Museo nazionale delle arti del XXI secolo - MAXXI
Roma
via Guido Reni, 4a
06 3210181 FAX 06 32101829
WEB
Federica Cellini
dal 13/1/2015 al 20/1/2015
mar-merc-giov-ven-dom 11-19, sab 11-22

Segnalato da

Fabrizio Broccoletti



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Federica Cellini



 
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13/1/2015

Federica Cellini

Museo nazionale delle arti del XXI secolo - MAXXI, Roma

Draunara. L'installazione, allestita all'interno di un container, crea un ambiente immersivo dove solo avvicinandosi e' possibile scorgere gli scatti fotografici che ritraggono i migranti al giorno del loro arrivo a Lampedusa e ascoltare i suoni realizzati in collaborazione con Aleksander Protic.


comunicato stampa

"Ogni giorno sulle coste di Lampedusa si riversano a migliaia uomini assetati, stanchi, impauriti che – disperati – hanno lasciato la loro terra. Ammassati su piccole imbarcazioni di legno, schiacciati l’uno contro l’altro, approdano smarriti dopo giorni in mare sospesi tra la vita e la morte. Gli sbarchi vanno avanti per ore, per giorni, creando un imponente flusso dorato che stordisce e confonde l’isola siciliana."

Il lavoro di Federica Cellini è un’installazione basata su due livelli narrativi: gli scatti fotografici del giorno dell’arrivo dei migranti e i suoni realizzati in collaborazione con Aleksander Protic, sound designer che ha lavorato con il regista serbo Emir Kusturica.
I suoni raccontano la storia del viaggio dei migranti dal centro Africa ai camion roventi lanciati nel deserto, fino all’arrivo in Libia, dove spesso vengono detenuti mesi, a volte anni, in attesa di raggiungere il “carico umano” sufficiente a far partire un’altra barca. E poi la traversata del Mediterraneo, fino allo sbarco – per chi è sopravvissuto – nella piccola isola di Lampedusa.

L’installazione è allestita in un container buio con dei piccolissimi fori a parete: solo avvicinandosi è possibile scorgere le immagini retroilluminate e ascoltare l’audio. Come in una sorta di via crucis con differenti fermate che abbinano audio e immagini, i visitatori possono avvicinarsi a questo viaggio.
Gli scatti ricordano i vue d’optique: stampe popolari nell’Europa del XVIII secolo, poste in un particolare cassone di legno e offerte alla visione tramite dei fori, a volte dotati di lenti d’ingrandimento. Queste stampe erano spesso illuminate dal retro del cassone e accompagnate da racconti e descrizioni ricche di suggestioni.

Prodotta a Belgrado, l’installazione della giornalista e regista romana è stata presentata per la prima volta nel 2013 al Mikser Festival in Serbia e successivamente al Museo di Arte Contemporanea Castello di Rivoli.

Immagine: Uno scatto fotografico di Federica Cellini

Ufficio Stampa
Fabrizio Broccoletti, E-mail: press@fabriziobroccoletti.com

Inaugurazione 14 gennaio alle 19.30

Museo nazionale delle arti del XXI secolo - MAXXI
via Guido Reni, 4a - Roma (piazza del MAXXI)
mar-merc-giov-ven-dom 11-19, sab 11-22
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