Associazione Culturale Satura
Genova
piazza Stella, 5/1
010 2468284 FAX 010 6046652
WEB
Cinque mostre
dal 16/1/2015 al 27/1/2015
mar-sab 15:30-19
010 2468284

Segnalato da

SATURA art gallery




 
calendario eventi  :: 




16/1/2015

Cinque mostre

Associazione Culturale Satura, Genova

Antonello Arena presenta le vie delle citta' in' Metropoli. I dipinti di Domenica Laurenzana spaziano dalle tonalita' ai colori monocromi. Maryna Sakalouskaya indaga il mondo pittorico; Marco Altavilla si concentra sul segno; Elsa Morando trasmette un senso di fiaba nei suoi lavori.


comunicato stampa

METROPOLI
mostra personale di Antonello Arena
a cura di Flavia Motolese

S’inaugura sabato 17 gennaio 2015 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “Metropoli” di Antonello Arena a cura di Flavia Motolese. La mostra resterà aperta fino al 28 gennaio 2015 con orario 15:30 – 19:00 dal martedì al sabato.

L'identità a stelle e strisce campeggia nei particolari, nello skyline dei grattacieli e nelle bandiere che sventolano dall'alto costellando le strade percorse da un traffico indistinto di auto e pedoni, su chilometri di asfalto coperti di neve, bagnati dalla pioggia, investiti dalla luce crepuscolare o da luci elettriche sparse in ogni dove. Habitat d'oltreoceano in cui lo sguardo acceso e immediato di Antonello Arena è sensibile e preciso, perfettamente equilibrato tra costruzione fotografica e affermazione pittorica, per un artista calato con incisività psico-emotiva nell'inconfondibile sviluppo urbano degli edifici adibiti a cifra caratteriale, tra finestre illuminate tratto a tratto e insegne che fulminano il buio notturno contrassegnando l’anima delle grandi metropoli statunitensi, come New York e San Francisco.
Una città definita-mai finita, realtà di un concetto in costante evoluzione, idea appartenente alla poetica dell’artista stesso che confina nella “quasi immaterialità” delle sue immagini non del tutto rapprese, e men che meno materiali, raffigurazioni di un’atmosfera o dell’impressione di un luogo piuttosto che materializzazione di esso. Se da una parte, infatti, Arena sa eccellere, esponendosi in un certo tipo di manipolazione/conversione pittorica con maestria quasi fotografica di ispirazione iperrealista, dall’altra prevale una volontà interpretativa che suggerisce gli elementi mediante una pittura istintiva e libera, che si distacchi da ogni definizione “da cartolina”. La scelta, operata in alcune opere, di prediligere la bicromia deriva proprio dalla volontà dell’artista di rendere più evidente il filtro meditativo di cui sono cariche le immagini: le vie delle città vengono indagate per raccontare la complessità prospettica della vita e del paesaggio quotidiano. Un resoconto visivo rigorosamente contemporaneo, reso lirico dal raffinato senso estetico di Antonello Arena.

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TRA IL SEGNO EVIDENTE E IL SEGNO NASCOSTO
mostra personale di Domenica Laurenzana
a cura di Sandro Ricaldone

La mostra “Tra il segno evidente e il segno nascosto” di Domenica Laurenzana a cura di Sandro Ricaldone. La mostra resterà aperta fino al 28 gennaio 2015 con orario 15:30 – 19:00 dal martedì al sabato.

La pittura comincia dall’atto del dipingere e non da un’idea della pittura. Fare credito alle forze subcoscienti di cui l’uomo è il luogo. Tentativo: dare vita al colore, spersonalizzare la forma. Jean Degottex

