Palazzo Zabarella
Padova
via San Francesco, 27
049 8756063 FAX 049 8752959
WEB
Guercino e Mengs
dal 6/10/2000 al 28/1/2001

Segnalato da

Studio Esseci




 
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6/10/2000

Guercino e Mengs

Palazzo Zabarella, Padova

La mostra approfondisce l'indagine che Palazzo Zabarella, a quattro mani con la Soprintendenza ai Beni Artistici di Roma, sta compiendo sul Seicento. Su questo filone, il Palazzo ha già proposto le rassegne su Caravaggio ed i Caravaggeschi e su Gian Lorenzo Bernini.


comunicato stampa

Palazzo Zabarella affronta la stagione espositiva 2000-2001 all'insegna delle mostre di grande qualità e delle coproduzioni che vedono la Fondazione culturale padovana partner dei Musei di Roma e della Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda. Entrambe queste importanti istituzioni accoglieranno, infatti, in seconda sede, l'una e l'altra delle mostre prodotte dalla Fondazione.

In questi mesi, lo spazio espositivo del Palazzo è stato ampliato, aumentando di quasi un terzo l'ampiezza del percorso espositivo. Una decisione che Federico Bano, Presidente della Fondazione Palazzo Zabarella, ha preso proprio per poter ospitare e proporre esposizioni di dimensioni europee.

Due gli appuntamenti in programma, il primo per la stagione autunnale di quest'anno, il secondo per quella primaverile del 2001.

A riaprire gli spazi ampliati del Palazzo sarà, dal 7 ottobre al 28 gennaio 2001, la mostra dedicata a "Guercino e la pittura emiliana del '600. Capolavori dai Musei Romani". Mentre questa mostra traslocherà a Roma, a Palazzo Barberini, la sede padovana accoglierà una novità assoluta per l'Italia: la prima antologica di "Anton Raphael Mengs. Dresda - Roma - Madrid. 1728/1779", il grande artista e teorico del neoclassicismo, considerato dai suoi contemporanei uno dei più grandi pittori d'Europa.

Questa mostra, dopo Padova, inaugurerà, dal 23 giugno al 3 settembre 2001, i saloni restaurati del Palazzo Reale (Castello di Dresda).

"Guercino e la Pittura Emiliana del '600", curata da Claudio Strinati e Rossella Vodret, approfondisce l'indagine che Palazzo Zabarella, a quattro mani con la Soprintendenza ai Beni Artistici di Roma, sta compiendo sul Seicento. Su questo filone, il Palazzo ha già proposto le rassegne su "Caravaggio ed i Caravaggeschi" e su Gian Lorenzo Bernini. La nuova mostra si pone ai vertici di questo percorso perché propone una indagine straordinariamente importante su uno degli artisti e dei momenti più interessanti dell'arte italiana del Seicento.

Il lungo lavoro preparatorio ha portato a nuove attribuzioni e ad altre importanti scoperte, oltre al raggruppamento di opere d'arte di importanza fondamentale, sino ad oggi sottratte all'ammirazione perché disperse in diverse sedi espositive e di rappresentanza. Intorno al nucleo principale rappresentato da una ampia selezione di opere di Giovan Francesco Barbieri, detto Il Guercino, la Pittura Emiliana è documentata da tele di artisti come Annibale Carracci, Domenichino, Francesco Albani, Giovanni Lanfranco e Guido Reni di cui viene presentato anche il celeberrimo Ritratto di Beatrice Cenci.

Il barocco lascerà posto al Neoclassico e anche con questa mostra Palazzo Zabarella approfondisce un proprio percorso iniziato con la fortunatissima retrospettiva dedicata a Francesco Hayez, curata da Fernando Mazzocca, coordinatore del Comitato Scientifico della Fondazione.

Dal 3 marzo i riflettori si accenderanno su una raffinatissima sequenza di oli e disegni di Anton Raphael Mengs, figlio d'arte (suo padre fu pittore di corte a Dresda), destinato a percorrere la via dell'arte sin dal nome impostogli: Antonio Corregio e Raffaello, artisti prediletti dall'ideale artistico dell'epoca. Non fu quindi casuale che fosse proprio l'Italia (prima Venezia e poi Roma) ad offrire gli stimoli più importanti per la sua opera. Mengs fu legato a Winckelmann, il grande storico e teorico dell'arte, da una lunga amicizia che influenzò la sua produzione e sicuramente anche i suoi scritti teorici e le sue lezioni accademiche.

Il successo romano gli procurò importanti commissioni in patria ma anche in Spagna (a Madrid venne incaricato di affrescare i Saloni del Palazzo Reale). Contesi erano i suoi ritratti e le tele, spesso di soggetto mitologico o sacro.

La mostra su Mengs è curata da Steffi Roettgen che ha deciso di proporre, accanto agli oli, anche una selezione attentissima dei disegni e delle incisioni che contribuirono a consolidare la fama internazionale a massimo interprete della pittura neoclassica.

Il programma 2000-2001 della Fondazione Palazzo Zabarella si avvale della determinante collaborazione dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Padova.

Per informazioni:
Studio Esseci: tel. 049663499, fax. 049655098

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