Galleria Gallerati
Roma
via Apuania, 55
06 44258243
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Daniele Contavalli
dal 10/11/2015 al 6/12/2015
lun-ven 17-19

Segnalato da

Galleria Gallerati




 
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10/11/2015

Daniele Contavalli

Galleria Gallerati, Roma

Spazio perentorio. Un racconto febbrile in continuo divenire, fatto di parole abbozzate, di segni apparentemente indecifrabili e immagini mai definitivamente compiute.


comunicato stampa

a cura di Saveria Colosimo

‘… e poi arriva il punto in cui l’immagine collassa’. (Daniele Contavalli)
“Da qui comincia la narrazione sospesa di Daniele Contavalli. Un racconto febbrile in continuo divenire, fatto di parole abbozzate, di segni apparentemente indecifrabili e immagini mai definitivamente compiute. Margini visivi di luoghi dove l’arte si mostra o dove la natura si cela; sedimenti poetici; orme di parole consunte. Una scrittura muta che non si lascia penetrare, ma che evoca un corrispondente discorso interno alla propria coscienza. Lo scritto nell’opera visiva sottintende la presenza attiva dell’artista in quello spazio, sia come persona che parla il linguaggio dell’inconscio, poiché il messaggio verbale che dialoga con il resto dell’immagine non svolge un ruolo meramente enunciativo, sia come mano che opera. In questa operatività inquieta e dallo spirito indomito si può scorgere non solo l’ideale artistico di continuità e ricerca scrupolosa dell’autore, ma anche il modello di un aspetto del pensiero individualista legato alla contemporaneità: il rifiuto imperativo dell’artista di identificarsi con un paradigma stilistico precostituito.

L’opera di Contavalli, infatti, si evolve nel tempo ed è caratterizzata da un principio di libertà che la rende autonoma. Nel momento in cui l’immagine, in quanto tale, esibisce chiaramente i limiti della propria dimensione spaziale e temporale, Contavalli passa all’azione; non è però una scelta arbitraria, ma una necessità. È così che estende l’atto creativo a una multiforme contaminazione dei generi: poesia, pittura e fotografia coesistono nella stessa opera di figurazione narrativa, dando luogo a un processo di interazione tra le arti, un centro di forza pulsante che spinge verso la totalità. I segni della parola scritta e i segni della pittura prendono posto nello spazio circoscritto dell’immagine fotografica, distinti nel loro rapporto di valori significanti; ciò implica una lettura dell’opera di Contavalli come dialettica costante tra i mezzi dell’arte. Il parallelismo tra parola, segno e immagine fotografica e più specificatamente, tra elemento verbale, gestuale e visivo si compie attraverso diverse fasi che l’autore percorre e scopre solo a poco a poco, poiché è consapevole di poter giungere col tempo, e solo grazie a una coscienziosa concentrazione, alla sintesi dello spazio perentorio. Lo spazio perentorio è la conquista dello spazio del ‘sentire’ e ci mostra attraverso lo svuotamento degli elementi oggettivi e visivi dell’opera, la dimensione intima, totale e profonda in cui l’artista scava, dove il ‘togliere’ significa proprio dare voce alla complessità del lato interiore mai completamente esternato. Uno spazio assoluto in cui la parola diventa un segno silente sempre più scarnificato, la pittura si fa gesto essenziale e la fotografia è un vuotato frammento dell’universale; l’universale artistico di Daniele Contavalli.” (Saveria Colosimo)

Daniele Contavalli è nato a Siena nel 1964, vive e lavora a Roma. Nel 1983 conclude gli studi superiori al III Liceo Artistico di Roma. Nel 1987 si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Ha esposto in numerose mostre collettive e personali presso gallerie e spazi pubblici italiani. Alcune sue opere fanno parte di collezioni private.

Inaugurazione (alla presenza dell’artista): mercoledì 11 novembre ore 19

Galleria Gallerati
via Apuania, 55 – I Roma
Orario: dal lunedì al venerdì: ore 17.00-19.00 / sabato, domenica e fuori orario: su appuntamento

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