Emmanuelle Antille
Delia Brown
Lyudmilla Gorlova
Tomoko Konoike
Liisa Lounilla
Michela Lorenzi
Hilla Lulu Lin
Alisa Margolis
Dawn Mellor
Audrey Nervi
Shinako Sato
Dana Schutz
Iris Van Dongen
Sophie Von Hellerman
Luca Beatrice
Nelle opere di 14 artiste provenienti da tutto il mondo lo spirito libero della creativita' e della poetica femminile, lontani in egual misura dal sessismo e dal conformismo. L'enigmatico titolo non e' altro che l'inizio di una canzone dei White Stripes, un fantastico duo di Detroit (lui canta e suona la chitarra, lei le percussioni) che sintetizza al meglio lo spirito di questa mostra. A cura di Luca Beatrice
I just don't know what to do with myself.
a cura di Luca Beatrice
Emmanuelle Antille, Delia Brown, Lyudmilla Gorlova, Tomoko Konoike, Liisa
Lounilla, Michela Lorenzi, Hilla Lulu Lin, Alisa Margolis, Dawn Mellor, Audrey
Nervi, Shinako Sato, Dana Schutz, Iris Van Dongen, Sophie Von Hellerman
Per una visione veramente "cool" della cultura contemporanea non si può far a
meno di notare che gli universi creativi di oggi (visivi, ma non solo) sono
dominati da una fortissima presenza femminile. Alcuni degli album più belli
usciti nel 2004 sono cantati e suonati da donne: la nuova scena elettronica
berlinese di Miss Kittin, le acustiche sorelline americane Coco Rosie che hanno
inciso a Parigi, Le Tigre, eredi del punk femminista.
E' proprio Kathleen, una di loro, che in un'intervista ha dichiarato: "Se formi
una girl-band solo come risposta ad un music business dominato dagli uomini, sei
un cliché. Se invece lo fai per scoprire qualcosa, per comunicare qualcosa, per
condividere il tuo entusiasmo vero, allora sei te stessa.".
Questo è il difetto di molte (troppe) mostre che fanno del genderism il loro
problema principale. Rispetto alla musica, l'arte non sempre riesce a mantenere
lo spirito indie, che sarà anche ruvido ma non è certo addomesticato.
Attraverso le opere di 14 artiste provenienti da tutto il mondo il curatore Luca
Beatrice e Marella Arte Contemporanea hanno cercato nello spirito libero della
creatività e della poetica femminile, lontani in egual misura dal sessismo e dal
conformismo.
L'enigmatico titolo non è altro che l'inizio di una canzone dei White Stripes,
un fantastico duo di Detroit (lui canta e suona la chitarra, lei le percussioni) che
sintetizza al meglio lo spirito di questa mostra.
Mostra che, ci contiamo, chiude nel migliore dei modi il 2004, anno dedicato
alla donna nell'arte.
Emmanuelle Antille (Losanna 1972, vive a Losanna). Ha rappresentato la Svizzera
all'ultima Biennale di Venezia, presente nelle più importanti mostre
internazionali recenti. Kiss and Shoot è un progetto del 2000 che comprende
alcuni film girati in video e pellicola.
Delia Brown (Berkeley, CA 1969, vive tra New York e Los Angeles) Il suo lavoro
(pittura, foto, performance) utilizza immagini dalla cultura contemporanea
secondo un grado di emotività che riguarda soprattutto il contesto dell'arte. Ha
partecipato alla 1° edizione di Prague Biennale (2003).
Lyudmilla Gorlova (Mosca, 1968, vive a Mosca) Lavora principalmente con video e
fotografia, attraverso i quali sonda le trasformazioni sociali che
caratterizzano la vita oggi in Russia. Di recente ha partecipato alla mostra Non
toccate la donna bianca presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino.
