Immacolate Conception. Suoi sono video clip per Marylin Manson, David Bowie, Sigur Ros, Incubus, The Cure... Oltre alla regia Floria si occupa da sempre di fotografia dimostrando una visione artistica a 360 gradi. Sono esposte 20 fotografie di grandi dimensioni e una video collection, selezionata dai curatori Fabiola Naldi e Luca Beatrice, che comprende lavori realizzati dal 1994 a oggi.
Immacolate Conception
Photos and Videos
A cura di Fabiola Naldi e Luca Beatrice
La Galleria In Arco presenta la prima personale italiana della famosa videomaker
e fotografa italo americana Floria Sigismondi.
Floria Sigismondi è nota al grande pubblico per essere da diversi anni una delle
più importanti e influenti video maker internazionali. Suoi sono i principali
video clip per Marylin Manson, David Bowie, Sigur Ros, Incubus, The Cure, Amon
Tobin, Tricky, Interpol. Oltre alla regia Floria si occupa da sempre di
fotografia dimostrando un'enorme versatilità rivolta a una visione artistica a
360°.
La mostra, progettata da Fabiola Naldi e Luca Beatrice, è incentrata su aspetti
estetici indipendenti (quali la fotografia e il video) ma inscindibili dalla
ricerca complessa di una volontà che tramite la fotografia visionaria di mondi
surreali, teatrali e onirici ricongiunge la medesima atmosfera alle immagini dei
videoclip. I mondi inquietanti, misteriosi, intriganti e seducenti che
alimentano le sceneggiature della Sigismondi (sia si tratti di realtÃ
fotografica o realtà video) si interscambiano fra le pareti della galleria,
vista e utilizzata come scenografie ulteriori delle immagini.
Saranno esposte venti fotografie inedite di grandi dimensioni e una video
collection, selezionata dai curatori e dalla stessa artista, che comprende tutti
i video realizzati dal 1994 a oggi.
Floria Sigismondi nasce a Pescara nel 1965 da Lina e Domenico Sigismondi,
entrambi cantanti d'opera (Floria è il nome di un personaggio della Tosca). Nel
1967 la famiglia si trasferisce ad Hamilton, in Canada, luogo in cui Floria
frequenta la scuola d'arte. Nel 1987, approda a Toronto (città in cui ancora
vive quando non risiede a New York) per frequentare i corsi di pittura e
illustrazione all'OCA (Ontario College of Art). Al terzo anno di corso scopre
accidentalmente la fotografia e da quel momento le visioni statiche
dell'immagine fotografica e le successive immagini dinamiche della video camera
saranno il principale vettore comunicativo dell'artista. La Sigismondi ha
sostenuto in diverse interviste come e quanto la presenza teatrale dei propri
genitori abbia influito sull'immaginario scenico e trasformista immesso nei
propri video. Ancora prima dell'educazione scolastica, Floria riceve una precisa
iniziazione visiva fatta di attori, scenografie, palcoscenici, costumi di varia fattura e provenienza che la immergono profondamente nella "tragica vita"
dell'opera, fra set teatrali e vesti preziose dal fascino discreto di un passato
rimodernizzato. Nel 1990 vince il National Magazine Award grazie ad un suo
intervento sulla rivista Globe & Mail e di lì a poco, l'amico e scopritore di
talenti, Dan Allan, fondatore della Revolver Film, le suggerisce di affiancare
alla produzione fotografica anche una produzione video. Inizia così a realizzare
video clip per musicisti indipendenti Harem Scarem,The Tea Party, Our Lady
Peace, Mother Head, Alex Lifeson, Catherine e 13 Engines, tanto intriganti e
ossessivi da essere menzionati in diverse riviste del settore. Nel 1996 giunge
la grande possibilità : Marilyn Manson la chiama per dirigere The Beautiful
People e Tourniquet rilevando al mondo intero l'abile talento della giovane
video maker. I personaggi riprodotti dall'occhio arguto e sapiente della regista
provengono dalla storia dell'arte (in particolar modo dalla buia e tetra
atmosfera della pittura nordica o dalle teatrali luci chiaro scure del barocco
italiano), dal cinema surreale di Bunuel e Dalì, dal neo gotico e psicotico
mondo di David Lynch e dei fratelli Quay, dall'esotico ed esoterico Giulietta
degli spiriti di Federico Fellini, dall'animato e crudele Nightmare Before
Christmas di Tim Burton, dalla psicomagia teatrale di Nel paese incantato e
Santa Sangre di Alejandro Jodorwsky. Ma sono anche il risultato dei suoi più
profondi incubi, delle sue ossessioni, delle paranoie visive alimentate da
letture, ascolti e osservazioni diverse e sempre più oltraggiose.
Successivamente viene chiamata a dirigere Little Wonder di David Bowie nel 1997
(con la geniale collaborazione di Tony Oursler), Makes me wanna die di Tricky e
(Can't you) Trip like I do di Filter feat. The Crystal Method (entrambi nel
1997), 4 Ton Mantis di Amon Tobin (2000), In my secret life di Leonard Cohen
(2002), She said di Jon Spencer Blues Explosions (2002), Untitled #1 dei Sigur
Ros (2002),Obstacle 1 degli Interpol (2003), The end of the world dei Cure
(2004).
In occasione della mostra verrà pubblicato un volume in italiano/inglese edito
da The Bookmakers, Torino a cura di Fabiola Naldi e Luca Beatrice.
Inaugurazione giovedì 17 marzo 2005, ore 18.30
Galleria In Arco
Piazza Vittorio Veneto 1-3, 10124 Torino