Intrapreso sotto il segno di una accentuata emotività luministica, che – se pure in termini di matura astrazione – si mostrava contiguo ad una sorta di naturalismo atmosferico, il percorso di Domenica Laurenzana è venuto evolvendo, nell’arco di un ventennio, verso problematiche che attengono all’ordine combinato della monocromia e del segno. Alle tele del primo periodo, pulsanti nell’alternarsi di corpose velature impresse a mano e di sfumati intangibili, nel concatenarsi di mutevoli tonalità di colore, si sono avvicendate dapprima campiture più dense, prossime ad una monocromia appena scalfita da larvali resistenze verso un clima di purezza quintessenziale, e - sul finire dello scorso decennio - prove di affrancazione del segno, spiegato in movimenti circonvoluti, in bianco e nero, contraddistinti da una marcata spontaneità. In questi lavori - alcuni dei quali, di fattura recentissima, sono presenti nella mostra allestita negli spazi di Satura – l’accostamento, o per meglio dire, la fusione di ritmo e caos induce a evocare l’“ornamento esploso” dove fluisce “più impetuoso il fiume del nostro creare”, di cui parla Ernst Bloch nello Spirito dell’Utopia. Arabeschi sui generis, labirinti costruiti su un dinamismo vorticoso, in un coinvolgimento fisico immediato e totale, queste tele sono teatro di un’apoteosi del segno. In apparente antitesi, al loro impeto gestuale si sovrappone, in un altro gruppo di opere coeve, la quinta del colore, blu, rosso, giallo, che si stende in superficie a coprire l’esuberanza dei gesti, di cui l’occhio può cogliere soltanto le ombre. Dal furore sinuoso della scia alla quiete silente del monocromo, si potrebbe congetturare. Ma si tratta di una quiete che internamente ribolle, che sotterraneamente si muove, che si regge su una rete di gangli in tensione. E infine, nell’ultimo dipinto di questo nuovo ciclo, il versante dinamico del segno e l’uniformità del colore si congiungono, assorbendosi reciprocamente, in un arazzo mobile, animato da un pulsare attutito e cangiante, in un discorso fitto, continuo, della pittura nella pittura. Il tragitto dai “miraggi dall’aspetto caotico” (secondo la felice espressione di un antico maestro, Waldemar George) si attesta così, oggi, ad un nuovo livello della spirale creativa, all’altezza dell’instabile vibrazione che si applica a trascrivere la “folla di cose” che è materia della vita.

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IN SEARCH OF DESTINY
mostra personale di Maryna Sakalouskaya
a cura di Mario Napoli

La mostra “In search of destiny” di Maryna Sakalouskaya a cura di Mario Napoli. La mostra resterà aperta fino al 28 gennaio 2015 con orario 15:30 – 19:00 dal martedì al sabato.


L’artista bielorussa Maryna Sakalouskaya sta cercando il proprio Destino; e lo fa principalmente attraverso le variazioni del linguaggio pittorico: sfumando dai tratti icastici delle figure femminili all’astrazione quasi totale dei fiori geometrici e frattali cromatici esplosi. La distanza tra i due estremi è solo apparente, e nel mezzo troviamo un delicato passaggio nel mondo onirico dell’invenzione narrativa, in cui gli accenti sono accesi e fantastici e potrebbero richiamare le navi di Joseph Mallord William Turner e i giganti di Goya, ma anche gli scioglimenti lisergici dei colori chimici e le forme dirette delle linee editoriali fantasy. Le tonalità sono progressivamente sottratte, o viceversa saturate fino al limite e la suddivisione lineare è scandita come in una melodia visiva dal gusto classico. In ogni caso, la figura sembra assorbire completamente la superficie per accentuarne i contrasti, in modo da determinare di volta in volta il fulcro armonico della composizione. L’esteriorità è descritta dalla dimensione puramente arbitraria del sogno e del viaggio che rendono possibile la quiescenza di un’alterità aliena. Così, la complessità è riportata allo stato primordiale e animale della donna, con un’energia generativa che va dalla nascita / creazione cellulare alla mitopoiesi della civiltà, primo anello e sintesi finale del percorso. In qualsiasi declinazione del discorso soggettivo, il punto nevralgico resta sempre e comunque il Sé che fronteggia la realtà, uscendo da essa per trasformarsi in divinità solare o amazzone guerriera. È una proiezione infinitamente psicanalitica dell’intimità individuale che traduce ogni aspetto della vita e della percezione: il corpo irradia il colore, ritmo e tutti gli elementi (persino quelli geografici) che delimitano lo spazio esistenziale. In questo universo ego-sintonico. (Testo critico di Elena Colombo)

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PUNTI DI ROTTURA
mostra personale di Marco Altavilla
a cura di Marta Marin

La mostra “Punti di rottura” di Marco Altavilla a cura di Marta Marin. La mostra resterà aperta fino al 28 gennaio 2015 con orario 15:30 – 19:00 dal martedì al sabato.

