Il Ramo d'Oro
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Setyo Mardiyantoro
dal 3/12/2004 al 6/1/2005
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Segnalato da

Vincenzo Montella



 
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3/12/2004

Setyo Mardiyantoro

Il Ramo d'Oro, Napoli

Fiori di carta. ''La sua origine indonesiana si riconosce soprattutto nel taglio finemente decorativo e lineare del suo segno pittorico; un decorativismo che e' raccordato ad una tensione visionaria e intimista.'' Giorgio Agnisola


comunicato stampa

Fiori di carta

Un clima di forti risonanze interne, di emozioni visive che si raccordano ad un tessuto spirituale in cui si coniugano memoria e sogno, intensamente, con una forte attesa meditativa, con una sensibilità lirica e musicale, così si legge l'arte di Setyo Mardiyantoro. La sua origine indonesiana si riconosce soprattutto nel taglio finemente decorativo e lineare del suo segno pittorico; un decorativismo che è raccordato ad una tensione visionaria e intimista, ad una lettura di segni minimi della percezione visiva, che nel riflesso psicologico diventano riflettori di uno spazio interno e sensibilissimo. Si interpretano così i suoi paesaggi, in cui talora si intravedono profili conosciuti delle architetture italiane. Luoghi che nulla hanno di realmente realistico, sebbene tutto in essi sembra riverberare una natura esultante di colori e di luce. La vera arte di Setyo è nel suo filtro sensibile e poetico, un filtro che si alimenta di una spiritualità che recupera il visibile nel sensibile con una disposizione emotiva che ha del religioso, del mistico. D'altra parte non si pensi ad un'arte impulsiva, legata solo al palpito emozionale, alla felicità di un riflesso sensibile puramente cromatico e segnico. L'arte di Setyo è segnata per un verso da una forte spinta introspettiva, da un contatto meditato con le proprie emozioni, per l'altro scaturisce da una riflessione compositiva, da una misura composta e attenta dell'architettura visiva. Gli stessi suoi paesaggi fantastici rivelano una struttura che sembra funzionale al dettato emotivo, a ciò che l'artista intende comunicare e rivelare di sé e della sua vita. Ciò lo si nota anche nelle sue pagine più decorative, negli acquerelli, che pure sono percorsi da una liricità intrinseca che seduce, che appassiona. Lo si nota anche nelle pitture più liriche e sognanti, in cui il segno ha come una sua interna significazione, non solo in termini sensitivi, ma altresì didascalici, ossia illustrativi di una scelta espressiva, di un modo di rappresentare la realtà e di rappresentarsi. La conferma deriva dalle sue immagini più figurative, che sono giocate sul simbolo, ovvero sulla coniugazione di una tipologia femminile con un contesto decorativo. Dunque arte anche pensata, ma filtrata comunque in una visibilità interna, in una manifestazione che trascende la forma, che anzi assegna alla forma una natura rivelativa dello spirito.

Giorgio Agnisola


Note biografiche:

E' nato a Giava, Indonesia, il 13/4/64. Laureato in tecnologia dell'agricoltura nel 1990. E' cresciuto in un ambiente ricco di scambi culturali per la presenza di danzatori, musicisti e disegnatori che esprimevano la tradizione artistica ed artigianale di Giava. Attualmente frequenta la facoltà di Architettura di Napoli. Ha partecipato a spettacoli con proiezioni di diapositive, danze, canzoni e teatro dell'ombra. Numerose mostre collettive (fra le altre a Benevento, Pisa, Napoli, Palermo, Città del Vaticano, Breil sur Roya (Francia). Fra le tante mostre personali ha esposto a Benevento, Capri, Napoli, Roma, Palermo, Catania, Avellino, Taranto, Bari. Espone in permanenza alle Gallerie "Il ramo d'oro", Napoli, "Idee s'arte", Positano, "Firme d'autore", Giarre (CT), "Coppedé", Rimini.

Inaugurazione sabato: ore 18.

Presenta la serata Mario Savonardo di Liberi Editore.

Intervento recitativo degli attori: Ylenia Mariconda e Massimo Odierna.

Introduce la mostra Giorgio Agnisola

Il Ramo d'oro
via Omodeo, 124 Napoli

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