L'Assessorato alla Cultura di Brisighella e il Circolo degli Artisti di Faenza presentano un evento artistico di installazione ambientale che ha come protagonisti l'artista giapponese NAGASAWA e l'antico paese di Brisighella, vicino a Ravenna. "Il dovere di ogni artista è di rispettare il luogo dove interviene, non disturbando la gente e il territorio". Questo pensiero anima l'intervento installativo che Hidetoshi Nagasawa ha creato nell'antico paese di Brisighella, a una decina di chilometri da Faenza.
L'Assessorato alla Cultura di Brisighella e il Circolo degli Artisti di
Faenza presentano un evento artistico di installazione ambientale che ha
come protagonisti l'artista giapponese NAGASAWA e l'antico paese di
Brisighella, vicino a Ravenna.
"Il dovere di ogni artista è di rispettare il luogo dove interviene, non
disturbando la gente e il territorio". Questo pensiero anima l'intervento
installativo che Hidetoshi Nagasawa ha creato nell'antico paese di
Brisighella, a una decina di chilometri da Faenza. Tre opere che si
inseriscono armoniosamente per vie e spazi di questo splendido borgo
medioevale. Lavori nati da sopralluoghi dell'artista giapponese, dalle
emozioni che hanno suscitato in lui materiali e atmosfere di Brisighella,
mescolate a un vissuto personale che fonde cultura orientale e occidentale.
Si arriva in paese e si lascia la macchina, per iniziare una passeggiata
alla scoperta degli interventi di Nagasawa, collocati in tre luoghi di un
ideale percorso, che inizia dal sagrato della Chiesa di San Francesco. Un
terreno in declivio terrazzato a gradini, su cui l'Artista ha costruito una
teoria di piccole stanze, un labirinto in miniatura di ambienti che
scivolano l'uno nell'altro, con porte ad arco in prospettiva di fuga.
Pareti fatte con blocchi scolpiti a mano di gesso, materiale caratteristico
della zona, ricco di grandi e brillanti cristalli trasparenti, che
riflettono la luce. Un' architettura intitolata "Il Giardino di Ebe", che
assembla passato e presente, spazio abitativo e insieme spirituale, senza
il tetto, con i muri coperti alla sommità da vecchie tavelle di cotto, e in
mezzo il verde-argento delle foglie di un ulivo.
Poi si scende fino alla barocca Cappella del Suffragio, dalla pianta
ottagonale, che accoglie al suo interno "Ombra Verde", titolo ispirato da
una consuetudine linguistica giapponese, che per indicare un nero intenso
usa la formula "Nero come il verde". Quattro barre di ferro lunghe sei
metri, dalla sezione quadrata, che sembrano essere state appena gettate
dall'alto, bloccate nella caduta, con solo quattro punte a terra. Un
incrocio sospeso a mezz'aria, in equilibrio perfetto, aereo e materico al
tempo stesso. Completano l'installazione due grandi piatti di ceramica
smaltata di nero, colmi d'acqua, posti su livelli diversi.
La passeggiata prosegue verso Via degli Asini, antico camminamento coperto
da un tetto in legno a travi; un lungo loggione da un lato addossato a un
palazzo, e dall'altro aperto sull'esterno con sedici lunette. Proprio
nell'intradosso degli archi, Nagasawa ha rivestito con circa quattromila
foglie d'oro lo spazio colpito all'alba dai primi raggi del sole. Sottili e
preziose strisce che riflettono e amplificano ora quella luce. Il titolo
riprende quello del luogo "Via degli Asini".
Il percorso termina nelle sale del Museo "G.Ugonia" in via Porta Gabalo 6,
al cui interno sono mimetizzate cinque sculture storiche dell'Artista,
mescolate a opere e manufatti artistici dal periodo paleocristiano ai primi
del Novecento. "Colonna" del 1972, composta di undici segmenti di marmi
diversi, con i colori che sfumano in una tavolozza cromatica, delineando
una linea mossa, quasi un serpente minerale. Poi il sasso fratturato
composto da pietra e bronzo di "Un'altra metà " del '72, "L'Oro di Ofir" del
'71 con le due forme d'oro purissimo che riproducono l'interno delle mani
chiuse di Nagasawa. Infine "Tegola" del '77 e "Vespero" del '99.
Nella sala-video é invece proiettato un lungo video che assembla diversi
documenti visivi su installazioni di Nagasawa degli ultimi anni, dal
"Giardino di Abeona" a "La casa del poeta".
NAGASAWA, nato in Manciuria da genitori giapponesi, lavora dalla fine
degli anni Sessanta, quando arrivò a Milano dopo un lungo viaggio in
bicicletta nel 1966.
Oggi è un artista di fama internazionale, che ha esposto a Kassel per la
nona edizione di Documenta nel '92, alla Biennale di Venezia con
partecipazioni nel '72, '76, '82, '88 e una personale nel '93 nel
Padiglione Italiano, alla Fondazione Mirò di Palma di Mallorca, al Museo
Mito in Giappone, al PAC di Milano, alla GAM di Bologna, a Villa delle Rose
di Bologna, a Fiumara d'Arte a Messina. Le sue opere sono esposte in
numerose collezioni pubbliche e private internazionali, così come le sue
installazioni permanenti all'aperto.
L'evento proseguirà sino al 6 gennaio.
Informazioni : Circolo degli Artisti 0546/680707
Museo di Brisighella, via Porta Gabalo 6, tel.0546/85777
Ufficio stampa : Olga Gambari 0348/6974561; tel/fax 011/8998855