È il gesto fluido e veloce la cifra stilistica dell’ultima produzione di Marco Altavilla. La ricerca dell’espressività nel segno come sintesi del procedimento creativo in cui confluiscono razionalità, inconscio e istinto. Le tonalità naturali delle terre, l’alternarsi di bianchi e neri predominano in opere nelle quali si avverte un’inclinazione introspettiva. La dialettica ricorrente tra i due non colori è la conseguenza della riduzione all'essenziale, del riferimento agli opposti che si richiamano e si avvicendano continuamente. Una pittura gestuale che rompe i ritmi compositivi e che, attraverso la stesura del colore, rivela la velocità esecutiva. Un’urgenza espressiva che si articola in linee e forme con qualità quasi grafiche. Le superfici suggeriscono nel loro scomporsi, più che ordinarsi, un effetto di spazio mutevole e discontinuo, percorso da tensioni sotterranee. I riferimenti figurativi ancora riconoscibili tendono a scomparire o a ridursi al minimo mentre diventano predominanti i nuclei di aggregazioni cromatiche e contrappunti tonali.
I valori della pittura di Altavilla sono quelli informali: ogni struttura precostituita e la riproduzione analitica della realtà sono abolite in favore di un’astrazione che raffiguri l’essenza del dato oggettivo mediato dall’interpretazione soggettiva dell’individuo. Dinamiche articolazioni spaziali, in cui si dispongono elementi coloristici significanti e linee forti che sembrano proiettarsi oltre i limiti della tela, rompendo gli equilibri formali tradizionali. Una sintesi marcata giocata sul dualismo tra la stratificazione del colore e delle forme e poi l’opposto, la sottrazione e la cancellazione di queste ultime, in un processo in grado di infondere nella materia il sentimento dell’esistenza, più che una sua riproduzione descrittiva. (Testo critico di Flavia Motolese)

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I COLORI NATURALI DELLA TERRA
mostra personale di Elsa Morando
a cura di Elena Colombo

La mostra “I colori naturali della terra” di Elsa Morando a cura di Elena Colombo. La mostra resterà aperta fino al 28 gennaio 2015 con orario 15:30 – 19:00 dal martedì al sabato.

Elsa Morando è un’artista completa che, nella plasticità del tuttotondo, trasmette l’emozione della fiaba, traendo spunto da influenze disparate, eppure sorprendentemente coese. Qui, la grande varietà di materiali e di tecniche crea un corpus narrativo unico che va dalle ceramiche precolombiane alle favole di Andersen. È il liberty del segno che incontra l’estetica pop di anime e manga, in un percorso in cui la sperimentazione è un modo per avvicinarsi alla terra e riscoprire le radici culturali dell’artigianato come arte. Il rapporto stretto tra autore e creazione è il senso di una passione fatta di gesti e di abbracci. Sono tutte le possibili declinazioni del mito che diventa leggenda o semplice immagine che prende forma lentamente nella mente, girando come su un tornio o restando impressa a fuoco sul fondo della coscienza. Tratti infantili e volti leggeri che guardano lontano: il viaggio, o piuttosto l’attesa sono l’essenza di questi lavori. Gli episodi delle saghe potevano essere cantati separatamente o inanellati in una sequenza: nessun uomo è un isola e nessuna idea si alimenta se alienata dal contesto. Ciascuna unità ha una vita autonoma ma dialoga con le altre. Si hanno quindi diversi piani di lettura: innanzitutto la visione soggettiva dell’osservatore, generata dal background personale e collettivo, e poi la scomposizione e ricombinazione dei motivi che, risultando da molteplici incastri, non sono mai lineari. Le case hanno forme arrotondate e oniriche che richiamano certe illustrazioni di Pankoff, il mondo di David Petersen o forse le architetture fantastiche di Antoni Gaudí (le torrette del Parco Güell, che non ti aspetteresti di vedere concretizzate nello spazio tridimensionale). Figure e forme nascono con una spontaneità primordiale; ed è quest’apparente ingenuità a restituire la sensazione di un antico racconto iconografico che parla alla parte più profonda del’individuo sociale riportando a galla gli elementi fanciulleschi dell’immaginario.

Inaugurazione 17 gennaio 2015 ore 17:00

Associazione Culturale Satura
piazza Stella, 5/1 - Genova Liguria Italia
Orari: da martedì a sabato ore 15:30 – 19:00
Ingresso libero

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