Sedi varie
Gavardo (BS)

Meccaniche della Meraviglia
dal 1/10/2004 al 1/11/2004

Segnalato da

Uff. Beni Culturali e Musei



 
calendario eventi  :: 




1/10/2004

Meccaniche della Meraviglia

Sedi varie, Gavardo (BS)

Accomuna le opere degli artisti in mostra un senso di meraviglia che nasce dalla volonta' di presentare un prodotto artistico che ponga nello stupore il modo per attirare l'attenzione dello spettatore, una maniera nuova ed intelligente per definire un proprio senso di visibilita' delle cose.


comunicato stampa

In collaborazione con:
COMUNITÀ MONTANA
VALLE SABBIA

COMUNE DI GAVARDO – COMUNE DI ROE’ VOLCIANO – COMUNE DI SABBIO CHIESE – COMUNE DI VOBARNO
Circuitazione mostre d’arte contemporanea 2004
A cura dell’Ufficio Beni Culturali della Provincia di Brescia

Comuni partecipanti e luoghi espositivi:
Sabbio Chiese: Rocca
Vobarno: Nuovo Centro Servizi su aree dimesse ex Falck
Roè Volciano: Area Imprinting presso ex Cotonificio De Angeli-Frua
Gavardo: Il Mulino

Gli scultori invitati, i curatori e i luoghi:
Carlo Sergio SIGNORI a cura di Francesco Tedeschi, Sabbio Chiese (BS), Rocca
Jürgen KNUBBEN a cura di Giorgio Bonomi, Vobarno (BS), ex Falck
Paolo PISCITELLI a cura di Michela Arfiero, Roè Volciano (BS), Area Imprinting
Paolo GRASSINO a cura di Alberto Zanchetta, Gavardo (BS), Il Mulino


Inaugurazione Sabato 2 ottobre 2004

Continuando il percorso avviato lo scorso anno in quattro comuni del basso Garda Bresciano (Desenzano, Manerba, S. Felice del Benaco e Puegnago) vengono presentati all’interno di un’unica situazione 4 esponenti della scultura italiana ed europea. Al contrario dello scorso anno, in cui la selezione era riferita a quattro artisti nati tra la fine degli Anni trenta e l’inizio degli Anni quaranta del secolo scorso (Paolo Icaro, Franco Mazzucchelli, Paolo Minoli e Vladimir Skoda), questa esposizione, suddivisa in 4 mostre personali, si presenta in maniera meno omogenea, almeno dal punto di vista generazionale, proponendo tre distinte generazioni artistiche: Carlo Sergio Signori (Milano, 1906 – Marina di Carrara, 1988), presente in mostra con opere in marmo degli anni ’50, ’60 e ’70; Jürgen Knubben (Rottweil, Germania, 1955) che è l’unico straniero presente quest’anno; infine due giovani presenze, Paolo Piscitelli (Venaria Reale, 1971) e Paolo Grassino (Torino, 1967), che concludono questo virtuale percorso nella creazione contemporanea.
E’ evidente che tutta l’operazione pone l’accento più sulle diversità che non sulle somiglianze, confermando la volontà dell’Ente pubblico di presentare uno spaccato, il più ampio possibile, della creazione artistica contemporanea.
Li accomuna un senso di meraviglia che nasce dalla sistematica volontà di presentare sempre e comunque un prodotto artistico che ponga nello stupore il modo per attirare l’attenzione dello spettatore, una maniera nuova ed intelligente per definire un proprio senso di visibilità delle cose.

Carlo Sergio SIGNORI
Sabbio Chiese
Rocca
Nato a Milano nel 1906, nemmeno ventenne si trasferisce a Parigi, dove frequenta Montparnasse ed entra in contatto con Severini, Magnelli, De Chirico, De Pisis, tra gli italiani, con Sutine, Giacometti, Léger e Zadkine, tra gli stranieri. Dedito inizialmente alla pittura, nel 1947 comincia a lavorare il marmo ed è un incontro folgorante, destinato a durare tutta la vita. Come sottolinea Massimo Bertozzi: «[…] accade che le opere “somiglino” all’artista che le ha fatte. Così è in ogni caso per la scultura di Carlo Sergio Signori: intransigente e rigorosa ma capace di sensibili morbidezze, sempre alla ricerca di forme assolute e risolutive, proprio come risultano in definitiva le scelte esistenziali oltre che quelle artistiche del suo autore».

Jürgen KNUBBEN
Vobarno
Nuovo Centro Servizi su aree dimesse ex Falck
Nato nel 1955 a Rottweil, in Germania, ove risiede, Knubben pratica la scultura dal 1973. Le sue sculture, tutte riconducibili in un qualche modo a forme conosciute – ruote, scale, barche, sedute, torri, campanili, edifici, guglie, ecc. – assumono, ora ironicamente, ora con un’operazione concettualmente sottile e profonda, una leggerezza che contrasta con il materiale: le ruote non possono girare, le scale si rigirano su se stesse, le sedute sono di tali dimensioni da impedirne l’uso, le torri si piegano, le forme aguzze delle piramidi si troncano, le parti degli “edifici” si uniscono o si separano senza apparente ragione. La concidentia oppositorum è dunque alla base della poetica di Knubben - tanto nelle opere di grandi dimensioni quanto in quelle più piccole - che con l’equilibrio di stasi e movimento, realtà e apparenza, funzione e simbolo, durezza e lievità ci offre una lezione sulla relatività, non solo della percezione ma della vita stessa.

Paolo PISCITELLI
Roè Volciano
Area Imprinting presso ex Cotonificio De Angeli Frua
Paolo Piscitelli scandaglia il concetto di scultura costruendo sistemi di relazioni che coinvolgono linguaggi differenti, installazioni, performance, disegni, video, suono, fotografia.
La sua ricerca fonda nel processo il mezzo e la forma per realizzare lavori che si estendono in dimensioni spaziali e temporali; l’opera di Piscitelli non si mostra come elemento oggettivo ma esito variabile di un percorso che ha origine nel corpo dell’artista.
Un lavoro complesso capace di dilatare e ridefinire i codici linguistici della scultura.

Paolo GRASSINO
Gavardo
Il Mulino
Nato nel 1967 a Torino, dove vive e lavora, Paolo Grassino taglia e ricompone strisce di spugna sintetica che modella sulle forme di cervi e cani a grandezza reale. L’accensione cromatica del materiale industriale accentua la dialettica tra natura e artificio risibile negli animali che, affetti da inquietanti alterazioni morfologiche, rappresentano un memento - mori - dell’ecologia.
Commentava lo scrittore Giuseppe Culicchia: ”Di fronte ai suoi splendidi animali si resta incantati come davanti a una processione di anime morte in una giornata di sole. Al posto della banda in uniforme, suona una macina” (Macina è infatti il titolo di un’installazione sonora riproposta per l‘occasione quale eco del mulino che ospiterà la personale di Grassino).

Nell'immagine: 'Due lenti d'accaio, una torre pendente e cinque geodi', 1997/2002. Acciaio, pietre vecchie 180 milioni di anni, di Jürgen Knubben.

Dal martedì al venerdì, dalle 15.00 alle 19.00
Sabato e festivi dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00
Lunedì chiuso

Per Informazioni:
Provincia di Brescia, Assessorato alla Cultura Tel. 030.3749905 - 030.3749409 - 030.3749947
Fax 030.3749908

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