Galleria San Fedele
Milano
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Michelangelo Pistoletto. Proiezione
dal 15/3/2004 al 16/3/2004
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15/3/2004

Michelangelo Pistoletto. Proiezione

Galleria San Fedele, Milano

Il filmato non è un invito a delimitare i confini dell'arte di Pistoletto, piuttosto ci introduce alla sua ricerca, una ricerca ancora in atto. L'artista ha sempre operato come un 'nomade', al di fuori di ogni poetica coercitiva o limitante affezione ad una sola tecnica. Il film ha la regia di Ignazio Agosta.


comunicato stampa

ARTEFILM
primavera 2004

Auditorium
16 marzo, ore 18.15

proiezione del film
Michelangelo Pistoletto
regia: Ignazio Agosta
produzione Filmago Prodaction (Rai Trade)
durata: 46'

conferenza introduttiva di Chiara Gatti

ingresso libero

Il filmato non è un invito a delimitare i confini dell'arte di Michelangelo Pistoletto, piuttosto ci introduce alla sua ricerca, una ricerca ancora in atto. Pistoletto ha sempre operato come un 'nomade', al di fuori di ogni poetica coercitiva o limitante affezione ad una sola tecnica. Egli 'costruisce' la sua identità demolendo il confine fra i linguaggi, non opera su un linguaggio precostituito ma lascia che la pittura, la fotografia, la scultura o il teatro, interferiscano e trovino possibili relazioni. L'arte deve rimanere un luogo infinito, come lo 'specchio' dove tutto transita e si consuma; deve rimanere un'interrogazione aperta e continua nel tempo. L'artista rifiuta una sola risposta, storicamente effimera, trova il senso nell'instancabile interrogare e interrogarsi, nella formulazione della domanda, che sola ci rende partecipi del movimento della realtà e della storia. Il primo passo di Pistoletto nell'arte è il suo ritratto.

L'autoritratto, l'io che rappresenta l'io, è l'intervallo più breve fra realtà e arte, spazio dell'esistenza e spazio della rappresentazione. E tuttavia Pistoletto si rende subito conto del disagio di 'ritagliare' la figura umana dallo scorrere della storia. La domanda successiva allora è: esiste un'arte 'in istantanea' con il presente, un tipo di rappresentazione mai conclusa, 'vivente'? Dopo aver sottratto la figura umana allo scorrere del tempo, autoritraendosi su una superficie monocroma (oro o argento), Pistoletto tenta di recuperare la dimensione temporale, della vita. Dal 1962 realizza i 'Quadri specchianti': la figura è dipinta su una velina fotografica applicata ad una superficie di acciaio specchiato, che riflette e registra tutto ciò che casualmente si trova a passare davanti. Antico è in pittura l'uso dello specchio come strumento per giungere a una pittura assolutamente oggettiva. Pistoletto congiunge pittura, specchio e fotografia, tutti strumenti riproduttivi; ma va oltre realizzando con i quadri-specchio non soltanto un'arte capace di doppiare la realtà, ma un'arte dinamica nella sua oggettività, parte e partecipe della vita.

La superficie specchiante include il 'presente' e continuamente attende il futuro; in un solo punto è cieca ed insensibile, là dove è fissata la silhouette della persona in fotografia, immagine del passato che assiste al presente e aspetta il futuro. Un ulteriore passo è dato da 'Oggetti in meno' (1966), 'le mie cose di oggi non rappresentano sono'; l'occhio dell'artista è sempre più puntato sull'uomo e sul mondo che lo circonda, sugli oggetti che attraversano la sua mente (lo specchio ora è l'artista stesso) e la sua esperienza; sono gli oggetti che restano, 'frammenti' di immagini e azioni. L'arte si identifica ora con la realtà, con i suoi oggetti, infrange il limite della cornice del quadro, varca la soglia dello specchio, l'arte si fa oggetto, l'oggetto del pensiero, l'oggetto quotidiano. Dopo la disseminazione degli 'oggetti in meno' e il positivo tentativo di organizzare gli oggetti nello spazio delle Stanze (1975), 'contenitori di tempo', lo specchio e la figura si separano: lo specchio viene tagliato, si moltiplica per specchiare sé stesso; la figura si monumentalizza.

Negli anni'80 Pistoletto è scultore, ma non è un ritorno all'arte classica: le sue gigantesche sculture, abbozzi monumentali in marmo, sono rassegnate alla propria inerzia, all'isolamento, sono anch'esse 'frammenti' isolati. Frammenti, uniche 'risposte' possibili per una idea di realtà come molteplicità, accidentalità, rinnovamento continuo.

Immagine: Michelangelo Pistoletto - Venere degli stracci, 1968, collezione dell'artista

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