Sartoria Teatrale Fiorentina
Firenze
piazza Duomo, 2
FAX 055 292310
WEB
Dialoghi spuri in 4 atti
dal 6/3/2015 al 6/3/2015
ore 17.30

Segnalato da

Chiara Giorgetti




 
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6/3/2015

Dialoghi spuri in 4 atti

Sartoria Teatrale Fiorentina, Firenze

Atto I: finzione, ossessione, silenzio. Un focus sull'aspetto della comunicazione verbale e sulle modalita' comportamentali dell'uomo. Opere di Massimo Arduini, Alberto D'Amico e Delio Gennai.


comunicato stampa

Alcune stanze della Sartoria Teatrale Fiorentina di Massimo Poli si aprono nuovamente al pubblico dei visitatori dopo l’esperienza della mostra Pereživànie (il lavoro dell’artista su se stesso). Il nuovo progetto denominato Dialoghi spuri in 4 atti intende portare avanti l’esperienza precedente ponendo l’attenzione sull’aspetto della comunicazione verbale, sulle caratteristiche psichiche e sulle modalità comportamentali dell’uomo.

Chiara Giorgetti ha invitato alcuni artisti, diversi per formazione, a mettersi alla prova con gli spazi della sartoria teatrale e con i metodi a loro più congeniali in un gioco delle parti in cui ciascuno diventa protagonista e “autore” di una stanza. L’idea è quella di suscitare nello spettatore la sensazione di avere davanti a sé il mondo intimo e personale dell’autore, una stanza emotiva che ha probabilmente tratti comuni con quella stessa stanza in cui lui stesso è rinchiuso, una 'stanza dell'oppressione' di pinteriana memoria ma che al contempo è stanza delle meraviglie, dell’ascolto, della comunicazione e/o dell’incomunicabilità.

Il primo appuntamento è con gli artisti Massimo Arduini, Alberto D’Amico e Delio Gennai.Massimo Arduini presenta Vestiti animati (quasi un reality) un esperimento/messa in scena in cui i visitatori della mostra saranno invitati ad indossare alcuni abiti della sartoria e a farsi ritrarre di fronte all’obbiettivo fotografico dell’artista. L’operazione ricalca la procedura di En-travesti, realizzato per Perezivanie e di cui sarà possibile vedere la versione dell’animazione video realizzata nel 2014, attraverso forme cosiddette di spontaneità, mediate e veicolate da Arduini. Una metafora dell’ovvietà relazionale, mediatica, che sembra pretendere un riscatto visivo e quasi redentorio, ma anche un gioco di ruoli dove l’azione ripercorre avanguardisticamente la pratica artistica fino al mero e semplice gusto edonistico di farsi ritrarre e di abbigliarsi.

Per Alberto D’Amico è l’ossessione verso i supereroi e l’attrattiva sessuale emanata dai loro costumi “disegnati addosso” e realizzati in stoffe superaderenti, a fornire il pretesto per le tre opere presentate. Una passione coltivata fin da bambino quando immerso nella lettura dei fumetti trascorreva ore nel mondo segreto della sua cameretta, desideroso poi di ritrovare nella realtà quei simboli e colori. La richiesta di disegnare bozzetti fatta a diversi costumisti per la realizzazione del video, coincide con il tentativo di rievocare il rapporto conflittuale con la madre, a cui D’Amico chiedeva insistentemente di disegnare i costumi dei suoi eroi preferiti. Vi sono poi due stendardi che uniscono gli elementi formali e cromatici dell’araldica e l’idea della religione e un costume da Supergirl lavorato a maglia e realizzato per una bambina, la figlia, ideale trasmissione ereditaria di una passione-ossessione.

I lavori presentati da Delio Gennai con la loro presenza/assenza, trasparenza e opacità, luce e ombra sembrano fare da contraltari alla odierna civiltà tecnologica. La ricerca di Gennai colpisce infatti per la cura attenta e raffinata nella lavorazione di materiali dalla trama rada che consentono effetti di parziale trasparenza, un fare che rimanda ad un percorso interiore segnato dalla sobrietà, dall’esigenza di silenzio, di pause espressive e di riflessione. Libri illeggibili, impalpabili segni/simboli che con il proprio biancore suggeriscono un’esigenza di contemplazione in spazi ascetici e solitari.

Sabato 7 Marzo dalle 17.30

Sartoria Teatrale Fiorentina
piazza Duomo, 2 Firenze
ingresso libero

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dal 6/3/2015 al 6/3/2015

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