Sisters
Roma
via dei Banchi Vecchi, 143
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Sistersinart 04
dal 27/10/2004 al 28/11/2004
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Segnalato da

ema nobile mino




 
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27/10/2004

Sistersinart 04

Sisters, Roma

Quarto appuntamento di Sistersinart che prevede la presentazione delle opere di un artista e di una designer di origine siciliana. In mostra la nuova serie di ritratti su carta di Sergio Cuvato e alcuni esemplari dalla collezione 'Pietra di carta' di Maria Paola Lucentini. Due modi espressivi diversi, per indole e per natura, di assumere la carta ad elemento narrativo, per definire, ampliare, segnare lo spazio con forme volumetriche primordiali


comunicato stampa

a cura di Emanuela Nobile Mino

OPERE DI

SERGIO CUVATO
ritratti su carta

MARIA PAOLA LUCENTINI
design in pietra di carta

Giovedì 28 ottobre 2004 alle ore 18,00 inaugura a Roma il quarto appuntamento di Sistersinart che prevede la presentazione delle opere di un artista e di una designer entrambi di origine siciliana: la nuova serie di ritratti su carta di Sergio Cuvato e alcuni esemplari dalla collezione “Pietra di carta” di Maria Paola Lucentini. Due modi espressivi diversi, per indole e per natura, di assumere la carta ad elemento narrativo, per definire, ampliare, segnare lo spazio con forme volumetriche primordiali o per sollecitare stati emozionali legati all’immagine dipinta nel ritratto.

Normalmente, parlando di scultura si è propensi ad immaginare un processo artistico che dalla “sottrazione” individua lentamente la forma, e della pittura come di una “stratificazione” progressiva di livelli materici fino all’epifania dell’immagine. Quasi per assurdo, i due artisti presentati in questa occasione adoperano entrambi modalità di approccio anomale alle tecniche artistiche prescelte come media espressivi delle proprie ricerche, operando un ribaltamento delle definizioni classiche che solitamente distinguono le due discipline.

Da tempo impegnato nello studio del ritratto come traduzione filtrata dell’identità, come decifrazione di un codice che restituisca un’impronta iconografica quanto più conforme e fedele all’interiorità del soggetto ritratto, Sergio Cuvato giunge nei suoi ultimi lavori (realizzati a tempera su carta) a conseguire tale finalità attraverso un processo di detrazione. Partendo dall’immagine fotografica (che sceglie tra gli oltre 80 scatti realizzati per ogni soggetto), l’artista esegue un’elaborazione digitale sulla base della quale definisce le campiture dei colori che, modulati lungo la gamma dei loro complementari, tradurrà successivamente in falde pittoriche piatte, più o meno ampie. Pur riducendo allo stretto necessario le informazioni sul volto e azzerando quelle sul contesto (ottenute dallo scatto fotografico) e grazie ad un attento gioco di equilibri cromatici, l’artista arriva ad ottenere l’impressione delle caratteristiche fondamentali della fisionomia presa in esame. Una volta isolati, poi nuovamente assemblati, tali dati andranno a definire nuovamente la figura che, dipinta in close up, si rivelerà attraverso l’essenza pura del suo carattere, l’autenticità del proprio sguardo o l’espressività di un tipico atteggiamento volutamente immortalato. Sotto l’incombenza di una luce esterna al quadrato cartaceo, tali peculiarità implodono nella nuova riproduzione con una tridimensionalità e una veridicità spiazzanti, a tratti, più sincere ed immediate che nello scatto originario. La recente serie di ritratti non ha titolo, riporta semplicemente i nomi delle persone (in questo caso bambini o adolescenti) cui sono riferiti, come un’ulteriore affermazione della stretta corrispondenza tra l’opera e il soggetto in essa raccontato.

