Understudio
Roma
via A. Bertani, 20/20A
06 5885351 FAX 06 5885351

Translating rooms
dal 2/2/2005 al 4/3/2005
06 5885351 FAX 06 5885351

Segnalato da

Patrizia Ferri




 
calendario eventi  :: 




2/2/2005

Translating rooms

Understudio, Roma

Microarchitetture d'autore per una nuova ecologia dell'abitare: Tavoli e muri. In uno studio d'architettura che si occupa di produzione e progettazione di ambienti in un costante confronto con l'arte contemporanea, prende il via la rassegna 'Translating rooms', a cura di Fabio Briguglio e Patrizia Ferri, con progetti a misura dello spazio abitativo reali e virtuali.


comunicato stampa

Microarchitetture d'autore per una nuova ecologia dell'abitare: Tavoli e muri

a cura di Fabio Briguglio e Patrizia Ferri

A Trastevere in uno studio d’architettura caratterizzato da volumi rivestiti in formica rossa dall’aria decisamente anni ’70, che si occupa di produzione e progettazione di ambienti in un costante confronto con l’arte contemporanea, nasce Understudio uno spazio espositivo all’insegna dell’interagenza fra arte e architettura e della valenza progettuale dell’opera,. Con il primo appuntamento “tavoli e muri” prende il via la rassegna “Translating rooms” con progetti a misura dello spazio abitativo, a cura di Fabio Briguglio e Patrizia Ferri, che a cadenza mensile vedrà alternarsi spazi reali e virtuali, con lavori in site specific e potenzialmente riproducibili realizzati da artisti estremamente eterogenei e di varie generazioni. Gli estranianti tavoli-bacheca di Polidori che in un insistito fuori scala con l’ambiente richiamano alla vocazione eminentemente comunicativa dell’oggetto, gli attraversamenti rettilinei delle scritture a muro e le mensole-scultura progettate da Claudioadami che nella solida fisicità e fissità dello spazio innestano la dimensione fluida di una progressione temporale, le inedite strutture traslucide o riflettenti a parete pensate da Elisa Montessori come calibrati radicamenti al contesto e sensibili amplificatori relazionali. L’idea di casa con tutte le sue anomalie morfologiche ed esistenziali viene elaborata attraverso opere pensate non come cosmesi ambientale, quanto come espressione di un’arte decisamente abitabile che, trasformando con sensibilità i luoghi, suggerisca una nuova filosofia di vita che potrebbe suonare come una sorta di omsweetom che riecheggia le utopie delle neoavanguardie. Un modo di essere che si traduce in un’attenta relazione con quello che ci circonda, dagli abiti che indossiamo a tutti quegli oggetti, quelle forme e quei luoghi che rendono più gradevole e danno un senso alla vita di tutti i giorni arrivando fino all’ipotesi di ricreare un habitat artificiale che possa compensare il degrado e il cambiamento naturale.

“Translating rooms” come una sorta di percorso ideale tra i vari temi dell’abitare, affrontando la revisione delle tradizionali categorie funzionali e comportamentali quali diretta emanazione della sfera privata, con il conseguente riscatto di tutti quei silenziosi testimoni del quotidiano dai loro relativi stereotipi funzionali, pone l’accento su come le varie declinazioni funzionali ed estetiche amplifichino il carattere dello spazio suggerendo in prospettiva possibili scenari che attivino inoltre una serie di forti implicazioni emozionali e, in filigrana, rimandino ad una riflessione necessaria su una nuova cultura progettuale e interdisciplinare che scardini le vecchie categorie dell’utile e dell’inutile per una reale praticabilità nel cosiddetto ”luogo delle cose”.

Come contrappunto delle installazioni, tre corti di Francesco Vaccaro conducono lo spettatore nella dimensione privata dello studio dei tre autori.

Inaugurazione: giovedì 3 febbraio 2005 ore 19,00

UNDERSTUDIO - studio di architettura e design di Massimo Pelliccioni - Via A. Bertani, 20/20A - Roma - lunedì-venerdì ore 17-19,30

IN ARCHIVIO [4]
Separati in casa
dal 6/12/2005 al 14/1/2006

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede