Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Torino
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Creare Paesaggi / Visioni in viaggio
dal 7/7/2004 al 21/7/2004
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Fondazione OAT




 
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7/7/2004

Creare Paesaggi / Visioni in viaggio

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino

Realizzazioni, teorie e progetti in Europa. Rassegna internazionale di eventi dedicati alla cultura del paesaggio, seconda edizione. Protagonisti i progetti esposti nella grande mostra della Biennale Europea del Paesaggio realizzata dal COAC di Barcellona. In programma un convegno dedicato ai soggetti che fanno paesaggio e alle loro diverse modalita' d’azione. Nell'auditorium IV edizione del ciclo di proiezioni, a cura di Emanuela De Cecco. Quattro serate con tre autrici e una coppia di autori provenienti da diversi ambiti disciplinari: un'artista (Maja Bajevic), una documentarista, due antropologi e una regista


comunicato stampa

Realizzazioni, teorie e progetti in Europa

Creare Paesaggi, rassegna internazionale di eventi dedicati alla cultura del paesaggio, è giunta alla sua seconda edizione e, grazie alla promozione congiunta dell'Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Torino e della Regione Piemonte, ha trovato nuovi spazi e contenuti.

Anche quest'anno alla rassegna sarà protagonista la grande mostra della Biennale Europea del Paesaggio realizzata dal COAC di Barcellona. La sede dell'esposizione è nuova e prestigiosa: dall'8 al 21 luglio 2004 i 310 progetti esposti a novembre a Barcellona saranno allestiti presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino.

L'appuntamento con il convegno internazionale raddoppia: due giornate dedicate a grandi progettisti internazionali e a chi fa paesaggio, in tutti i modi in cui è possibile farlo. Infatti i temi del paesaggio sono sempre più in primo piano, parte integrante della volontà di difesa dell'ambiente e delle crescita delle potenzialità del territorio e, come tali, sono pezzi importanti della qualità della vita di ciascuno. Ma c'è di più: ciascuno di noi interviene sul paesaggio, consapevolmente o inconsapevolmente, a suo modo e in dimensione e scala differenti, soltanto operando scelte quotidiane.

Pertanto il tema dei due giorni di convegno è ''In ogni modo/Allways/De toute façon'', dedicato ai soggetti che fanno paesaggio e alle loro diverse modalità d’azione: il progettista che usa le forme, il pianificatore che usa le regole, l’amministratore che gestisce il territorio, la fondazione bancaria che distribuisce risorse, e così via, ciascuno a partire dal proprio punto di vista e con le proprie tecniche, regole ed ideali.


Visioni in viaggio
A cura di Emanuela De Cecco

A partire dal 8 luglio sino al 22 luglio 2004, torna nell'auditorium della Fondazione, tutti i giovedì alle ore 21, Visioni in viaggio, ciclo di incontri curato da Emanuela De Cecco. Dopo l'edizione invernale, dedicata alle artiste all'opera e alle testimonianze dagli anni Settanta ad oggi, questo quarto ciclo, nasce, in continuità con le precedenti, dalla volontà di esplorare produzioni visive particolari. Lavori appartenenti ad un territorio visuale ibrido, dove convivono aspetti provenienti da diverse discipline: non solo cinema, non solo documentario, non solo arte, non solo ricerca antropologica. L'immagine, in questi lavori, ha un ruolo centrale, e lo sguardo non convenzionale sulla realtà convive con la sua narrazione.

Le tre serate di luglio, dedicate a questa densa rassegna, puntano lo sguardo su tre autrici e una coppia di autori provenienti da diversi ambiti disciplinari (un'artista, una documentarista, due antropologi e una regista) che hanno costruito visioni particolarissime intessendo visioni ravvicinate con la realtà contemporanea.

''Quattro esplorazioni di realtà non occidentali, contesti diversi, territori non facili che portano i segni di ferite recenti, per mano dell'uomo e della natura. L'elemento che accomuna la produzione di questi lavori è il tentativo coraggioso di dare vita ad un linguaggio capace di affrontare quel che viene dopo la catastrofe e la sofferenza, con uno sguardo che dichiara di non avere fretta di portare a casa la notizia e prende le distanze dalla ricerca dell'effetto e della visione spettacolare a tutti i costi'', spiega Emanuela De Cecco

La rassegna si apre, giovedì 8 luglio 2004 alle ore 21, con la proiezione del video di Batul Mukhtiar 150 Seconds Ago, un documentario sul ritorno alla vita della gente di Bhuj, un villaggio indiano, sopravvissuta ad un terremoto devastante. Il video non mostra il disastro come evento ripreso dai mass media di tutto il mondo, la Mukhtiar si defila dal mainstream comunicativo puntato sul carattere tragico della vicenda, e ne descrive i retroscena, non i morti, gli atti eroici, la gente che cerca disperatamente di tirare fuori chi era rimasto intrappolato, ma il quotidiano e l'ordinario, di fronte a un evento che cambia la vita.

Segue, giovedì 15 luglio 2004, la proiezione di Le voyage de Maryam di Sepideh Farsi e Homi D. Sethna. Il video orienta lo sguardo verso l'identità culturale dell'artista, nata a Teheran, ma trasferitasi a Parigi a 19 anni. Un ritorno alle origini che parte da un pretesto, il ritrovamento del padre a partire da una foto, per interagire con gli abitanti della capitale dell'Iran calandosi nel contesto della sua giovinezza.

Nella serata finale, giovedì 22 luglio 2004, seguiranno le proiezioni dei video delle performance di Maja Bajevic: Women at work-under construction, Women at work-the observers, Women at work-washing up; Chambre avec vue e Double Bubble. La Bajevic coinvolge in tre performance un gruppo di donne bosniache rifugiate dopo il conflitto nei Balcani. Una condizione, quella delle donne protagoniste dei video, simile a quella dell'artista: vincitrice di una borsa di studio a Parigi, il suo trasferimento avviene poco prima dello scoppio dei recenti conflitti in ex Jugoslavia e il soggiorno francese si trasforma in una sorta di involontario esilio. L'esperienza del distacco, il nomadismo forzato, l'esperienza traumatica della guerra, le perdite e i mutamenti dei destini individuali e collettivi, la pericolosità delle singole identità nazionali, l'emergere di nazionalismi tesi a prevalere gli uni sugli altri, sono le tematiche centrali del suo lavoro.

A seguire: Naata (L'obbligo) di Anjali Monteiro e K.P. Jayasankar che raccontano il lavoro di due operatori sociali in un ghetto di Mumbai. Gli autori del video attivi nella produzione dei media, nell'insegnamento e nella ricerca. Insieme hanno vinto dieci premi internazionali e nazionali per i loro video. Tra questi il premio della giuria per la migliore innovazione al Festival Astra per i documentari antropologici a Sibiu, Romania, nel 1998 per YCP 1997. Hanno anche scritto numerosi articoli nel settore dei media e degli studi culturali e hanno dato il loro contributo a periodici scolastici e ricerche culturali.

Date: 8 luglio 2004 - 22 luglio 2004 (tutti i giovedì alle ore 21)
Sede: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo – Auditorium
Ingresso libero

UFFICIO STAMPA
Nadia Biscaldi 011 19831632

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Via Modane, 16 Torino

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