Un processo inverso riguarda la produzione artistica di Maria Paola Lucentini che lascia intravedere, nell’adozione di un materiale di sua invenzione (definito dall’artista pietra di carta) utilizzato per la realizzazione di oggetti e di mobili, il ribaltamento delle regole della scultura classica. Recuperando grandi quantità di carta destinata a divenire rifiuto che lavora con un procedimento simile a quello della cartapesta, l’artista è giunta ad ottenere un composto malleabile che, pur mantenendo la leggerezza della carta e l’elasticità d’impasto della cartapesta, assume nelle sue creazioni l’aspetto, i colori e l’onestà della pietra. Neutri o modulati sui grigi, sui rossi e sui verdi di alcuni marmi, i suoi oggetti nascono dall’assemblaggio di parti, l’una all’altra sovrapposte, stratificate, messe insieme a creare forme unitarie, compatte, volumetriche, organiche. L’aspetto naturalistico delle sagome, la consistenza delle strutture e la semplicità delle fogge riportano immediatamente alla natura, ai simboli di antiche civiltà, alla spontaneità degli eventi primordiali e all’idea del tempo che, trascorrendo, genera l’accumulo e l’unione di elementi differenti e compatibili, di componenti diverse e conciliabili. Nei suoi lavori sembrano quindi prendere vita entità nuove, creature dai lineamenti inediti ma cariche di memoria (personale e collettiva) e di storia, ed è per questo che esse appaiono, all’istante, come figurazioni riconoscibili, conosciute,familiari.

Sergio Cuvato è nato a Gela (CL) nel 1974. Vive e lavora a Roma.
Dopo gli studi presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Roma La Sapienza, lavora come architetto.
Ha eseguito lavori di scenografia per alcune produzioni cinematografiche (L’Imbalsamatore – Primo Amore di M. Garrone; Segreti di stato di P. Benvenuti). Contemporaneamente alla sua ricerca pittorica, l’artista disegna complementi di arredo per ambienti indoor e outdoor.

Maria Paola Lucentini è nata a Trapani nel 1961. Vive e lavora a Roma.
Si avvicina al teatro in ambito universitario e lavora come scenografa.
Studia scenografia, pittura e scultura presso la scuola Lecoq (Lem) a Parigi.
Dal materiale di sua invenzione (la pietra di carta) l’artista ha realizzato anche una serie di sculture a grandezza naturale da cui l’installazione dal titolo “Gente di…”.

INAUGURAZIONE giovedì 28 ottobre 2004 ore 18,00

martedì . sabato 10/13 . 16/20 . lunedì 16/20
La mostra sarà visitabile fino al 28 novembre 2004

Ingresso libero

GALLERIA SISTERS
spazio ideato e gestito, per l’appunto, da tre giovani sorelle romane (Eleonora, Emanuela, Veronica Nobile Mino) con l’intento di far confluire ed interagire le loro diverse e specifiche professioni e di sviluppare, in forma di stretta collaborazione, i comuni interessi e le ricerche che ognuna svolge in campi diversi ma estremamente affini (antiquariato, decorazione, arte contemporanea).

sistersinart
Con lo scopo di promuovere l’idea di continuità e di armonia tra i diversi ambiti della creatività, artisti, artisti-artigiani e designers sono invitati periodicamente a presentare all’interno dello spazio, nell’ambito della rassegna sistersinart, alcune loro opere inedite, di volta in volta, allestite in vetrina, sulla parete di fondo o contestualizzate nell’ambiente.
Gli appuntamenti di sistersinart vedono, quindi, a confronto ogni volta due sfere di ricerca diverse (design e arte contemporanea) in cui sia possibile riscontrare un sottile filo rosso che le mette in comunicazione e ne sottolinea i punti di tangenza. Inseriti in un ambiente già di per sé “arredato”, i lavori vengono così proposti al pubblico in modo diverso, più confidenziale, sollecitando un approccio più immediato e disinvolto con l’arte contemporanea e con le nuove espressioni del design.

SISTERS / who they are
Eleonora – storico dell’arte – antiques/design
Emanuela – storico dell’arte – arte contemporanea
Veronica – decoratrice d’interni – colors’ solutions

SISTERS / Roma, Via dei Banchi Vecchi 143

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