Tomoko Konoike (Akita, 1960, vive a Tokyo). Nella sua poetica confluiscono
l'elemento innovativo e tecnologico (rappresentato soprattutto nei video) e il
forte legame con la tradizione del suo Paese attraverso la pittura e il disegno
che contengono diversi elementi di classicità . Ha esposto quest'estate a
Officina Asia (GAM, Bologna)
Liisa Lounila (Helsinki, 1976, vive a Helsinki). Il suo immaginario è ricco di
riferimenti al cinema, in particolare al noir che esalta in quadri dal senso
ambiguo e inafferrabile. Anche i video (come Play o Pop Corn) raccontano di un
universo sospeso e metafisico. Ha rappresentato la Finlandia nel Padiglione dei
Paesi Nordici all'ultima Biennale di Venezia.
Michela Lorenzi (Pavullo, 1975 vive a Serramazzoni, MO). I suoi lavori (dipinti
e disegni) affrontano in maniera ironica e disincanta il tema della seduzione
attraverso una serie di felicci dell'immaginario sensuale come le scarpe rosse.
Ha di recente partecipato a Base Camp al Kunst Merano (2004)
Hilla Lulu Lin (Tel Aviv, 1964, vive a Tel Aviv) Erede di una performance molto
aspra e realistica, porta alle estreme conseguenze l'indagine sui confini del
corpo: la manipolazione personale diventa esperienza condivisa e politica. E'
stata invitata alla mostra Seven Sins al Museion di Bolzano (la sua opera è
sulla copertina del catalogo).
Alisa Margolis (Amsterdam, 1976, vive ad Amsterdam) I suoi dipinti derivano
dalle metamorfosi barocche e del gotico floreale, influenzati dai film di Dario
Argento e da Poltergeist, mescolando paesaggio e bellezza, decorazione e "gore".
Espone per la prima volta in Italia.
Dawn Mellor (Manchester 1970, vive a Londra). Soggetti dei suoi quadri sono le
celebrities della cultura di massa e dello shobiz, una sorta di galleria sul
femminile contemporaneo, ricco di fascino e di perversione. Ha esposto più volte
alla Victoria Miro Gallery di Londra.
Audrey Nervi (Lyon, 1974, vive a Parigi). La sua pittura è una sorta di diario
di bordo della sua vita, dei suoi interessi che prendono forma sia
nell'osservazione della realtà sia nel corso di viaggi. In mostra tele della
serie I'm not a Gringo, realizzate in Messico nel 2001 e la più recenti ZAT che
documentano uno scenario rave. Espone per la prima volta in Italia.
Shinako Sato (Fukuoka, 1965, vive Tokyo). Le sue sculture sono oggetti che
ricordano l'immaginario giapponese della cultura manga, nel cinema e nel
fumetto, attualizzato nel contatto con la realtà quotidiana di cui diventano uno
specchio rivelatore. Ha tenuto nel 2002 la sua prima personale italiana alla
Galleria Marella.
Dana Schutz (Livonia, USA, 1976, vive a New York) Rivelazione all'ultima
Biennale di Venezia e alla 1° Prague Biennale, i suoi quadri sono ricchi di
simboli della cultura giovanile, in particolare in campo musicale, ma con
altrettanti rimandi in direzione della pittura surrealista.
Iris Van Dongen (Tillburg, 1975, vive tra Berlino e Rotterdam). I suoi quadri
attualizzano i temi romantici legati all'inquietudine della figura femminile,
che sembrano angeli della morte idealmente trasposte da fine '800 alla black
culture del nuovo millennio. Ha partecipato a Expander alla Royal Academy of
Arts si Londra e lavora con la Galerie Diana Stigter di Amsterdam.
Sophie Von Hellerman (Munich, 1975, vive a Londra). Nei dipinti e negli
acquerelli combina riferimenti colti alla storia dell'arte con elementi della
cultura di massa in una rappresentazione narrativa e sensibile. Espone con Marc
Foxx a Los Angeles, Vilma Gold e Saatchi Gallery a Londra e qui per la prima
volta in Italia.
Immagine: Delia Brown, "Sarah, Jennifer & Me in the living room", 2003
Inaugurazione: mercoledì 15 dicembre 2004, ore 18.30
Marella Arte Contemporanea - Via Lepontina, 8 - 20159 Milano
Da martedì a venerdì dalle 11.00 alle 19.30 - sabato dalle 12.00 alle 19.00