41 artecontemporanea (vecchia sede)
Torino
via Mazzini, 41
011 8129544 FAX 011 8129544
WEB
18 x 24 diciottoperventiquattro
dal 13/12/2004 al 29/1/2005
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41artecontemporanea




 
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13/12/2004

18 x 24 diciottoperventiquattro

41 artecontemporanea (vecchia sede), Torino

Attraverso ricerche personali e differenti linguaggi espressivi gli otto artisti proposti presentano ciascuno una serie di lavori di piccolo formato. Il sottile filo conduttore che si snoda attraverso le opere proposte e' il tema tanto vasto quanto soggettivamente interpretabile del segno, della traccia, come impronta personale, indagine grafica, intervento rarefatto o corpo principale dei lavori esposti


comunicato stampa

Collettiva di 8 artisti con opere di piccolo formato
a cura di Federica Rosso e Francesca Solero

Maurizio Briatta
Silvia Chiarini
Sabine Delafon
Pino Falcone
Andrea Massaioli
Gianfranco Milanesi
Sabrina Sabato
Ester Viapiano

Attraverso ricerche personali e differenti linguaggi espressivi gli artisti proposti presentano ciascuno una serie di lavori di piccolo formato. Il sottile filo conduttore che si snoda attraverso le opere proposte è il tema tanto vasto quanto soggettivamente interpretabile del segno, della traccia, come impronta personale, indagine grafica, intervento rarefatto o corpo principale dei lavori esposti.

Maurizio Briatta

Fotografie 18 x 24

Briatta propone immagini di un mondo guardato, osservato, sbirciato attraverso filtri visivi che nascondono, disturbano, incasellano la visione, aumentando al tempo stesso l'attenzione e l'attrazione. La distanza inevitabile tra il soggetto osservatore e la realtà osservata in questo caso raddoppia: l'occhio del fotografo dietro l'obiettivo e l'apparecchio fotografico dietro cancelli, cespugli, staccionate metalliche che svelano la realtà disincantata del mondo contemporaneo nelle sue sfumature più quotidiane. L'ambiguità dello sguardo che rintraccia il soggetto principale ora nella struttura piana, la griglia di riferimento in primo piano, ora nella scena retrostante, si annulla nel dialogo tra i due piani che si fondono in un'unica immagine.

Silvia Chiarini

Pittura e ricamo su tela 10 x 10 x 5

Le forme sintetiche e stilizzate di aeroplani si muovono su una superficie che abbandona l'unicità del piano di fondo per rivelarsi mobile, percettivamente instabile, spessa. Gli oggetti in questo modo emergono, scompaiono e si confondono tra i patterns che costituiscono la rosea trama dello spazio circostante. Il ricamo, che caratterizza alcuni particolari del soggetto, è utilizzato dall'artista unicamente per il suo valore segnico e per la capacità di mettere in rilievo e in evidenza l'elemento plastico.

Sabine Delafon

Installazione

La ricerca conoscitiva di Sabine si rivolge verso se stessa: percorre le strade dell'autoanalisi addentrandosi nei misterosi lati oscuri del subconscio. Le porte che apre con e attraverso le sue opere sono quelle che conducono verso l'interiorità, riportando in luce e facendo emergere i lati più intimi e nascosti, forse per bisogno di centralità, forse come base di una comunicazione diretta, non mediata. I diari esposti che compongono l'installazione sono quelli accumulati in una decina d'anni, contenitori di riflessioni ed esplosioni emotive del tutto personali, che segnano il passaggio e la crescita individuale dall'adolescenza alla maturità adulta ancora in corso.

Pino Falcone

Plexiglass 18 x 24, installazione 24 x 108

Il lavoro di Pino Falcone comporta un superamento totale della superficie come barriera e come supporto. La lastra di plexiglass è essa stessa "formata", dotata di forma, è essa stessa immagine. Posta a una certa distanza dalla parete la lastra ricamata proietta un ombra sul muro, parte integrante dell'opera, la scrittura che disegna sulla parete l'immagine: la luce e l'ombra innescano un sistema di scambi che la trasportano da un piano all'altro. I moduli regolari posti in sequenza si combinano in una composizione ritmica e musicale che per gli effetti di movimento, dati dal peso minimo del supporto, e per quelli di trasparenza sembra riconquistare la morbidezza di un ricamo.

