Spettacolo teatrale
Un intenso, scavato Mariano Rigillo e una struggente Anna Teresa Rossini sono gli interpreti principali di Erano tutti miei figli di Arthur Miller per la regia di Giuseppe Dipasquale. Rigirando il coltello nelle piaghe della societa' americana del secondo dopoguerra, l'autore denuncia attraverso una vicenda emblematica e sempre drammaticamente attuale di spregiudicatezza e corruzione lo sgretolamento dei suoi ideali fondanti: famiglia, successo, denaro. Pubblicato nel 1947, Erano tutti miei figli e' il primo grande successo teatrale di Miller, titolo di svolta della carriera dello scrittore che precede di due anni il noto 'Morte di un commesso viaggiatore'. Il dramma e' incentrato sulla figura dell'imprenditore Joe Keller che, durante il conflitto, non ha esitato a trarre lauti profitti dalla vendita di pezzi difettosi destinati all'aeronautica militare: una colpa gravissima, costata la vita a ben ventuno piloti. Keller riesce a farla franca, solo il socio finisce in galera. Intanto la sua famiglia fa i conti da tre anni con il dramma della scomparsa in guerra di un figlio mai piu' ritrovato. Mentre la madre e' chiusa nell'illusione che il primogenito tornera', sara' la giovane fidanzata - di cui e' ora innamorato il fratello del disperso - a far emergere le contraddizioni nella vicenda e a svelare i misfatti e le verita' abilmente celate dal cinico industriale.