Gallerie dell'Accademia
Venezia
Campo della Carita', 1050 (Dorsoduro)
041 5222247, 041 5200345
WEB
Disegni francesi
dal 19/3/2004 al 20/6/2004
WEB
Segnalato da

Ufficio Stampa Electa




 
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19/3/2004

Disegni francesi

Gallerie dell'Accademia, Venezia

dal Gabinetto di Disegni e Stampe delle Gallerie dell'Accademia. La catalogazione dei disegni francesi comprende circa trenta fogli, molti di grande qualita' e per la maggior parte mai esposti prima d'ora al pubblico, scientificamente selezionati e studiati da Pierre Rosenberg.


comunicato stampa

dal Gabinetto di Disegni e Stampe delle Gallerie dell'Accademia
Venezia, Gallerie dell'Accademia, Sala XXIII

L'attività espositiva delle Gallerie dell'Accademia di Venezia propone dal 20 marzo al 20 giugno 2004 una mostra a cura di Pierre Rosenberg, già direttore del Louvre, dedicata ai disegni francesi dei secoli XVII e XVIII, nell'elegante cornice della chiesa della Carità delle Gallerie dell'Accademia (sala XXIII).
Prosegue così la sistematica catalogazione scientifica, secondo il criterio della suddivisione per scuole, della collezione permanente di grafica del Gabinetto dei Disegni e Stampe delle Gallerie dell'Accademia (appartenuta al pittore e collezionista milanese Giuseppe Bossi ed entrata a far parte del patrimonio dell'Accademia nel 1822), iniziata nel 1982 e che con questa tappa dà vita all'undicesimo volume della collana dei cataloghi dei disegni antichi (Electa), dotato di un esauriente apparato illustrativo di documentazione e di confronto, grazie agli approfonditi studi dell'autore. La catalogazione dei disegni francesi comprende circa trenta fogli, molti di grande qualità e per la maggior parte mai esposti prima d'ora al pubblico, scientificamente selezionati e studiati da Pierre Rosenberg. Tra le scoperte particolare interesse rappresenta uno dei quattro fogli preparatori per il frontone di una facciata del padiglione centrale di Marly ad opera di Charles Le Brun e quattro disegni di François-Xavier Fabre che provengono da un unico carnet smembrato dall'artista. Rosenberg ha anche rivisitato alcune delle precedenti attribuzioni e ne ha confermate molte altre, tra cui il prezioso disegno di Claude Lorrain con la Veduta di Delfi col tempio di Apollo, studio preparatorio per il dipinto del medesimo soggetto, oggi nella collezione Doria Pamphilj di Roma. Accanto a queste opere la mostra esporrà fogli di importanti artisti quali Nicolas Poussin, Ludovico Dorigny, Raymond la Fage, Claude-Joseph Vernet e Charles Alphonse Dufresnoy. Come affermano Giovanna Nepi Scirè, Soprintendente Speciale per il Polo Museale Veneziano, e Annalisa Perissa Torrini, Direttore del Gabinetto dei Disegni e Stampe delle Gallerie dell'Accademia la mostra espone un nucleo di disegni esiguo ma prestigioso, un ulteriore contributo alla valorizzazione dello straordinario patrimonio grafico delle Gallerie dell'Accademia. Tutti i fogli sono stati restaurati da Loretta Salvador che presenta in catalogo una dettagliata relazione di restauro.
L'amore degli artisti e dei visitatori francesi per Venezia è noto, tuttavia le testimonianze rimaste in città sono pochissime; rivalutare quindi un fondo di disegni francesi, di gran qualità, come quello di questa mostra, significa apportare a Venezia un'ulteriore integrazione alla conoscenza ed all'approfondimento della cultura artistica internazionale.
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A proposito dei disegni francesi delle collezioni delle Gallerie dell'Accademia
Pierre Rosenberg

