Fondazione Galleria Civica - Centro di Ricerca sulla Contemporaneita'
Trento
via Cavour, 19 (secondo ingresso via Belenzani, 46)
0461 985511 FAX 0461 237033
WEB
Dimensione follia
dal 23/9/2004 al 9/1/2005
0461 985511 FAX 0461 237033

Segnalato da

Barbara Gambino




 
calendario eventi  :: 




23/9/2004

Dimensione follia

Fondazione Galleria Civica - Centro di Ricerca sulla Contemporaneita', Trento

Lasciando intenzionalmente da parte tutto il territorio dell art brut e dell'arte prodotta da persone con un conclamato disagio mentale, come pure il territorio del binomio genio/follia, l'esposizione si sofferma a riflettere su come molti degli artisti contemporanei abbiano cercato di descrivere, vivere e raccontare i quotidiani spaesamenti, gli stravolgimenti della normalita' logico-razionale, e il disagio ordinario, quello piu' nascosto e diffuso, che rasenta e supera molto spesso i canoni vigenti della societa', senza però entrare in un conflitto tale da rendere la situazione completamente inaccettabile. Il curatore Roberto Pinto ha invitato: Adel Abdessemed, Marina Abramovic, Vito Acconci, Francis Alys, Ehia Lisa Athila, Monica Bonvicini, Chris Burden, Roberto Cuoghi, Amy Cutler, Patty Chang, Sue De Beer, Stan Douglas, Mike Kelley & Paul McCarthy, Yayoi Kusama, Li Wei, Maria Marshall, Marzia Migliora, Aernout Mik, Ottonella Mocellin, Bruce Nauman, Tony Oursler, Adrian Paci, Eric Parker, Federico Petrella, Pipilotti Rist, Gregor Schneider, Michael Smith, Monika Sosnowska, Vibeke Tandberg, Fred Tomaselli, Minnette Vari, Cesare Viel, Gillian Wearing


comunicato stampa

Soggettività, passione ed eccesso nella quotidianità

a cura di Roberto Pinto

L'eccesso di soggettività e passione, come pure la condizione di disagio mentale, sono il territorio di indagine di questa mostra, che si inaugura il prossimo 24 settembre presso la Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento. Dimensione follia, a cura di Roberto Pinto, vuole indagare in particolare la quotidianità di alcune forme di ossessione, di schizofrenia, di alienazione, di esaltazione parossistica, di furore, di tutte quelle piccole o grandi deformazioni di una realtà percepita sempre di più come sfuggente e indescrivibile. Lasciando intenzionalmente da parte tutto il territorio dell art brut e dell'arte prodotta da persone con un conclamato disagio mentale, come pure il territorio del binomio genio/follia, l'esposizione si sofferma a riflettere su come molti degli artisti contemporanei abbiano cercato di descrivere, vivere e raccontare i quotidiani spaesamenti, gli stravolgimenti della normalità logico-razionale, e il disagio ordinario, quello più nascosto e diffuso, che rasenta e supera molto spesso i canoni vigenti della società, senza però entrare in un conflitto tale da rendere la situazione completamente inaccettabile. La mostra parte da alcuni episodi riguardanti la performance e la body art intorno alla fine degli anni Sessanta quando molte delle ricerche artistiche erano tese a individuare i limiti e le caratteristiche del corpo inteso sia in senso fisico che psicologico e prosegue il suo percorso fino a giungere alla produzione artistica degli ultimi anni. Opere storiche accanto a lavori ideati specificatamente per questa esposizione creano un itinerario - ospitato oltre che presso la sede della Galleria anche in alcuni altri spazi in via Belenzani che dimostra quanto sia sottile il confine che distingue la normalità da ciò che comunemente viene definito follia, anche per il successivo spostamento del concetto di normalità che i mutamenti sociali spostano gradualmente fino ad inglobare progressivamente quanto prima era considerato folle.

Tutti gli artisti presentati hanno cercato di indagare le nozioni di 'normalità' fisica, estetica, etica, morale, forzando i concetti stessi fino a renderli non irriconoscibili, per approdare a una soglia in cui l'analisi di se stessi diventa paradigmatica dello stato e dello sviluppo della società. Le aberrazioni conseguenti alle costruzioni culturali, economiche e sociali sono state manifestate e spesso anticipate da lavori che denunciano la sofferenza individuale e l'incapacità da parte delle singole persone di relazionarsi con gli altri all interno di una società sempre più mediatica e in cui la distanza dagli altri diventa inversamente proporzionale alla possibilità tecnica di poter essere in contatto con il mondo.

Artisti invitati: Adel Abdessemed, Marina Abramovic, Vito Acconci, Francis Alys, Ehia Lisa Athila, Monica Bonvicini, Chris Burden, Roberto Cuoghi, Amy Cutler, Patty Chang, Sue De Beer, Stan Douglas, Mike Kelley & Paul McCarthy, Yayoi Kusama, Li Wei, Maria Marshall, Marzia Migliora, Aernout Mik, Ottonella Mocellin, Bruce Nauman, Tony Oursler, Adrian Paci, Eric Parker, Federico Petrella, Pipilotti Rist, Gregor Schneider, Michael Smith, Monika Sosnowska, Vibeke Tandberg, Fred Tomaselli, Minnette Vári, Cesare Viel, Gillian Wearing.

Nell'immagine (da sinistra a destra) lavori di: Marzia Migliora, Cesare Viel, Ehia Lisa Athila, Tony Oursler

Inaugurazione: 24 settembre 2004 ore 18.00

Galleria Civica di Arte Contemporanea
e altre sedi in via Belenzani
Orario: h. 10.00 -18.00. Chiuso lunedì
biglietto intero - 2,60 ridotto - 1,60 Acquisto presso la Galleria Civica
Visite Guidate su prenotazione per gruppi min. 10 persone

Galleria Civica di Arte Contemporanea
Via Belenzani 48 38100 Trento

Ufficio Stampa
Galleria Civica Trento Barbara Gambino, Sara Sciortino
artlink Tel. 0461 986138
artlink, Bolzano Tel 0471 500483

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