Palais de Tokyo
Paris
13, avenue du President Wilson
+33 1 47235401
WEB
Due mostre
dal 11/10/2004 al 23/1/2005
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Palais de Tokyo



 
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11/10/2004

Due mostre

Palais de Tokyo, Paris

Loris Cecchini. Le tre roulottes concepite per il 'Salon' del Palais de Tokyo sono state immaginate dall'artista per essere usate dal pubblico. Spazi autonomi e mobili, nuvole galleggianti tra il pavimento e il soffitto, isolate dall'ambiente o permeabili all'esterno, sono allo stesso tempo delle piccole celle fluide d'isolamento o di meditazione. Prima grande esposizione monografica di Barthelemy Toguo in un'istituzione parigina, essa si ispira all'identita' del Palais de Tokyo. L'artista occupa lo spazio creando diverse scene teatrali, riunite sotto iltitolo generico di 'The Sick Opera'.


comunicato stampa

Loris Cecchini, "Salon pour le Palais de Tokyo"

In occasione dell'apertura del Palais de Tokyo, nel gennaio 2002, i morbidi oggetti di Loris Cecchini erano stati disseminati dall'artista in tutto lo spazio del palazzo. Gomitoli di cavi elettrici che sembravano dimenticati dal cantiere, estintori alle pareti, un tubo fluorescente sospeso al soffitto o una scala a pioli appoggiata al muro: tutti questi oggetti sembravano allo stesso tempo perfettamente al loro posto e totalmente anacronistici.
Il loro realismo estremo, che li rendeva così concreti, confrontato alla morbidezza delle loro sagome e alla neutralità del loro colore grigio, metteva in discussione il loro statuto e la loro presenza effettiva in questi luoghi.

Quello che interessa effettivamente a Loris Cecchini è introdursi nella realtà di un luogo e deviarne l'immagine e il senso, proporre situazioni assurde, ma fondate sulla materialità più oggettiva e pragmatica degli oggetti e delle forme.

L'opera "BBBreathless", presentata alla 49a Biennale di Venezia, aveva saputo allo stesso modo mostrare in maniera magistrale la capacità di Loris Cecchini di mettere in scena una situazione in modo drammatico: in omaggio alla prima legge italiana contro la pena di morte, la riproduzione in gomma di una cella di prigione si gonfiava e riversava nello spazio della mostra tutta l'angoscia contenuta nel respiro di un condannato.

Trasformare l'immagine del mondo, intervenire sulla percezione, ingarbugliarne i codici e gli effetti, é un gesto che l'artista compie nelle sue opere recenti. La scoperta di un materiale che rende possibile tutto ciò grazie alla semplice applicazione di una pellicola sulle superfici traslucide, gli permette di creare degli effetti vicini al miraggio, mescolando l'immagine riflessa alla distorsione ottica delle scene vuote in trasparenza.
"DensitySpectrumZone1.0" ne è il primo esempio: la linea curva s'intreccia con l'architettura dei volumi e la percezione degli oggetti si allontana ancora di un passo dalla realtà.

Le porte molli di Loris Cecchini potrebbero sembrare inutilizzabili a causa dell'evidente inadeguatezza alla loro funzione originale d'isolamento e protezione. Allo stesso modo le prime "Roulottes" di gomma morbida sembrerebbero essere l'archetipo dell'oggetto inutilizzabile.

Tuttavia, le tre roulottes concepite per il "Salon" del Palais de Tokyo sono state immaginate dall'artista per essere usate dal pubblico. Spazi autonomi e mobili, nuvole galleggianti tra il pavimento e il soffitto, isolate dall'ambiente o permeabili all'esterno, sono allo stesso tempo delle piccole celle fluide d'isolamento o di meditazione che l'artista disperde negli spazi per tentare di rispondere ai suoi desideri: 'Vorrei che lo spazio dell'opera continuasse a essere l'istante del miraggio, da qualche parte tra delirio e realtà, tra astrazione e utilità, tra sospensione e materialità'. (Loris Cecchini)
Marc Sanchez

La mostra è organizzata con la partecipazione della Galleria Continua, San Gimignano.

Loris Cecchini è nato nel 1969. Vive e lavora a Milano.

La mostra continua dal 13 ottobre al 2 gennaio 2005
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Bathélémy Toguo, "The Sick Opera"

Prima grande esposizione monografica di Barthélémy Toguo in un'istituzione parigina, essa si ispira all'identità del Palais de Tokyo.
L'artista occupa lo spazio creando diverse scene teatrali, riunite sotto iltitolo generico di "The Sick Opera".

Una prima installazione scenica intitolata "The World's Greatest" mescola video, sculture e disegni. L'artista mette in scena la sua visione del mondo in cui le persone si perdono nel vai-e-vieni di diversi sentimenti: sofferenza, amore, paura, sesso, felicità... Questa installazione è connotata da prese di posizione ferme o ironiche: "Wanted", "$1000000000 Mass Destruction Weapons", "Switzerland Bank", "Jewish Inheritance", "You", "Sexy Thing", "Shame on You", "The Frog's Erection", "A 10 Second Coitus".

Barthélémy Toguo s'interroga allo stesso modo sulla sessualità, i suoi piaceri, la sua complessità e i suoi derivati, attraverso l'installazione "Having Sex Kills". Essa presenta una moltitudine di ceramiche, sculture ricoperte di email erotiche o violente, gioiose o tristi...

Al centro dello spazio l'artista inserisce sculture metà donne e metà oggetti, "Sweet Party", collocate in azione davanti ad una rete da calcio a grandezza naturale. Sulle pareti si trovano diverse serie di disegni e acquerelli come "Festival of Grapes", "Animal Pleasure", "Wild Man" o "Dream Catchers", in cui l'artista celebra l'essere umano. Questi disegni dai tratti sinuosi e ipnotici 'schizzano corpi incompiuti, amputati, con gesti lasciati in sospeso per paura di firmarne la bellezza definitiva'.

La mostra si completa con l'installazione interattiva/performance "Climbing Down" in cui l'artista s'interroga sulla tensione dell'uomo ad elevarsi. Cosa scoprirà lassù?

Con una grande polivalenza artistica e una vera padronanza dei diversi mezzi, Barthélémy Toguo sviluppa un'opera completa, ricca e sensibile, vicina alle preoccuoazioni sociali e centrata sulle emozioni umane: un'opera di cui la Vita è l'ossessione.

Barthélémy Toguo è nato in Cameroun, vive e lavora a Parigi e a Bandjoun, Cameroun

La mostra continua dal 13 ottobre al 23 gennaio 2005

Le due mostre inaugurano il 12 ottobre, a apartire dalle 20

Palais de Tokyo,
Site de création contemporaine
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F - 75116 Paris

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