Le pain migrateur, un lavoro site specific che sviluppa il progetto presentato nell'importante collettiva itinerante 'Afrika Remix'. Tra i maggiori rappresentanti della condizione del postcolonialismo e della realta' diasporica contemporanea, l'artista utilizza due precise modalita' d'intervento: una che vede la decostruzione delle icone e degli stereotipi; l'altra che necessita della partecipazione del pubblico. In questa occasione la baguette e' al centro. A cura di Marco Scotini
Le pain migrateur
a cura di Marco Scotini
Dopo due anni dalla sua prima personale italiana, l'artista africano Meschac Gaba ritorna negli spazi della sede milanese della Galleria Artra con un nuovo progetto che aprirà al pubblico mercoledì 27aprile. Le pain migrateur, titolo della nuova esposizione, è un lavoro appositamente concepito per l'occasione ma che sviluppa il progetto presentato nell'importante collettiva itinerante "Afrika Remix" già approdata al Kunst Palast di Dusseldorf, alla Hayward Gallery di Londra e che vede come prossime tappe il Centre George Pompidou di Parigi e il Mori Museum di Tokyo.
Originario del Benin (Cotonou 1961) e dal '95 residente ad Amsterdam, dove attualmente vive e lavora, la figura di Meschac Gaba è internazionalmente nota per le partecipazioni alla Documenta XI, alla 50ª edizione della Biennale di Venezia, per le sue personali nei maggiori musei del mondo e per l'imponente progetto del "Museum of Contemporary African Art" che lo ha visto impegnato per sei anni, dal 1997 al 2002.
Tra i maggiori rappresentanti del globalismo, della condizione del postcolonialismo e della realtà diasporica contemporanea, Meschac Gaba opera - attraverso le pratiche artistiche che di volta in volta mette in atto - una radicale decostruzione del concetto di identità . Interessato ai processi di trasformazione culturale, l'intero progetto artistico di Gaba tende a smontare la costruzione ideologica dell'alterità e a minare ogni fondamento "essenzialista" e ogni stereotipo dell'identità storico-culturale. Come ha scritto Okwui Enwezor a proposito del "Museum of Contemporary African Art": Anziché essere una critica istituzionale, va piuttosto considerato una riflessione sulla natura dell'appropriazione culturale, della legittimazione e della narrazione istituzionale e della mercificazione economica".
Tutto il lavoro di Meschac Gaba si fonda sul concetto di fiction di matrice broodthaersiana, a partire da due precise modalità d'intervento: una che vede la decostruzione delle icone e degli stereotipi coloniali; l'altra che necessita del coinvolgimento e della partecipazione del pubblico. Così dopo aver concepito il Museo di Arte Contemporanea Africana in dodici ambienti nomadi e processuali come critica all'etnocentrismo, Gaba cerca ora di rintracciare le piste confuse, le rotte ibridate e meticce delle forme culturali ordinarie che si sono imposte nel tempo come pratiche di cultura urbana globale. Il ginger cocktail realizzato per la Biennale di Venezia 2003 e l'hairstyle rasta e a piccole trecce appena presentato in diciotto parrucche all'Harlem Museum di New York, ne sono un esempio.
In questa occasione la baguette è al centro dell'archeologia contemporanea di Gaba: un'archeologia dello sradicamento e dell'esodo. Vero e proprio pain migrateur la baguette francese si può trovare ora in ogni regione del mondo, non solo per processi di colonizzazione. Nel Benin per esempio è il pane più popolare e il cibo più comune dopo il mais, il riso e la patata. Non c'è bisogno di coltivare il grano (nel Benin non ci cresce!) per mangiare baguettes. Ma la baguette, declinata in differenti versioni e piegata a diversi usi, è ormai un genere a più colori della pelle, a cittadinanza globale. Altro che "pain peint" di surrealistica memoria!
MESCHAC GABA
Nato nel 1961 in Cotonou, Benin. Vive e lavora ad Amsterdam.
