Musei Civici agli Eremitani
Padova
piazza Eremitani, 8
049 8204551 FAX 049 8204585
WEB
Giotto
dal 25/11/2000 al 29/4/2001

Segnalato da

Studio Esseci




 
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25/11/2000

Giotto

Musei Civici agli Eremitani, Padova

Esattamente sette secoli fa Enrico Scrovegni comprava l'arena romana per edificarvi il proprio palazzo e l'annessa cappella. Per affrescarla chiamò Giotto che qui ha lasciato uno dei capolavori universali della storia dell'arte. Sette secoli dopo Padova celebra Giotto e l'influenza che la sua venuta ebbe su quello che è stato il "Secolo d'Oro" della città, il Trecento, un secolo che vide Padova porsi come città di riferimento per la cultura in Europa.


comunicato stampa

E il suo tempo.

Esattamente sette secoli fa Enrico Scrovegni comprava l'arena romana per edificarvi il proprio palazzo e l'annessa cappella. Per affrescarla chiamò Giotto che qui ha lasciato uno dei capolavori universali della storia dell'arte.

Sette secoli dopo Padova celebra Giotto e l'influenza che la sua venuta ebbe su quello che è stato il "Secolo d'Oro" della città, il Trecento, un secolo che vide Padova porsi come città di riferimento per la cultura in Europa.

Giotto fu protagonista, non unico, di questo splendido momento culturale; egli fu chiamato ad arricchire con i suoi affreschi tre maggiori "centri di potere" cittadini: la cappella della casa del più potente dei banchieri - Enrico Scrovegni, appunto -, il convento annesso alla Basilica di sant'Antonio e il Palazzo della Ragione.

Tre interventi di queste dimensioni (due dei quali purtroppo successivamente scomparsi), non passarono inosservati e influenzarono anche gli altri artisti che nei medesimi anni venivano incaricati di interventi analoghi in altre chiese ed edifici. Quella che rimane oggi è la più grande concentrazioni di affreschi trecenteschi in Europa, un unicum che è parte integrante della mostra "Giotto e il suo tempo" con cui la città di Padova ricorda il maestro fiorentino.

La mostra ha il suo nucleo principale nelle sale del Museo Civico agli Eremitani dove le opere di Giotto vengono messe a confronto con quelle di Guariento, Semitecolo, Giusto, Altichiero e degli altri grandi che operarono a Padova nel Trecento.

Particolare interesse riveste la ricostruzione, all'interno della mostra, della originale collocazione del celeberrimo ciclo degli "Angeli" del Guariento, originariamente concepito per la Cappella della Reggia Carrarese. Con la pittura, vengono documentati in mostra anche i vertici raggiunti dalla scultura, dall'arte della miniatura, dell'oreficeria, della musica. Una sezione documenta la Padova del Trecento.

Il percorso continua nella attigua Cappella degli Scrovegni per allargarsi poi in città dove, utilizzando sempre un unico biglietto di ingresso, si andranno a riscoprire le straordinarie testimonianze in affresco lasciate da Guariento, Giusto De Menabuoi, Jacopo Avanzi, Altichiero da Zevio sulle pareti all'Accademia Galileiana, del Battistero della Cattedrale, della Basilica del Santo, degli Oratori di San Michele e di San Giorgio, nel Palazzo della Ragione. Un itinerario che non ha eguali e che affascina per il carattere originale della nuova pittura ma anche per la ricchezza iconografica e di contenuti che anticipano i grandi temi del Rinascimento.

Curatore scientifico della Mostra: Vittorio Sgarbi.

Catalogo Motta Editore, a cura di Vittorio Sgarbi e Mirella Cisotto Nalon.

Orario:
tutti i giorni, dalle 9 alle 19.

Biglietto di ingresso (per mostra, museo ed edifici compresi nell'itinerario): £ 15.000, ridotti £ 10 mila.

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