Andrea Massaioli

Acquerelli su carta e pastelli su carta 15 x 25

Andrea Massaioli presenta una serie di pastelli colorati su cartoncino nero dove piume leggerissime e impalpabili sembrano aver lasciato la loro preziosa impronta; la ricchezza dei segni e la precisione esecutiva - che si avvicina veri e propri esercizi zen - danno corpo a piume tanto sottili che sembrano volare nel foglio, bloccate più che dal tratto della matita dal limite superiore del supporto cartaceo. Una seconda serie di lavori, acquerelli su carta, presentano fluide figure adolescenziali in uno spazio sospeso scritto da stormi di rondini primaverili che si aprono danzanti, disegnando il ritmo e la cadenza visiva della calligrafia orientale. Anche le buste da tè si inscrivono in questa dimensione spazio-temporale scandita e dilatata dall'osservazione silenziosa, dal respiro controllato e dalla pausa consapevole.

Gianfranco Milanesi

Cera e paraffina su legno, 19 x 21

Milanesi addentrandosi nell'atmosfera privata di interni abitativi, ritrae scorci domestici, di quotidiana intimità. Protagonisti di questi ritratti sono gli elettrodomestici, i banali e funzionali mobili presenti comunemente nelle cucine, nei salotti, nei bagni, che diventano iconografie del vivere contemporaneo, nella sua dimensione più umile resa fumettistica. L'utilizzo della cera e della paraffina come materiale con cui disegnare conferisce alle spesse tavole di legno una plasticità accentuata dall'aspetto tattile della materia.

Sabrina Sabato

Box in legno, microinstallazione, 20 x 30

Sabrina Sabato recupera oggetti, elementi naturali, li incolla su pagine appuntate e li incornicia in piccole teche di legno. Ne nascono poesie visive che danno forma ai ricordi, serbando piccoli misteri di un universo privato. Potrebbero essere frammenti di sogno, ombre o flash di pensieri remoti, stop immagine di sequenze narrative delle quali ci è dato un solo istante e noi siamo liberi di immaginarci l'antefatto e la successiva evoluzione. Sono momenti centrali da cui si possono dipanare tante strade quanti sono gli occhi che registrano l'immagine. Ma sono, innanzitutto, intimi e delicati spazi di un diario personale.

Ester Viapiano

Sculture di carta 18 x 24

Sculture di carta emergono con morbida semplicità dal testo scritto, come se fossero conseguenza inevitabile della lettura, laddove le parole diventano immagini, le immagini prendono corpo, il corpo si materializza in forme evocative che risuonano tra le lettere della pagina scritta. Tre sono i romanzi dai quali la Viapiano ha tratto alcune pagine, scelti per la loro capacità evocativa.

La Lettera Scarlatta di Nathaniel Hawthorne - La Nausea di Sartre - Acid Hause di Irwin Welsh

Sorta di ologrammi, le immagini di Ester sembrano ripercorrere le strade gestaltiche della percezione visiva. "Una sorta di smontaggio e rimontaggio del segno, in cui prendono vita piccole sculture che nella loro forma rendono visibili suggestioni e significati. [.]. Io cerco di bloccare quelle immagini con una struttura che nasconde ordine e disordine e che inganna l'occhio." E. Viapiano

Francesca Solero

Immagine: Sabrina Sabato

Inaugurazione martedì 14 dicembre 2004, ore 18,30

41 artecontemporanea
via Mazzini 41 - 10123 Torino
Orario galleria: dal martedì al sabato dalle 16 alle 19,30.
Mattina su appuntamento.

La mostra aperta anche il 24 dicembre dalle ore 10 alle 19
La galleria riaprirà martedì 11 gennaio 2005

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Maria Bruni
dal 10/12/2009 al 21/12/2009

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