Mostre personali
2005 Le pain migrateur Galleria Artra, Milano;Tresses The Studio Museum in Harlem, New York; Abidjan, Costa D'Avorio/ 2003 Atlantique Lumen Travo, Amsterdam; 2002 Museum of Contemporary African Art: Library Falaki Gallery, American University of Cairo, Cairo; Galleria Artra, Milano e Genova; Palais de Tokyo, Salon du Musée, Parigi/ 2001 Ensemble, Lumen Travo Gallery, Amsterdam; Museum of Contemporary African Art:The Library, Witte de With, center for contemporary art, Rotterdam; Der Inforaum, Kunsthalle di Berna, Berna/ 2000 Meschac Gaba (Salle de Jeux du Musée d'Art Contemporain Africain), S.M.A.K. Gent; Spielregen-Rules of the Game Galerie Gebauer, Berlino/ 1999 Summer Collection (Defilée de Mode)Vrije Universiteit, Amsterdam; Salle de Jeux du Musée d'Art Contemporain Africain, Le Pavé Dans La Mare, Besançon; Museum Restaurant, W139, Amsterdam; Vente en gros and detaille, Lumen Travo Gallery, Amsterdam/ 1998 Museum of Contemporary Art, Gate Foundation, Amsterdam, Meschac Gaba, SBK knsm-eiland, Amsterdam/ 1997 Bazar Bizar, Tropenmuseum, Amsterdam/ 1991 Centre Culturelle Français de Cotonou, Benin
Mostre collettive
2005 Afrika Remix Hayward Gallery, Londra, Centre George Pompidou, Parigi; Dressing Ourselves, La Triennale, Milano; Op Hoogte Gedacht, Beeldende Kunst op Groninger Kerkhoven, Groningen; Overtures-on Water, Art Circolo, Monaco/ 2004 Horizon, voices from a Global Africa, Museum of World Cultures, Göteborg; Strange Planet Ernest Welch School of Art & Design Gallery, Atlanta; We are the World, Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam; Visa for Thirteen, PS1, New York; Afrika Remix, Kunst Palast, Dusseldorf; The Fiction of Authenticity, Miller Gallery, Pittsburgh/ 2003 Fiction of Authenticity, Forum of Contemporary Art, St. Louis, Missouri; Exhibition of Exhibitions, Casey Kaplan Gallery, New York; We are the World, Dutch Pavilion, Venice Biennale / 2002 documenta 11, Kassel / 2001 réalité rèalisée, Albi, France, Institut of Visual Arts, University of Wisconin, Milw.; Locus Focus, Sonsbeek 9, Arnhem Red Ribbon Art, Groninger Museum, Groningen / 2000 For Real, Stedelijk Museum, Amsterdam, Taipei Biennale,The sky is the limit "Meschac Gaba Made in Taiwan", Fine Arts Museum, Taipei East/International, Norwich Gallery, Norwich Play-use, Witte de With, center for contemporary art, Rotterdam; A casa di, Cittadellarte Fondazione Pistoletto, Biella, Continental Shift. A Voyage between Cultures, Bonnefantnmuseum, Maastricht; Dialogues, ARCO, madrid; Worthless (invaluable). The concept of Value in Contemporary Art, Moderna Galerija, Ljubljana; Chess Game, Kunstmesse, Basel/ 99-2000 Mirror's Edge, BildMuseet, Umeå; Vancouver Art Gallery; Castello di Rivoli, Turin; Tramway, Glasgow; Charlottemburg, Copenhagen/ 1999 South Meets West, National Museum of Ghana; Historisches Museum, Bern; Waardige Zaken, Wonderkamers, De Nieuwe Vide, Haarlem¸Trafique, S.M.A.K. Gent, Gent; Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam/ 1998 Meeting Point, Lumen Travo Gallery, Amsterdam, NICC, Antwerp/ 1997 Open Ateliers, Rijksakademie van beeldende kunsten, Amsterdam; Blueprint, De Appel, Amsterdam/ 1995 German Embassy, Cotonou/1994 Biennale d'Abidjan, Abidjan/ 1993 Centre Culturelle Americain, Cotonou/ 1992 Musée des Arts d'Afrique et d'Océanie, Paris
Immagine: Flag, 2002.
Inaugurazione 27 Aprile 2005 alle 18,30
Il 28 aprile la galleria sarà aperta fino alle 24
Artra via L. Settala 6 20124 Milano
Aperto dal martedì al sabato dalle 15,30 alle 19,30