Dieffe Arte Contemporanea
Torino
via Porta Palatina, 9
011 4362372 FAX
WEB
Zamfira Facas
dal 19/5/2004 al 20/6/2004

Segnalato da

Angela Soncin



approfondimenti

Zamfira Facas
Olga Gambari



 
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19/5/2004

Zamfira Facas

Dieffe Arte Contemporanea, Torino

Simili a preziosi ipertesti, i suoi lavori danno forma a riflessioni d'artista sulla morte come momento rivelatore e ciclico nella vita umana. La morte come passaggio, come vuoto lasciato per chi rimane, ma anche simbolo della feroce inutilità della guerra, male endemico dell'umanita'.


comunicato stampa

'D'amore, di morte e di altre in/certezze'.
Il secondo appuntamento della rassegna, vede protagonista Zamfira Facas, con il tema 'Di morte'.

Nata a Bucarest (romania) nel 1961, Zamfira Facas crea abiti che sono sculture, opere da indossare e da appendere. Arazzi, mantelle, stole dalla doppia natura, funzionale e contemplativa. Opere da osservare e leggere. Simili a preziosi ipertesti, i suoi lavori danno forma a riflessioni d'artista sulla morte come momento rivelatore e ciclico nella vita umana.
La morte come passaggio, come vuoto lasciato per chi rimane, ma anche simbolo della feroce inutilità della guerra, male endemico dell'umanità.
Un lungo ciclo di lavori si ispira proprio alla dimensione della guerra, pensieri ed emozioni ritagliati, cuciti, abbinati tra impunture, spilli. Libri di stoffa da leggere e scoprire dettaglio dopo dettaglio, dove ogni particolare porta avanti la narrazione.
Ma succede anche che ci siano mantelle che raccontino come le fiabe illustrate dei cantastorie, così come, costumi di scena che però si possono mimetizzare addosso nel flusso della vita quotidiana.
La stoffa grigia per le armi, quella senape come il petrolio, chiodi come croci, filo rosso per il sangue. Come un rosario recitato sottovoce, che partendo da conflitti contemporanei torna indietro fino a raccogliere idealmente la memoria passata e antica, con tutte le vittime e il dolore sparso per conquiste di terre, popoli, potere. C'è a guerra in Iraq, la sposa rimasta già vedova all'altare, la donna afghana, le stragi, le città distrutte dai bombardamenti. Sembra il ritornello di una filastrocca triste e senza tempo, dove c'è sempre qualcuno che va in guerra e non torna più, figlio o marito.

Inaugurazione 20 maggio 2004 ore 18,30

Mostra a cura di Olga Gambari.

Orario: martedì e giovedì 11,30-15 mercoledì, venerdì e sabato 16-19,30

Galleria DIEFFE
Via Porta Palatina 9, Torino

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