Corraini Arte Contemporanea
Mantova
via Ippolito Nievo, 7/a
0376 322753 FAX 0376 365566
WEB
Una vita sotto
dal 18/2/2005 al 18/3/2005
0376 322753 FAX 0376 365566
WEB
Segnalato da

Maura Pozzati




 
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18/2/2005

Una vita sotto

Corraini Arte Contemporanea, Mantova

Paolo Bertocchi sostiene che i due momenti della vita privata e di quella sociale se non sono partecipati possono creare schizofrenia. L'unica risposta possibile e' quella di vivere entrambi gli spazi: quello caotico, colorato e rumoroso dell'aula scolastica e quello intimo e silenzioso della propria interiorita', che sfocia in una installazione tutta bianca.


comunicato stampa

PAOLO BERTOCCHI

a cura di Maura Pozzati

Perché bisogna andare a scuola? Platone diceva che era bello imparare. Dewey sosteneva che senza scuola non c ’è democrazia.
Paolo Bertocchi la pensa diversamente e alla domanda del perché si deve andare a scuola offre una risposta radicale,che insinua il sospetto che la scuola non sia solo il luogo dove si trasmettono i saperi. Inaspettatamente i banchi di scuola diventano il luogo dove si produce il disinteresse,e di conseguenza la non educazione della mente,che si porta dietro la violenza,la sopra ffazione del più forte sul più debole, l ’intolleranza. La cattedra della maestra diventa nei ricordi di Paolo Bertocchi il luogo da dove parte il sapere strutturato che non corrisponde all ’interrogazione e alla curiosità del bambino o ragazzo,che per sua natura evita il dogmatismo e le risposte precostituite. Da una parte la certezza degli adulti e dall ’altra l ’interrogazione continua dei bambini. Da una parte i divieti e le regole e dall ’altra il desiderio di infrangerli.Ecco allora che sotto i banchi di scuola il bambino si pone domande sull ’identità,sulla sessualità,sulla giustizia,e decide di darsi delle risposte da solo.Sopra i banchi invece fa quello che “si deve ”,si lascia “istruire ”,fingendo di ascoltare e di capire le parole che sente.
La cattedra, i banchi, la lavagna, gli attaccapanni costituiscono la normalità della vita di tutti i giorni: la registrazione sonora delle voci dei bambini e dei rumori che si producono a scuola sottolineano l ’aspetto sociale e omologante dell ’istituzione scolastica.Ma sotto il banco esplode silenziosamente il privato,con i suoi dubbi e i conflitti più violenti,con i giornalini porno, le sigarette,l ’alcool e gli attrezzi per aprire i lucchetti, dove l ’unica regola che esiste è quella del più forte.

Paolo Bertocchi non denuncia né colpevolizza,ma non evade le domande.Molto realisticamente ci racconta che si può stare dentro e fuori contemporaneamente,e che i due momenti della vita privata e della vita sociale, se non sono partecipati veramente,possono creare schizofrenia.Il rischio è alto …
L ’unica risposta possibile è quella di vivere entrambi gli spazi,quello caotico,colorato e rumoroso dell ’aula scolastica e quello intimo e silenzioso della propria interiorità,che sfocia in una installazione tutta bianca.

La “stanza degli stucchi ”è lo spazio del rifugio,il nascondiglio che salva dal caos della vita quotidiana, dove si respira un ’aria tersa.La stanza è come una porta per un altro mondo,dove il tempo si ferma e lo spazio si contrae,producendo una sensazione di silenzio che addormenta le tensioni e addolcisce le paure.Una stanza senza i rumori e i simboli dell ’ambiente scolastico,così carico di brutti ricordi,che non è certamente il paradiso ma semplicemente il luogo del privato.
Ancora una volta Paolo Bertocchi non risolve paci ficamente il con flitto tra esterno e interno,tra pubblico e privato ma,utilizzando la memoria del proprio vissuto,costruisce due piani di lettura del suo lavoro e della sua esperienza,due ambienti separati fisicamente ma che stanno in relazione tra loro, parlandosi …e stando in silenzio.
Maura Pozzati

INAUGURAZIONE:SABATO 19 FEBBRAIO h.18.00

Corraini Arte Contemporanea
Via Ippolito Nievo,7/a
46100 Mantova
ORARI:10 -12,30 15,30 -19,30
CHIUSURE:FESTIVI E LUNEDI ’ MATTINA

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