango, e ai processi di cristallizzazione; scultura fragile, progressiva, in ceramica bianca che si ispira alla presenza preistorica del mare a Siena.
Le opere di Sara Rossi sono ospitate nella grotta di Palazzo delle Papesse dove vi è traccia di conchiglie incastonate nel tufo, testimonianza di una presenza preistorica.

Bianco-Valente
Nella grotta attigua a quella che ospita Sara Rossi, Bianco-Valente espongono il loro lavoro: un'installazione video-sonoro e un secondo progetto che ha per tema i bottini senesi, lunghi canali sotterranei scavati nel tufo che permettono, fin dal medioevo, di rifornire di acqua una città costruita lontana da corsi fluviali.
La scelta del video come mezzo espressivo è paradossalmente legata ai suoi limiti, ad una ricerca sui difetti quali l'instabilità, la scarsa risoluzione e la labilità delle immagini. Tali effetti consentono la proposizione di un'immagine digitale che fin dall'inizio è privata delle sue qualità di alta risoluzione. I difetti iniziali del processo fotoriproduttivo sono intensificati dalla successiva alterazione degli equilibri cromatici.
Questi lavori non nascono da un'esigenza estetica, ma da una matrice biologica volta a relazionarsi con l'attività neuronale. L'attenzione è posta sul momento germinale del pensiero in cui immagini, sensazione, ricordi ed emozioni, appaiono inscindibilmente connessi.
Anche questa installazione è frutto della collaborazione tra il Palazzo delle Papesse e il Museo dell'Acqua di Siena.

Tutti i progetti sono in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura e con l'Assessorato all'Urbanistica di Siena.

Inaugurazione: 17 settembre 2000, ore 18.
Sede: Palazzo delle Papesse, via di Città 126 Siena. Tel. 0577 47920

Ufficio stampa: Maria Cammelli. Tel. 0577 226121

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