I visitatori della chiesa di San Pantalon o della Fondazione Levi in Palazzo Giustinian Lolin possono ammirarvi l'immensa tela di Louis Chéron (ca. 1660-1725), raffigurante La probatica piscina o le belle composizioni mitologiche di Jean Raoux (1677-1734), e sono convinti che potranno identificare i relativi disegni preparatori nelle collezioni delle Gallerie dell'Accademia. Ignorano evidentemente che l'insieme dei disegni è composto soprattutto da opere lombarde.
In effetti, come Giovanna Nepi Sciré ha ricostruito studiando nei dettagli la storia della collezione dei disegni, il nucleo principale del fondo grafico delle Gallerie proviene dalla raccolta di Giuseppe Bossi (1777-1815), costituita in larga misura a Milano. Pittore di merito, critico d'arte affatto trascurabile, giustamente stimato per il suo impegnativo lavoro su Leonardo da Vinci, Giuseppe Bossi giocò, durante l'Impero, un ruolo chiave nella vita artistica della città. Fu segretario tra l'altro dell'Accademia di Belle Arti di Milano, all'epoca in cui veniva costituita l'annessa Pinacoteca di Brera e si stabilivano le fondamenta delle istituzioni culturali cittadine che ancor oggi sussistono nelle loro linee fondamentali.
Le circostanze dell'acquisto della collezione di Giuseppe Bossi per l'Accademia sono ben note.
Ricordiamo solamente che grazie a un apporto di 28.000 lire, erogato dall'imperatore d'Austria Francesco I, Venezia poté acquisire dall'abate Luigi Celotti, che ne era entrato in possesso nel 1818, il gruppo più cospicuo di fogli collezionati dal Bossi durante gran parte della sua esistenza e contenuti in vari album tra cui l'album A con fogli di scuola tedesca, francese e fiamminga. Se le vicende della fondazione del gabinetto grafico delle Gallerie dell'Accademia sono state studiate, poco si sa ancora sulle modalità della formazione della collezione Bossi.
Scorrendo gli Scritti sulle arti dello stesso Bossi, pubblicati nel 1982 da Roberto Ciardi, veniamo a sapere, per esempio, le circostanze in cui Bossi acquistò a Napoli, il 10 agosto 1810, per 70 ducati, quello che è probabilmente il più importante e il più emozionante foglio francese della collezione, la Veduta di Delfi col tempio di Apollo di Claude Gellée, ossia Claude Lorrain (cat. n. 14), uno splendido studio preparatorio per il dipinto dal medesimo soggetto, capolavoro della collezione Doria Pamphilj di Roma.
Sappiamo anche, grazie all'esemplare lavoro di Simonetta Prosperi Valenti Rodinò (1989 e 2001), come un quaderno di disegni, da cui proviene un folto gruppo di fogli che noi proponiamo in questo catalogo, riunito da padre Sebastiano Resta (1635-1714) per Venanzio De Pagave, si ritrovi nella collezione di Bossi. I disegni di questo quaderno, oggi smembrato, ma che si è tentato di ricostruire fotograficamente, sono stati annotati dal Resta con una grafia assolutamente riconoscibile. Di grande interesse sono le attribuzioni proposte dall'illustre abate. La loro “generosità”, che Genevieve Warwick, nel corso soprattutto del 2000, e Simonetta Prosperi Valenti Rodinò avevano già segnalato, non è più un segreto. Essa viene confermata anche per quanto riguarda il fondo veneziano, cosicché dei numerosi fogli assegnati a Poussin (ne abbiamo steso la lista in questo catalogo con accanto le attuali attribuzioni), uno solo, crediamo, e su un solo lato (cat. n. 3 verso), appartiene all'artista.
Benché la raccolta dei disegni francesi delle Gallerie si presenti poco numerosa, è tutt'altro che disprezzabile per la sua qualità.
Il foglio considerato un tempo di Delaune (cat. n. 1), nome che ulteriori ricerche potranno o no confermare, e quello ritenuto di Lallemant (cat. n. 2), vicino al Bellange e curiosamente precursore dell'arte di Georges de la Tour, benché non abbiano ancora rivelato tutti i loro segreti, sono affascinanti.
Il disegnatore Charles-Alphonse Dufresnoy (cat. nn. 5-9) non può ormai che essere studiato a Venezia, il che appare coerente se si considera l'amore del compagno romano di Pierre Mignard per gli artisti della Serenissima.
