Galleria Annovi
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Eloisa Gobbo
dal 1/4/2005 al 30/4/2005
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Eloisa Gobbo
Ivan Quaroni



 
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1/4/2005

Eloisa Gobbo

Galleria Annovi, Sassuolo (MO)

Hi & Bye. Il titolo, letteralmente 'Ciao e Arrivederci', e' un'espressione americana che indica la 'sveltina'. L'artista dipinge volti di prostitute delle quali fornisce solo alcuni particolari fisionomici osservandone l'anonimita'. Esempi di un campionario umano violentato, ma non privo di dignita'. La serie tende ad armonizzare la figurazione, la scrittura, la decorazione.


comunicato stampa

Hi & Bye

A cura di Ivan Quaroni

Eloisa Gobbo dipinge volti di prostitute, clandestine del sesso provenienti da paesi del Terzo Mondo o dell’Europa dell’Est, delle quali ci fornisce solo alcuni particolari fisionomici, osservandone, del resto, l’anonimità. Sono visi duri, sguardi orgogliosi attraverso i quali ci è possibile ricostruire un’identità e tuttavia sono allo stesso tempo ritratti collettivi, esempi di un campionario umano violentato, ma non necessariamente privo di dignità.

Hi and Bye, letteralmente “Ciao e Arrivederci”, è un’espressione americana che indica la “sveltina”. Si tratta, in fondo, di un modo “gentile” per descrivere la breve e disimpegnata prestazione sessuale che intercorre tra un cliente e una prostituta.

I lavori della serie Hi and Bye non solo pongono in essere il tema della prostituzione, ma risolvono anche quesiti di ordine squisitamente linguistico, inerenti la specificità della grammatica pittorica. L’altro tema portante dei dipinti di Eloisa Gobbo consiste, infatti, nella necessità di armonizzare almeno tre diverse modalità espressive e di verificarne il funzionamento sul piano visivo: la figurazione, la scrittura, la decorazione.

Eloisa Gobbo si serve indifferentemente della pittura, della fotografia e dell'installazione per dispiegare una ricerca artistica apparentemente senza soluzione di continuità. Attraverso i suoi eterogenei lavori, l'artista affronta di volta in volta quesiti e problematiche esistenziali che traggono spunto dalla sua esperienza quotidiana. I dilemmi del presente, infatti, rappresentano per Eloisa Gobbo un punto di partenza per lo sviluppo delle sue opere. Se nella serie "Street's Stories" l'artista affrontava il concetto della prostituzione, sviluppando parallelamente il tentativo d'incrociare pittura e narrazione, in "United we stand" documentava il sostrato della provincia americana nel clima post 11/9. In altri cicli di opere, come ad esempio "Love Series" e "Every time I was rejected", Eloisa Gobbo si è addentrata, senza retorica, nei meandri del sentimento amoroso, laddove con i lavori di "The container for primitive feeling" e "The belly button connects us to life" ha esplorato le geografie psico-fisiche del corpo umano.
Diversamente da molti altri artisti, Eloisa Gobbo non è interessata allo sviluppo di una continuità prettamente stilistica, ma piuttosto allo sfruttamento delle potenzialità d'indagine, anche sociale, offerte dall'arte contemporanea. L'arte, per Eloisa Gobbo, è in definitiva uno strumento di evoluzione personale.

VERNISSAGE: Sabato 2 Aprile 2005 ore 18.00

Annovi Spazio Giovani
Via Radici in piano, 133
Sassuolo (MO)

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Nicola Nannini
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