Abbiamo proposto, non senza qualche esitazione e con una certa audacia, di restituire due fogli a Jacques Blanchard (cat. nn. 11-12), amante incondizionato degli artisti veneziani, e soprattutto di Tiziano.
Una delle scoperte di cui siamo particolarmente fieri è il disegno di Charles Le Brun (cat. n. 20), studio preparatorio per il frontone di una facciata del padiglione centrale di Marly (uno è conservato al Louvre, un altro al museo delle arti decorative di Lione, il quarto risulta disperso).
Altri meritano ancora d'essere citati: Michel Corneille padre (?) e Michel Corneille il Giovane (cat. nn. 18-21), La Fage (cat. nn. 23-25), anche se non sono le loro migliori espressioni.
E se si può rimpiangere l'assenza di opere grafiche del diciottesimo secolo ad eccezione di un bello studio di alberi di Joseph Vernet (cat. n. 26) l'elenco si conclude comunque con quattro disegni (cat. nn. 27-30) di François-Xavier Fabre (1766-1837), che provengono senza alcun dubbio da un unico carnet smembrato dell'artista. Fabre visse gran parte della sua vita a Firenze, al seguito della contessa d'Albany e di Vittorio Alfieri, dai quali erediterà, per la fortuna del museo della sua città natale – Montpellier – che infatti reca il suo nome.
Qualcuno sarà sorpreso di certe nostre scelte: perché includere Ludovico Dorigny (cat. n. 22), che a dispetto del padre Michel e del nonno Simon Vouet (1590-1642), nonostante il titolo della bella esposizione che gli è stata recentemente dedicata a Verona, Louis Dorigny (1654-1742): un pittore della corte francese a Verona, resta un artista essenzialmente italiano, dal momento che abbiamo scartato Valentin Lefèvre (1637-1677) e Humbert de Superville (1770-1849), che tra l'altro non sono francesi. Il primo, cui Ugo Ruggeri ha consacrato nel 2001 un'eccellente monografia, è originario di Bruxelles, mentre il secondo – ricordiamo la bella mostra organizzata alle Gallerie dell'Accademia da Annalisa Perissa Torrini – è nato a l'Aia.
Certamente mi dispiace che alcuni artisti a cui ho consacrato anni della mia esistenza e che hanno soggiornato a lungo in Italia, e in particolare a Venezia, siano assenti da queste collezioni: Boucher, Fragonard o David, e ancora Dandré-Bardon o Peyron. Ricordo che Watteau, un'altra delle mie passioni, è senza dubbio il più veneziano dei pittori francesi.
Non posso non rammentare con tristezza quel 2 luglio del 1772, data del suicidio, avvenuto proprio a Venezia, dell'unico figlio di Jean-Siméon Chardin, il pittore che amo di più. E nemmeno ho dimenticato che alcuni dei miei predecessori alla direzione del Louvre, e il più famoso i quali, Dominique-Vivant Denon (1747-1826), egli stesso incisore di talento, hanno trascorso gli anni più proficui della loro vita avventurosa proprio a Venezia. Questi esempi prestigiosi mi hanno guidato nella redazione delle schede dei disegni di personalità tanto varie e poliedriche, che il caso ha voluto riunire nella più bella città del mondo.

Curatore Pierre Rosenberg

Periodo 20 marzo – 20 giugno 2004

Orari 8.15-14.00 il lunedì
8.15-19.15 da martedì a domenica
(la biglietteria chiude un'ora prima)

Ingresso euro 6.50 intero, euro 3.25 ridotto (comprensivo delle Gallerie dell'Accademia)

Informazioni e prenotazioni 041/5200345

Ufficio Mostre Sandra Rossi, Roberto Fontanari

Laboratorio di restauro Loretta Salvador

Allestimento Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Veneziano e Barbara Accordi

Redazione grafica Paolo Fuga

Illuminazione Riccardo Campion

Organizzazione Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Veneziano
con il coordinamento di Giovanna Nepi Scirè e Annalisa Perissa Torrini

Servizi di accoglienza Assistenti tecnici museali

Catalogo Electa

Ufficio stampa Electa: Enrica Steffenini, tel. 02 21563433, fax 02 21563314

Comunicazione Ufficio stampa Electa, Enrica Steffenini, tel. 02 21563433, fax 02 21563314

Sede Venezia, Gallerie dell'Accademia, sala XXIII, Campo della Carità, Dorsoduro 1050 (Trasp. pubblici: ACTV linee 1 e 82)

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